“cARTacea”:
Prima viene il gioco.

Quindi si mettono in atto le tecniche dell’ambiguità
(come sfumatura infinita)

Poi lo scontro inconciliabile di due opposti:
il metafisico.

Ogni disegno nasce dall’anomalia del rapporto tra mondo delle idee e realtà. (Albano Morandi)


La Galleria delle Battaglie arte contemporanea mischia le carte e con quest’altra “smazzata” raggruppa 33 artisti, concedendosi la libertà di affiancare
opere prevalentemente figurative ad opere aniconiche di artisti che lavorano nel campo dell’astrazione, come Domenico D’Oora, Carla Accardi,
Jill London, Gary Paller, Michele De Luca e Bizhan Bassiri.
Opere di artisti già in mostra colloquiano con quelle di artisti scelti tra i più attivi e presenti nel panorama artistico nazionale e internazionale,
ai quali la Galleria ha dedicato importanti mostre personali e collettive.
Tra tutti citiamo Maria Cristina Carlini, Giovanni Frangi, Albano Morandi, Thomas Rajlich, gli Albanesi Artan Shabani, Alkan Nallbani e, non ultimo,
Mauro Soggiu.
Con questa mostra si riafferma la tendenza da parte di molti artisti, oramai consolidata, all’utilizzo della carta per la produzione di opere considerate
alla pari dei manufatti eseguiti su tela o su tavola.
La leggerezza della carta non è più funzionale alla sola esecuzione di schizzi preparatori come nell’arte del passato, ma diventa una preziosa qualità
del supporto scelto coscientemente da molti artisti contemporanei per la sua apparente precarietà e poetica assenza di gravità che ben rappresenta
i tempi che stiamo vivendo oggi, tempi in cui i cambiamenti costanti della struttura della società rendono il nostro modo di pensare sempre più elastico,
mai fisso su delle certezze, e il nostro stile di vita è sempre più determinato delle informazioni che corrono sul web.
Ecco quindi che gli artisti, sempre sensibili in anticipo ai cambiamenti della realtà, interpretano l’epoca dello scambio istantaneo delle informazioni nella
dimensione incorporea di internet, alleggerendo le proprie opere, a partire dal supporto utilizzato. L’esecuzione su carta spesso affranca gli artisti dalla
responsabilità di eseguire opere convenzionalmente considerate “finite”, e grazie a questa libertà d’esecuzione emerge fluida la potenza immaginativa
che sta alla base di ogni creazione. La collettiva “cARTacea” è una festa dell’immaginazione!