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Catalin Pislaru
Un pittore moldavo, un giovane di ventidue anni, che della pittura è innamorato dall’età di sette anni. Pislaru è venuto a studiare in Italia consapevole di poter trovare le origini dell’arte. Affascinato anche della pittura italiana del Novecento, con questa personale rivendica il puro colore.
Comunicato stampa
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Dal testo di Giuseppe Modica
Tra i tanti giovani che si affacciano all’Arte e che e che intraprendono il difficile cammino della ricerca pittorica Catlin Pislaru mi è apparso subito, ad una prima impressione, come uno dei più motivati e dotato di una naturale vocazione.
È pur vero che nei Licei e nelle Accademie dei paesi dell’Est europeo e in Russia, da dove provengono molti dei nostri studenti, la condizione indispensabile per il felice superamento degli esami è avere talento e dedizione ad un impegno quotidiano necessari per raggiungere risultati di qualità. Ma Pislaru sembra mossso da una particolare passione. Completati gli studi in Moldavia, decide di fare un passo coraggioso e decisivo e si trasferisce in Italia, come lui stesso dice, alla ricerca delle origini dell’arte, in una visione globale che abbraccia pittura scultura e architettura. Il Novecento italiano è per lui una vera e propria rivelazione, e rimane profondamente affascinato da Morandi, Mafai, Afro, Pirandello. È attraverso questa rivelazione di nuovi orizzonti culturali che Pislaru intraprende la sua avventura di ricerca. Oggi è calato in maniera totale dentro l’esperienza pittorica che occupa uno spazio preponderante, direi che è la sua esistenza stessa.
La pittura bisogna amarla veramente se si attendi da essa risultati apprezzabili e convincenti. È vero che fra i giovani c’è un rinnovato amore per la pittura e molti si cimentano e si misurano con essa, ma è anche vero che quelli hanno una vocazione e passione autentica sono sempre pochi. La pittura, la poesia, la letteratura, la musica, se considerate sull’unico piano possibile che è quello della qualità, non possono mai essere un fenomeno di massa e globale.
E di qualità è la ricerca pittorica di Pislaru, nella quale la densità sensuale della materia cromatica recita un ruolo di primaria importanza. Luce, colore e sensualità della materia ci mostrano ritratti, fantasmi di figura, lembi di paesaggio. Un ed inquieto processo di addizione e sottrazione, costruzione e cancellazione è alla base del suo linguaggio che presenta a noi fruitori il percorso di questo combattimento interiore, di una battaglia strenua sul campo della pittura alla conquista di brandelli essenzialmente lirici di espressione.
Tra i tanti giovani che si affacciano all’Arte e che e che intraprendono il difficile cammino della ricerca pittorica Catlin Pislaru mi è apparso subito, ad una prima impressione, come uno dei più motivati e dotato di una naturale vocazione.
È pur vero che nei Licei e nelle Accademie dei paesi dell’Est europeo e in Russia, da dove provengono molti dei nostri studenti, la condizione indispensabile per il felice superamento degli esami è avere talento e dedizione ad un impegno quotidiano necessari per raggiungere risultati di qualità. Ma Pislaru sembra mossso da una particolare passione. Completati gli studi in Moldavia, decide di fare un passo coraggioso e decisivo e si trasferisce in Italia, come lui stesso dice, alla ricerca delle origini dell’arte, in una visione globale che abbraccia pittura scultura e architettura. Il Novecento italiano è per lui una vera e propria rivelazione, e rimane profondamente affascinato da Morandi, Mafai, Afro, Pirandello. È attraverso questa rivelazione di nuovi orizzonti culturali che Pislaru intraprende la sua avventura di ricerca. Oggi è calato in maniera totale dentro l’esperienza pittorica che occupa uno spazio preponderante, direi che è la sua esistenza stessa.
La pittura bisogna amarla veramente se si attendi da essa risultati apprezzabili e convincenti. È vero che fra i giovani c’è un rinnovato amore per la pittura e molti si cimentano e si misurano con essa, ma è anche vero che quelli hanno una vocazione e passione autentica sono sempre pochi. La pittura, la poesia, la letteratura, la musica, se considerate sull’unico piano possibile che è quello della qualità, non possono mai essere un fenomeno di massa e globale.
E di qualità è la ricerca pittorica di Pislaru, nella quale la densità sensuale della materia cromatica recita un ruolo di primaria importanza. Luce, colore e sensualità della materia ci mostrano ritratti, fantasmi di figura, lembi di paesaggio. Un ed inquieto processo di addizione e sottrazione, costruzione e cancellazione è alla base del suo linguaggio che presenta a noi fruitori il percorso di questo combattimento interiore, di una battaglia strenua sul campo della pittura alla conquista di brandelli essenzialmente lirici di espressione.
12
giugno 2010
Catalin Pislaru
Dal 12 giugno all'undici luglio 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA DEGLI ARCHI
Comiso, Via E. Calogero, 22, (Ragusa)
Comiso, Via E. Calogero, 22, (Ragusa)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 18-21
Vernissage
12 Giugno 2010, ore 19.30
Autore
Curatore