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Caterina Codato – PER MEZZO DI SGUARDO IMMACOLATO
Nell’ambito dell’iniziative organizzate dal Comune di Merano in occasione della Giornata della donna 2025, 00A – Centre for Contemporary Photography presenta il progetto fotografico di Caterina Codato, composto da 20 immagini realizzate nel 2023 alla Pinacoteca Martini di Cà Rezzonico.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
A cura della 00A – Centre for Contemporary Photography, in collaborazione con Cooperativa culturale Mairania 857, nell’ambito dell’iniziative organizzate dal Comune di Merano in occasione della Giornata della donna 2025.
"Per mezzo di sguardo immacolato" è un lavoro fotografico composto da 20 immagini realizzate nel 2023 alla Pinacoteca Martini di Cà Rezzonico, Museo del 700 Veneziano.
Primo Classificato 13° Premio Maria Luigia - 14° ColornoPhotoLife - Colorno (PR)
“Guardare l'arte e le opere di altri artisti attraverso la fotografia, genera nuove narrazioni. Inquadrature, tagli e sfocature attivano una trasfigurazione del dipinto originario facendolo approdare a un differente piano compositivo e simbolico.
In un gioco di velature e svelature, posso finalmente rivolgermi al fruitore senza alcun timore di palesare i segni identificativi della mia vicenda esistenziale.”
Caterina Codato
“NO, non ci si deve avvicinare troppo a queste immagini, pretendere di guardarle da troppo vicino con arroganza o superficiale noncuranza.
Per accogliere e comprendere alcune storie occorre alzare il livello di attenzione, mantenere una rispettosa distanza che consenta non tanto di guardare quanto di presagire, contemplare, liberare la mente, mettendosi in ascolto e tentare, seppure con fatica, di affinare la percezione. In silenzio. Solo per mezzo di uno sguardo “immacolato” è possibile accordarsi all’armonia sussurrata di queste delicate e soffuse rappresentazioni ed ascoltare la pacata sensualità dei dettagli senza malizia, equivoci o fraintendimenti.
I particolari intimi, i drappeggi estrapolati dai corpi raffigurati nei preziosi dipinti custoditi nella Pinacoteca “Egidio Martini” presso il Museo del Settecento Veneziano di Cà Rezzonico, diventano, per mano dell’autrice, simboli ancestrali, frammenti di un codice segreto, preziose tessere di un enigma che palesa l’urgenza di disvelarsi, con femmineo pudore.
Un insieme di immagini delicate, timide a palesarsi, esitanti di lasciarsi riconoscere, solo apparentemente confuse ed ingannevoli, compone un caleidoscopio che a prima vista appare nascondere, dissimulando, la verità, ma intrinsecamente la scopre con pura e manifesta semplicità.
Scene mitologiche, ritratti, soggetti religiosi e allegorie vengono frammentati, indagati e ricomposti secondo una nuova sintassi, elegante e al tempo stesso sensuale. Le superfici intime dove l’epidermide è più sensibile, vulnerabile, fragile fluttuano come sospese raccontando del tumulto, della lotta, della paura, dello sfinimento, del dolore, fino alla resa e all’oblio, innescando un cortocircuito emotivo tra ciò che la realtà rappresenta e ciò che invece l’immaginazione suggerisce.
Nelle immagini di Caterina Codato i contorni diventano vaghi, sfumati, le linee appena tratteggiate, i colori pacati che non abbagliano, ma sussurrano. I gesti sono quieti morbidi, le forme si sciolgono in movimenti indefiniti, la pelle trema per un brivido segreto, un istante che non vuole farsi cogliere nella sua cruda e selvaggia concretezza. Sono figurazioni permeate dal fascino dell’indefinito e dell’indefinibile che attingono ad un linguaggio pittorico colto per cogliere e narrare il silenzio e la solitudine, la scissione tra la presenza fisica e stato mentale.
L’intervento artistico prende il sopravvento sulla riproduzione tecnica. L’utilizzo consapevole ed attento di quello che comunemente viene ritenuto un difetto della visione e, conseguentemente, della rappresentazione fotografica diviene in questa raffinata narrazione atto artistico, canone espressivo ed interpretativo di un intimo vissuto in difficile equilibrio tra accettazione, riserbo, silenzio e necessità di liberazione”.
Stefania Lasagni
La mostra, è stata realizzata grazie al sostegno della Provincia di Bolzano e del Comune di Merano.
Caterina Codato
Alcune sue opere fanno parte delle collezioni private del MusaLab, della SG (Venezia), della Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale, della Fondazione Modigliani (Roma) e della Biennale di Incisione di Douro (Portogallo).
Ha esposto in Italia, in Portogallo, in Serbia, in Olanda e negli Stati Uniti.
Il suo ultimo lavoro fotografico, Zero, è stato esposto nell'aprile 2022 a Ca’ Dandolo Parisi di Venezia, una delle sedi storiche della Biennale d’Arte.
Sito web 00A Gallery: https://www.00agallery.com/
Sito web Centro per la Cultura di Merano: https://www.mairania857.org/
Sito web Caterina Codato: https://www.caterinacodato.com/
Info: Mairania 857: Tel. 0473.230138
"Per mezzo di sguardo immacolato" è un lavoro fotografico composto da 20 immagini realizzate nel 2023 alla Pinacoteca Martini di Cà Rezzonico, Museo del 700 Veneziano.
Primo Classificato 13° Premio Maria Luigia - 14° ColornoPhotoLife - Colorno (PR)
“Guardare l'arte e le opere di altri artisti attraverso la fotografia, genera nuove narrazioni. Inquadrature, tagli e sfocature attivano una trasfigurazione del dipinto originario facendolo approdare a un differente piano compositivo e simbolico.
In un gioco di velature e svelature, posso finalmente rivolgermi al fruitore senza alcun timore di palesare i segni identificativi della mia vicenda esistenziale.”
Caterina Codato
“NO, non ci si deve avvicinare troppo a queste immagini, pretendere di guardarle da troppo vicino con arroganza o superficiale noncuranza.
Per accogliere e comprendere alcune storie occorre alzare il livello di attenzione, mantenere una rispettosa distanza che consenta non tanto di guardare quanto di presagire, contemplare, liberare la mente, mettendosi in ascolto e tentare, seppure con fatica, di affinare la percezione. In silenzio. Solo per mezzo di uno sguardo “immacolato” è possibile accordarsi all’armonia sussurrata di queste delicate e soffuse rappresentazioni ed ascoltare la pacata sensualità dei dettagli senza malizia, equivoci o fraintendimenti.
I particolari intimi, i drappeggi estrapolati dai corpi raffigurati nei preziosi dipinti custoditi nella Pinacoteca “Egidio Martini” presso il Museo del Settecento Veneziano di Cà Rezzonico, diventano, per mano dell’autrice, simboli ancestrali, frammenti di un codice segreto, preziose tessere di un enigma che palesa l’urgenza di disvelarsi, con femmineo pudore.
Un insieme di immagini delicate, timide a palesarsi, esitanti di lasciarsi riconoscere, solo apparentemente confuse ed ingannevoli, compone un caleidoscopio che a prima vista appare nascondere, dissimulando, la verità, ma intrinsecamente la scopre con pura e manifesta semplicità.
Scene mitologiche, ritratti, soggetti religiosi e allegorie vengono frammentati, indagati e ricomposti secondo una nuova sintassi, elegante e al tempo stesso sensuale. Le superfici intime dove l’epidermide è più sensibile, vulnerabile, fragile fluttuano come sospese raccontando del tumulto, della lotta, della paura, dello sfinimento, del dolore, fino alla resa e all’oblio, innescando un cortocircuito emotivo tra ciò che la realtà rappresenta e ciò che invece l’immaginazione suggerisce.
Nelle immagini di Caterina Codato i contorni diventano vaghi, sfumati, le linee appena tratteggiate, i colori pacati che non abbagliano, ma sussurrano. I gesti sono quieti morbidi, le forme si sciolgono in movimenti indefiniti, la pelle trema per un brivido segreto, un istante che non vuole farsi cogliere nella sua cruda e selvaggia concretezza. Sono figurazioni permeate dal fascino dell’indefinito e dell’indefinibile che attingono ad un linguaggio pittorico colto per cogliere e narrare il silenzio e la solitudine, la scissione tra la presenza fisica e stato mentale.
L’intervento artistico prende il sopravvento sulla riproduzione tecnica. L’utilizzo consapevole ed attento di quello che comunemente viene ritenuto un difetto della visione e, conseguentemente, della rappresentazione fotografica diviene in questa raffinata narrazione atto artistico, canone espressivo ed interpretativo di un intimo vissuto in difficile equilibrio tra accettazione, riserbo, silenzio e necessità di liberazione”.
Stefania Lasagni
La mostra, è stata realizzata grazie al sostegno della Provincia di Bolzano e del Comune di Merano.
Caterina Codato
Alcune sue opere fanno parte delle collezioni private del MusaLab, della SG (Venezia), della Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale, della Fondazione Modigliani (Roma) e della Biennale di Incisione di Douro (Portogallo).
Ha esposto in Italia, in Portogallo, in Serbia, in Olanda e negli Stati Uniti.
Il suo ultimo lavoro fotografico, Zero, è stato esposto nell'aprile 2022 a Ca’ Dandolo Parisi di Venezia, una delle sedi storiche della Biennale d’Arte.
Sito web 00A Gallery: https://www.00agallery.com/
Sito web Centro per la Cultura di Merano: https://www.mairania857.org/
Sito web Caterina Codato: https://www.caterinacodato.com/
Info: Mairania 857: Tel. 0473.230138
07
marzo 2025
Caterina Codato – PER MEZZO DI SGUARDO IMMACOLATO
Dal 07 al 21 marzo 2025
fotografia
Location
Centro per la cultura
Merano, Via Cavour, 1, (BZ)
Merano, Via Cavour, 1, (BZ)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 15.30-22.30
Vernissage
7 Marzo 2025, 18:00
Sito web
Autore
Autore testo critico
Allestimento
Progetto grafico
Patrocini