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Cave Birds
Collettiva liberamente ispirata all’omonima raccolta di poesie di Ted Hughes, che riunisce artisti di diverse generazioni e culture.
Comunicato stampa
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La Galleria Raffaella Cortese è lieta di presentare la collettiva dal titolo Cave Birds, liberamente ispirata all’omonima raccolta di poesie di Ted Hughes, che riunisce artisti di diverse generazioni e culture.
Alcune delle opere presenti mostrano entità mitiche nate dalla mescolanza di elementi animali, vegetali ed umani che creano atmosfere oniriche e favolistiche. Accanto a questi lavori, generati appunto dalla commistione di questi mondi, si evidenziano altri approcci legati a temi sociali, come il progresso, la caccia e le epidemie.
Quello della relazione tra la natura umana e quella animale, è un tema antichissimo eppure sempre attuale, che riguadagna spazio presso l’homo tecnologicus dell’età mediatica; perché, lo si voglia o no, la natura continua a irrompere nelle nostre vite modificando il nostro sentire ed è imprescindibile per contrastare nevrosi ed alienazione.
“Ero interessata alla metamorfosi simbolica degli animali e degli uomini. Trovo questo antropomorfismo degli animali interessante: gli attributi umani che diamo agli animali, e gli attributi animali che assumiamo come umani per costruire la nostra identità. Sto provando a riflettere su questa relazione tra la natura e l’uomo e sui loro diversi soggetti”. Kiki Smith, 1998
“Ero circondata dalla complessità della natura e cominciai a pensare al nostro “progresso” in quanto persone, alle scelte che abbiamo fatto. Ho pensato molto alla caccia, alla nostra natura di predatori. Nessuno vuole ammettere di essere un predatore, ma è impossibile trovare qualcuno che non approvi, a un qualche livello, le uccisioni”. Zoe Leonard, 1999
“Gli elementi del mio vocabolario (se così mi posso esprimere) – i peluche, gli abiti, gli animali, i pezzi di corpo – sono avanzi preziosi, reliquie…E una reliquia puzza sempre di morte. Per me Les petites effiges sono spoglie, piccoli cadaveri dell’infanzia, ai quali si rimane ben attaccati, gli abiti ricoperti di piccoli disegni o di parole incorniciate sono come una pelle incartapecorita, e gli animali…”. Annette Messager 1995
“L’ultima notizia che mi ha fatto godere moltissimo, cioè questo dramma che c’è stato sulla mucca pazza, mi ha fatto lavorare in un modo straordinario. Anche perché ho talmente interpretato la cosa intellettualmente, per quel poco che potevo, eroticamente, per quello che potevo prevedere, che la mucca pazza sono io…e questo mi ha dato una gioia, un godimento straordinario […]. La mucca mi piace perché è pazza, allora ha dei gesti erotici da pazza e ha delle rassomiglianze con noi straordinarie…almeno con me. […]”. Carol Rama 1997
Alcune delle opere presenti mostrano entità mitiche nate dalla mescolanza di elementi animali, vegetali ed umani che creano atmosfere oniriche e favolistiche. Accanto a questi lavori, generati appunto dalla commistione di questi mondi, si evidenziano altri approcci legati a temi sociali, come il progresso, la caccia e le epidemie.
Quello della relazione tra la natura umana e quella animale, è un tema antichissimo eppure sempre attuale, che riguadagna spazio presso l’homo tecnologicus dell’età mediatica; perché, lo si voglia o no, la natura continua a irrompere nelle nostre vite modificando il nostro sentire ed è imprescindibile per contrastare nevrosi ed alienazione.
“Ero interessata alla metamorfosi simbolica degli animali e degli uomini. Trovo questo antropomorfismo degli animali interessante: gli attributi umani che diamo agli animali, e gli attributi animali che assumiamo come umani per costruire la nostra identità. Sto provando a riflettere su questa relazione tra la natura e l’uomo e sui loro diversi soggetti”. Kiki Smith, 1998
“Ero circondata dalla complessità della natura e cominciai a pensare al nostro “progresso” in quanto persone, alle scelte che abbiamo fatto. Ho pensato molto alla caccia, alla nostra natura di predatori. Nessuno vuole ammettere di essere un predatore, ma è impossibile trovare qualcuno che non approvi, a un qualche livello, le uccisioni”. Zoe Leonard, 1999
“Gli elementi del mio vocabolario (se così mi posso esprimere) – i peluche, gli abiti, gli animali, i pezzi di corpo – sono avanzi preziosi, reliquie…E una reliquia puzza sempre di morte. Per me Les petites effiges sono spoglie, piccoli cadaveri dell’infanzia, ai quali si rimane ben attaccati, gli abiti ricoperti di piccoli disegni o di parole incorniciate sono come una pelle incartapecorita, e gli animali…”. Annette Messager 1995
“L’ultima notizia che mi ha fatto godere moltissimo, cioè questo dramma che c’è stato sulla mucca pazza, mi ha fatto lavorare in un modo straordinario. Anche perché ho talmente interpretato la cosa intellettualmente, per quel poco che potevo, eroticamente, per quello che potevo prevedere, che la mucca pazza sono io…e questo mi ha dato una gioia, un godimento straordinario […]. La mucca mi piace perché è pazza, allora ha dei gesti erotici da pazza e ha delle rassomiglianze con noi straordinarie…almeno con me. […]”. Carol Rama 1997
03
marzo 2004
Cave Birds
Dal 03 marzo al 30 aprile 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA RAFFAELLA CORTESE
Milano, Via Alessandro Stradella, 1, 4 e 7, (Milano)
Milano, Via Alessandro Stradella, 1, 4 e 7, (Milano)
Orario di apertura
da martedì al sabato dalle 15 alle 19.30 e su appuntamento
Vernissage
3 Marzo 2004, dalle ore 18 alle 21
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