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Ceal Floyer
La prima mostra personale dell’artista britannica Ceal Floyer organizzata in una istituzione pubblica italiana presenta una selezione di lavori, con una rivisitazione site specific deliberatamente studiata per gli spazi del MADRE. Circa 15 opere divise tra video, istallazioni e sculture, permettono di ripercorrere il percorso artistico di Ceal Floyer. La mostra sarà allestita nei nuovi spazi del secondo piano precedentemente occupati dal bookshop, ed ora dedicati all’esposizioni temporanee, nel mezzanino e parte nella Project Room.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Madre di Napoli ospita a partire dal 15 novembre 2008 la prima mostra personale dell’artista britannica Ceal Floyer organizzata in una istituzione pubblica italiana.
La mostra a cura di Mario Codognato presenta una selezione di lavori, con una rivisitazione site specific deliberatamente studiata per gli spazi del MADRE.
Circa 15 opere divise tra video, istallazioni e sculture, permettendo di ripercorrere il percorso artistico di Ceal Floyer. La mostra sarà allestita nei nuovi spazi del secondo piano precedentemente occupati dal bookshop, ed ora dedicati all’esposizioni temporanee.
La chiarezza del pensiero di Ceal Floyer e la presentazione volutamente sintetica delle sue idée, si rivela in ogni aspetto della sua arte. La sorprendente semplicità del suo lavoro è sempre impregnata da una particolare vena di ironia, con il proposito di rappresentare la consapevolezza dell’assurdo. L’uso del doppio significato in ogni opera, inteso come un duplice punto di vista della stessa, costringe lo spettatore a rinegoziare la propria percezione del mondo.
Tutti i suoi lavori, tutti gli oggetti da cui sono composti sono sempre readymade, tutti nascono con l’intento di esaminare la tensione dialettica che inevitabilmente si crea tra l’ordinario ed il suo essere concreto, come una costruzione immaginifica del significato reale, del valore reale, legato all’uso stesso degli oggetti rappresentati.
Ecco che prendono vita opere come Drill, Mousehole, Untitled Installation (Dotted line), Exit, con la volontà di rappresentare quello che sono ed allo stesso tempo con la voglia di identificare la semplicità con la complessità dell’essere semplicemente ciò che rappresentano, dando così vita ad un inevitabile meccanismo di riflessione sull’ovvio. Ceal Floyer:
“La mia intenzione è vedere le mie idee dimensionate alla vita reale, nella vita reale, non soltanto in rapporto alla loro dimensione, alla scale di rappresentazione, ma in termini del loro valore riguardo alla situazione alla quale si rapportano o al loro stesso significato. Le mie opere sono molto di più di idee aldilà di qualcosa. L’arte dopotutto non è altro che una possibile manifestazione, una sorta di Cavallo di Troia per le idee.”
Ceal Floyer nasce in Pakistan nel 1968. Si trasferisce a Londra per studiare al BA Goldsmiths College dove si diplomerà nel 1994. Attualmente vive e lavora a Berlino. Vincitrice nel 2007 del Nationalgalerie Prize for Young Art, prestigioso premio per giovani artisti. A partire già dal 1992 partecipa a numerose collettive nella capitale britannica e già dal 1995 le gallerie le dedicano mostre personali. Nel 1997 espone per la prima volta alla Lisson Gallery, seguiranno le mostre del 2002 e del 2006, entrando così definitivamente a far parte della scuderia degli artisti della prestigiosa galleria londinese. Contemporaneamente espone per la prima volta nel 2005 presso la Esther Schipper Gallery a Berlino che ha ospitato nuovamente una sua mostra nel 2008.
La mostra a cura di Mario Codognato presenta una selezione di lavori, con una rivisitazione site specific deliberatamente studiata per gli spazi del MADRE.
Circa 15 opere divise tra video, istallazioni e sculture, permettendo di ripercorrere il percorso artistico di Ceal Floyer. La mostra sarà allestita nei nuovi spazi del secondo piano precedentemente occupati dal bookshop, ed ora dedicati all’esposizioni temporanee.
La chiarezza del pensiero di Ceal Floyer e la presentazione volutamente sintetica delle sue idée, si rivela in ogni aspetto della sua arte. La sorprendente semplicità del suo lavoro è sempre impregnata da una particolare vena di ironia, con il proposito di rappresentare la consapevolezza dell’assurdo. L’uso del doppio significato in ogni opera, inteso come un duplice punto di vista della stessa, costringe lo spettatore a rinegoziare la propria percezione del mondo.
Tutti i suoi lavori, tutti gli oggetti da cui sono composti sono sempre readymade, tutti nascono con l’intento di esaminare la tensione dialettica che inevitabilmente si crea tra l’ordinario ed il suo essere concreto, come una costruzione immaginifica del significato reale, del valore reale, legato all’uso stesso degli oggetti rappresentati.
Ecco che prendono vita opere come Drill, Mousehole, Untitled Installation (Dotted line), Exit, con la volontà di rappresentare quello che sono ed allo stesso tempo con la voglia di identificare la semplicità con la complessità dell’essere semplicemente ciò che rappresentano, dando così vita ad un inevitabile meccanismo di riflessione sull’ovvio. Ceal Floyer:
“La mia intenzione è vedere le mie idee dimensionate alla vita reale, nella vita reale, non soltanto in rapporto alla loro dimensione, alla scale di rappresentazione, ma in termini del loro valore riguardo alla situazione alla quale si rapportano o al loro stesso significato. Le mie opere sono molto di più di idee aldilà di qualcosa. L’arte dopotutto non è altro che una possibile manifestazione, una sorta di Cavallo di Troia per le idee.”
Ceal Floyer nasce in Pakistan nel 1968. Si trasferisce a Londra per studiare al BA Goldsmiths College dove si diplomerà nel 1994. Attualmente vive e lavora a Berlino. Vincitrice nel 2007 del Nationalgalerie Prize for Young Art, prestigioso premio per giovani artisti. A partire già dal 1992 partecipa a numerose collettive nella capitale britannica e già dal 1995 le gallerie le dedicano mostre personali. Nel 1997 espone per la prima volta alla Lisson Gallery, seguiranno le mostre del 2002 e del 2006, entrando così definitivamente a far parte della scuderia degli artisti della prestigiosa galleria londinese. Contemporaneamente espone per la prima volta nel 2005 presso la Esther Schipper Gallery a Berlino che ha ospitato nuovamente una sua mostra nel 2008.
29
novembre 2008
Ceal Floyer
Dal 29 novembre 2008 al 09 febbraio 2009
arte contemporanea
Location
MADRE – MUSEO D’ARTE DONNA REGINA
Napoli, Via Luigi Settembrini, 79, (Napoli)
Napoli, Via Luigi Settembrini, 79, (Napoli)
Biglietti
Intero: € 7.00
Ridotto: € 3.50
Audioguide € 4.00
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì ore 10.00 – 21.00
sabato e domenica ore 10.00 – 24.00
Giorno di chiusura: martedì
Vernissage
29 Novembre 2008, ore 19
Editore
ELECTA
Ufficio stampa
ELECTA
Ufficio stampa
ELECTA NAPOLI
Autore
Curatore