Celeste è persona silenziosa, introversa, difficilmente esterna le proprie emozioni, lo fa attraverso la sua arte e i risultati sono notevoli.
Anni di studi sulla pittura classica e continue ricerche nel campo digitale l’hanno portata ad elaborare lavori di indubbia qualità tecnica e sensibilità artistica.
Per tante persone la tecnica multimediale non è da considerarsi vera e propria arte in quanto priva del gesto diretto manuale e rimangono scettici di fronte ad esposizioni di questo genere. Lo scopo dell’ artista è quello di trasmettere un messaggio, un’ emozione, al di là del mezzo utilizzato. La difficoltà è riuscire a far sì che la propria opera susciti attenzione pur mantenendo una genuinità di intenti e realizzazione.
Celeste ha una vasta produzione di lavori, divisi in due filoni; le immagini di persone e luoghi a lei cari e le immagini fantastiche, astratte, con, talvolta, inserimenti naturalistici. In ambedue i casi il lavoro di preparazione è accuratissimo, attento all’abbinamento dei colori, all’equilibrio dell’opera e a conciliare la freddezza del digitale con la propria sensibilità.
L’opera “Marzamemi in surreale” del 2007, ad esempio, ne è una riprova ed è lo specchio delle “passioni silenziose” di Celeste: l’arte, la sua vita, i colori.

Simone Baracchi