Dalla compresenza e dalla collaborazione delle arti del piacere nasce Cena d’ Artista. Un momento d’incontro tra Arte, Cucina ed Enologia. Un artista, un cuoco, un sommelier interagiscono per dare forma e gusto alle sensazioni, attraverso la sinergia di una comune volontà di soddisfare i sensi. L’artista è, per antonomasia cedevole al bello, incline alle passioni, voce che sa dare vita alle pulsioni più interiori dell’animo umano; il cuoco, artista anch’egli, come un mago si fa artefice di stuzzicanti stregonerie per il palato; il sommelier, incantatore di calici, si asseconda ai piatti creando ricercate affinità. Il Bello, che non è mai uguale per ciascuno di noi, per una sera si fa anche Buono. Un piacere esteso, espanso in una esperienza polisensoriale, declinato per la vista, per l’olfatto e per il gusto. Sotto la voce guida del pittore, Giuseppe Leone, le intuizioni artistiche trovano senso compiuto nel piatto realizzato dallo chef Carmine Cuercitelli a cui è demandato il compito di tradurre l’ingrediente pittorico con quello culinario, intercettando le passioni, le pulsioni e gli umori di una pittura che nel Caso di quest’artista è terrigna, archetipale, mitica eppure al tempo stesso modernissima e rigorosa. Dunque, dallo stesso simposio nascono pietanze che sono specchio del sostrato culturale di una artista e di tutto ciò che compone il suo Io, la sua visione del mondo. La cucina interpreta l’artista e se ne rende veicolo sensoriale, ingrediente fondante, sapore, proprio come la tempera lo è per la tela. Sarà Irrinunciabile, nel caso della pittura di Giuseppe Leone anche il vincolo con la terra natia, il Sannio, che se per l’artista prende forma nelle lune e nelle alchimie del beneventano, nella cucina si traduce in sapore di terra, di grano, tabacco e di orgoglio per le origini. La storia coagula la sua memoria tanto nelle mani degli artisti che sui banchi della mensa. Parlando di Sannio e di tradizioni enogastronomiche che affondano le radici nel mito, naturale è la scelta di un Aglianico, che accuratamente selezionato dall’enologo Antonio Pesce per l’azienda Quarium di Pasquale Iuliano, si accompagnerà alle portate di questa cena d’autore. Un vino che si sposa al piatto e direttamente si lega anche all’artista. Un abbinamento metafisico che deve solleticare non solo i sapori ma anche le passioni profonde che di quei sapori sono ispiratori. In anteprima, nella sala espositiva del Museo Emblema il ciclo pittorico “Oro e petrolio” di Giuseppe Leone: Le vivande perciò si coloreranno di foglie auree e di nere creme ma questo è un accenno di come l’arte possa tradursi in gusto. I vini e le degustazioni enologiche della serata saranno curati dall’azienda vinicola QUARIUM, nata per dar lustro alla terra campana attraverso la produzione di vini d’eccellenza che con sapori e profumi di ogni tempo riportano ai gusti di una volta.