Questa volta la Davico ha deciso di “lanciare” sul palcoscenico della Galleria Subalpina tre giovani talenti che si misurano nell’esplorazione della figura umana, con tre percorsi che denotano differenti e originali capacità interpretative del ritratto, ma che, al contempo, evidenziano in ognuno degli artisti, una sapiente ed affinata tecnica pittorica, che risale per ciascuno di loro a rigorosi studi accademici, accompagnati da esperienze nel campo del restauro, della grafica pubblicitaria, della scenografia e degli allestimenti teatrali.

Sabatino Cersosimo si è concentrato prevalentemente sui volti, con pennellate forti e spesso materiche, con una energia quasi espressionista e un segno talvolta melodrammatico. Smorfie, boccacce, sberleffi connotano i suoi ritratti, e fanno dei personaggi rappresentati un chiaro riferimento ad un mondo giovanile incapace di trovare in se stesso la serenità e la tranquillità del quotidiano.

Elisa Filomena ha scelto – per la sua pittura – un universo molto ristretto: quello della sua camera, delle sue cose, vestiti o suppellettili. Ha dedicato i suoi ritratti ad osservare ed a ricercare intimamente le proprie sensazioni, fissando negli sguardi della sua persona una dolce ed incantata emozione.

Particolarmente raffinata la sua pittura, con pennellate che sembrano delle scie di pastelli ad olio, ad impreziosire il suo mondo di sogno.

Davide Loi mostra chiaramente nelle sue opere l’amore e l’interesse che rivolge al cinema, al teatro ed al mondo delle arti figurative. I suoi sono ritratti prevalentemente dedicati a personalità significative.

C’è una sottile ironia nelle sue opere, accompagnata da una tecnica essenziale, dettagliata, spesso surreale. Il segno è delicato, preciso, denso di significati simbolici. Fa venir voglia di entrare nelle scene dipinte.