Inaugura venerdì 7 la mostra con cui Cesare Leonardi presenta per la prima volta le sue opere scultoree.

Nella sala del “Paradisino” sarà possibile verificare un’ulteriore espressione della irrefrenabile pulsione creativa del noto architetto, designer e artista modenese.

Già nel tentare di comprimere in una unica definizione la sfaccettata personalità espressiva di Leonardi, appare chiara l’insufficienza dei parametri normalmente utilizzati per definire un’opera che è invece multiforme, metamorfica, che sfugge alla costrizione analitica per affermare la propria originalità.

Prescinde, Leonardi, dalla pur profonda conoscenza delle tecniche e della storia. Avendole “dimenticate a memoria” (ABO docet), si concentra sulla materia che ha di fronte: che sia tela o legno, metallo o “objet trouvé”, egli imprime alla materia, al colore, la sua cifra personale, fatta essenzialmente di luce, di forza, in una parola, di vita.

E allora è bello visitare i suoi paesaggi e i suoi personaggi, rintracciare nelle opere esposte le più eterogenee citazioni, apprezzarne coi sensi la materia, con la mente (o col cuore?) rintracciare i percorsi che Leonardi ha svolto, percorsi che ci indica, a volte come forme compiute, a volta come semplici possibilità.