(-CH2-) n
ovvero
T.r.a.s.h.
-T.ecniche di r.iciclo a.rtistico di s.pazzatura h.omeless-

“Si può fare dell’ironia, forse, sui rifiuti, satira perfino; anche in mezzo ai fetori-livori di una quotidianità che sembra confezionata come già predestinata alla putrefazione. Ma la domanda che questa mostra (si) pone è radicale, estrema: si può osare sporcare l’arte con il groviglio inestricabile di miasmi e fantasmi che producono la più gigantesca metafora dell’effimera ma insopprimibile, persistente esistenza umana? Si può osare la contaminazione definitiva, indefinita del rifiuto ‘senza fissa dimora’ (homeless, appunto) e di chi lo produce e lo ‘abita’, attraverso la sua definitiva, imperitura consacrazione in e per mezzo della sua definizione artistica?” g.p.