Sensibile allo scambio culturale con artisti di ogni nazionalità, la Galleria Miralli di Viterbo continua nel suo tenace sforzo di attuare una politica culturale di altissimo livello.
Il 24 febbraio presenta un’artista già nota in tutto il mondo, coreana di New York, che si è ritirata in Umbria per vivere e lavorare: Chung Eun-Mo.
Forse non è un caso che la pittrice abbia scelto la campagna umbra (Terni) come habitat per la sua ricerca. La sua infatti è una pittura molto rigorosa che si rifà ai modi astratto-geometrici che hanno visto l’esplosione del Suprematismo russo all’inizio del secolo scorso.
L’interesse di Chung Eun-Mo nasce dal modo in cui quest’artista riesce a fondere le radici culturali di Oriente e Occidente in una simmetrica armonia. Il risultato è un’opera di estrema poesia e sensibilità che pure non rinuncia mai al proprio interno rigore.
Diplomatasi in architettura all’Accademia di Belle Arti di New York, Chung ha sempre studiato con interesse l’architettura e la pittura del Rinascimento italiano. Così Gian Battista Alberti, Giotto, Piero della Francesca e persino De Chirico, hanno alimentato il senso metafisico dei suoi quadri.
Tra i pregi di questa artista c’è una grande padronanza del colore di cui riesce a darci tonalità sempre molto inventate. Inoltre usa forme insolite, come tondi, losanghe trapezi, componendo opere in sequenza. L’elegante esprit de geometrie dell’artista coreana non scade mai nella maniera.
Chung Eun-Mo espone per la prima volta a Viterbo e questa sua mostra è assolutamente da vedere.