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Cinetica
dalla collezione di Getulio Alviani
Comunicato stampa
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Dopo l'inaugurazione della mostra e degli eventi a Villa Ottelio-Savorgnan ad Ariis di Rivignano, complessivamente intitolati Lux, la sesta edizione di Maravee, dedicata all'Energia, apre il suo secondo appuntamento con una duplice inaugurazione.
Venerdì 29 giugno, alle ore 21.00, la mostra Cinetica. Dalla Collezione di Getulio Alviani aprirà i suoi battenti a 42 metri d'altezza. Quelli della Torre del Museo CID di Torviscosa, sulla cui sommità negli anni Sessanta si trovava un salottino-belvedere dal quale Franco Marinotti, imprenditore e fondatore di Torviscosa già nel 1938, era solito far contemplare ai propri ospiti l'insieme spettacolare degli impianti, della città e dell'azienda agricola, spingendo lo sguardo fino alla vicina laguna. Da allora la Torre è rimasta chiusa e solo ora, grazie alla volontà, all'impegno e al sostegno di Gianna Ganis, direttrice del CID, e della proprietà, la Snia Caffaro, in occasione di questa mostra di Maravee, sarà riaperta al pubblico dopo un impegnativo lavoro di ristrutturazione.
Come afferma Sabrina Zannier, direttore artistico di Maravee, "riflettendo sull'idea di declinare il tema dell'energia sull'attitudine di un corpo o di un sistema di corpi a compiere un lavoro, è naturalmente emerso il riferimento all'energia cinetica, all'energia meccanica, quella che un corpo possiede per il fatto di essere in moto, e alla sua energia potenziale, cioè l'energia che gli deriva dall'essere sotto l'azione di determinate forze. Data volontà di prendere in considerazione questo insieme in campo artistico, ma entro una situazione capace di analizzarla e affrontarla da un punto di vista scientifico, è apparsa altrettanto naturale la scelta dell'Arte Cinetica. L'unica corrente artistica ad aver operato in tale direzione come logica prosecuzione delle avanguardie storiche, delle quali ha approfondito l'interesse per i processi percettivi e per la messa in discussione della soggettività della visione, sviluppandoli secondo criteri di scientificità, entro un orizzonte votato all'utilità, al pragmatismo e diretto verso un futuro migliore".
Getulio Alviani è uno dei più rigorosi e costanti esponenti dell'Arte Cinetica e Programmata, il solo che da sempre ha raccolto le opere dei suoi colleghi, riunendole così in una collezione alla quale guardano e attingono musei e istituzioni di diversi Paesi, dall'Italia alla Germania, dalla Francia alla Russia, dalla Polonia alla Slovenia alla Croazia… Grazie alla sua disponibilità e alla sua collaborazione, è stato possibile riunire le opere di 22 artisti internazionali, in questa mostra curata da Sabrina Zannier e dallo stesso Alviani, che appare rigorosissima nell'allestimento e nella ristrutturazione dello spazio espositivo, riflettendo così la poetica stessa dell'arte che presenta.
Per il gruppo di lavoro di Maravee -- dall'associazione culturale Cizerouno a Comunicarte, che ne cura l'organizzazione e l'immagine -- è una grande soddisfazione aprire Cinetica, perché da un lato è una mostra di alto profilo culturale, in cui una corrente artistica internazionalmente storicizzata dimostra anche la sua assoluta attualità, radicata nella proiezione di un futuro che, a detta dello stesso Alviani, è appena cominciato; e dall'altro lato perché Alviani è friulano e proprio a Udine ha iniziato le sue ricerche, prima in ambito architettonico e industriale, sperimentando le proprietà intrinseche di materiali come l'alluminio e l'acciaio, per poi approdare all'arte.
Assolutamente radicata entro il tema di Maravee 2007, l'esposizione affronta due questioni fondamentali dell'Arte Cinetica -- la luce e il movimento --, suddividendo le opere in sei sezioni in base ad un puntuale criterio, radicato del resto nella poetica di quest'arte, tesa al fare, all'agire. Il criterio è quello della diversità d'azione e interazione con l'opera.
La sezione intitolata alla Luce elettrica apre la mostra in nome del concetto di energia più ampiamente inteso, quello della luce, per l'appunto, affrontato sul fronte scientifico e tecnico laddove il riferimento va all'elettricità. In questa sezione troviamo le opere di Getulio Alviani, Giovanni Anceschi, Alberto Biasi, Angel Duarte, Manfredo Massironi, Gruppo MID e Grazia Varisco. Tutte diverse dal punto di vista progettuale e visivo, sono accomunate dalle questioni percettive poste e affrontate attraverso l'uso di materiali industriali caratterizzati da particolari reazioni alla luce, ai quali si aggiunge, in alcuni casi, l'elettromotore, presente invece in tutte le opere della sezione votata al Movimento meccanico. Qui Marina Apollonio, Davide Boriani, Poul Bury, Gianni Colombo, Hugo Demarco, Gabriele De Vecchi e Jean Tinguely dimostrano come la ricerca scientifica del movimento percettivo è condotta dalla programmazione temporale dell'opera in cui l'infinita variazione di movimenti assunti dal fruitore -- che può interagire percependo simultanei effetti cinetici -- è frutto della ripetizione seriale di un modulo.
Restando sul fronte del movimento prodotto dalla tecnologia, dopo la luce e l'elettromotore c'è la sezione intitolata Movimento in digitale, dove l'opera di Carlos Cruz-Diez (l'unica esposta nella sala del Museo e non sulla torre) traduce in una vera e propria esperienza interattiva data dall'utilizzo della tecnologia digitale le sperimentazioni sul colore inteso come elemento in continua trasformazione, in quanto posto in relazione con lo spettatore-attore e svincolato dal registro della forma.
Dalla tecnologia si passa poi alla natura, con la sezione intitolata al Movimento naturale, dove il dinamismo delle opere di Julio Le Parc e George Rickey dipende appunto dall'aria e sembra acutizzare quel senso d'instabilità radicato proprio nella necessaria relazione tra opera e fruitore. Nell'ambito dei fatti di natura c'è anche la fisica, che detta un'ulteriore sezione, quella dell'Energia magnetica, con l'opera di Eric Snell, in cui l'azione dei magneti, quindi ancora una questione scientifica spiegabile e tangibile, permette di ottenere un disegno geometrico con un semplice filo di nylon.
L'ultima sezione della mostra presenta il movimento ottenuto per l'intervento dell'uomo. Intitolata Energia umana, con le opere di Yaacov Agam, François Morellet, Joel Stein e Victor Lucena offre, in un crescendo di partecipazione, significativi esempi di azione che contribuisce all'esistenza dell'opera, sempre tesa ad acutizzare quella necessità d'interazione del fruitore-attore con l'Arte Cinetica.
Venerdì 29 giugno, alle ore 21.00, la mostra Cinetica. Dalla Collezione di Getulio Alviani aprirà i suoi battenti a 42 metri d'altezza. Quelli della Torre del Museo CID di Torviscosa, sulla cui sommità negli anni Sessanta si trovava un salottino-belvedere dal quale Franco Marinotti, imprenditore e fondatore di Torviscosa già nel 1938, era solito far contemplare ai propri ospiti l'insieme spettacolare degli impianti, della città e dell'azienda agricola, spingendo lo sguardo fino alla vicina laguna. Da allora la Torre è rimasta chiusa e solo ora, grazie alla volontà, all'impegno e al sostegno di Gianna Ganis, direttrice del CID, e della proprietà, la Snia Caffaro, in occasione di questa mostra di Maravee, sarà riaperta al pubblico dopo un impegnativo lavoro di ristrutturazione.
Come afferma Sabrina Zannier, direttore artistico di Maravee, "riflettendo sull'idea di declinare il tema dell'energia sull'attitudine di un corpo o di un sistema di corpi a compiere un lavoro, è naturalmente emerso il riferimento all'energia cinetica, all'energia meccanica, quella che un corpo possiede per il fatto di essere in moto, e alla sua energia potenziale, cioè l'energia che gli deriva dall'essere sotto l'azione di determinate forze. Data volontà di prendere in considerazione questo insieme in campo artistico, ma entro una situazione capace di analizzarla e affrontarla da un punto di vista scientifico, è apparsa altrettanto naturale la scelta dell'Arte Cinetica. L'unica corrente artistica ad aver operato in tale direzione come logica prosecuzione delle avanguardie storiche, delle quali ha approfondito l'interesse per i processi percettivi e per la messa in discussione della soggettività della visione, sviluppandoli secondo criteri di scientificità, entro un orizzonte votato all'utilità, al pragmatismo e diretto verso un futuro migliore".
Getulio Alviani è uno dei più rigorosi e costanti esponenti dell'Arte Cinetica e Programmata, il solo che da sempre ha raccolto le opere dei suoi colleghi, riunendole così in una collezione alla quale guardano e attingono musei e istituzioni di diversi Paesi, dall'Italia alla Germania, dalla Francia alla Russia, dalla Polonia alla Slovenia alla Croazia… Grazie alla sua disponibilità e alla sua collaborazione, è stato possibile riunire le opere di 22 artisti internazionali, in questa mostra curata da Sabrina Zannier e dallo stesso Alviani, che appare rigorosissima nell'allestimento e nella ristrutturazione dello spazio espositivo, riflettendo così la poetica stessa dell'arte che presenta.
Per il gruppo di lavoro di Maravee -- dall'associazione culturale Cizerouno a Comunicarte, che ne cura l'organizzazione e l'immagine -- è una grande soddisfazione aprire Cinetica, perché da un lato è una mostra di alto profilo culturale, in cui una corrente artistica internazionalmente storicizzata dimostra anche la sua assoluta attualità, radicata nella proiezione di un futuro che, a detta dello stesso Alviani, è appena cominciato; e dall'altro lato perché Alviani è friulano e proprio a Udine ha iniziato le sue ricerche, prima in ambito architettonico e industriale, sperimentando le proprietà intrinseche di materiali come l'alluminio e l'acciaio, per poi approdare all'arte.
Assolutamente radicata entro il tema di Maravee 2007, l'esposizione affronta due questioni fondamentali dell'Arte Cinetica -- la luce e il movimento --, suddividendo le opere in sei sezioni in base ad un puntuale criterio, radicato del resto nella poetica di quest'arte, tesa al fare, all'agire. Il criterio è quello della diversità d'azione e interazione con l'opera.
La sezione intitolata alla Luce elettrica apre la mostra in nome del concetto di energia più ampiamente inteso, quello della luce, per l'appunto, affrontato sul fronte scientifico e tecnico laddove il riferimento va all'elettricità. In questa sezione troviamo le opere di Getulio Alviani, Giovanni Anceschi, Alberto Biasi, Angel Duarte, Manfredo Massironi, Gruppo MID e Grazia Varisco. Tutte diverse dal punto di vista progettuale e visivo, sono accomunate dalle questioni percettive poste e affrontate attraverso l'uso di materiali industriali caratterizzati da particolari reazioni alla luce, ai quali si aggiunge, in alcuni casi, l'elettromotore, presente invece in tutte le opere della sezione votata al Movimento meccanico. Qui Marina Apollonio, Davide Boriani, Poul Bury, Gianni Colombo, Hugo Demarco, Gabriele De Vecchi e Jean Tinguely dimostrano come la ricerca scientifica del movimento percettivo è condotta dalla programmazione temporale dell'opera in cui l'infinita variazione di movimenti assunti dal fruitore -- che può interagire percependo simultanei effetti cinetici -- è frutto della ripetizione seriale di un modulo.
Restando sul fronte del movimento prodotto dalla tecnologia, dopo la luce e l'elettromotore c'è la sezione intitolata Movimento in digitale, dove l'opera di Carlos Cruz-Diez (l'unica esposta nella sala del Museo e non sulla torre) traduce in una vera e propria esperienza interattiva data dall'utilizzo della tecnologia digitale le sperimentazioni sul colore inteso come elemento in continua trasformazione, in quanto posto in relazione con lo spettatore-attore e svincolato dal registro della forma.
Dalla tecnologia si passa poi alla natura, con la sezione intitolata al Movimento naturale, dove il dinamismo delle opere di Julio Le Parc e George Rickey dipende appunto dall'aria e sembra acutizzare quel senso d'instabilità radicato proprio nella necessaria relazione tra opera e fruitore. Nell'ambito dei fatti di natura c'è anche la fisica, che detta un'ulteriore sezione, quella dell'Energia magnetica, con l'opera di Eric Snell, in cui l'azione dei magneti, quindi ancora una questione scientifica spiegabile e tangibile, permette di ottenere un disegno geometrico con un semplice filo di nylon.
L'ultima sezione della mostra presenta il movimento ottenuto per l'intervento dell'uomo. Intitolata Energia umana, con le opere di Yaacov Agam, François Morellet, Joel Stein e Victor Lucena offre, in un crescendo di partecipazione, significativi esempi di azione che contribuisce all'esistenza dell'opera, sempre tesa ad acutizzare quella necessità d'interazione del fruitore-attore con l'Arte Cinetica.
29
giugno 2007
Cinetica
Dal 29 giugno al 31 luglio 2007
arte contemporanea
Location
CID – CENTRO INFORMAZIONE DOCUMENTAZIONE
Torviscosa, Piazzale Franco Marinotti, 1, (Udine)
Torviscosa, Piazzale Franco Marinotti, 1, (Udine)
Orario di apertura
Mercoledì 9.00 > 13.00
Sabato 10.00 > 13.00 16.00 > 19.00
Domenica 15.00 > 20.00
Vernissage
29 Giugno 2007, ore 21
Ufficio stampa
SAMANTHA PUNIS
Autore
Curatore