Mostrare ciò che ha visto e sperimentato condividendolo è l’obbiettivo. Lo fa aprendo la sua mazzetta Ral e mostrandone i colori scelti insieme al suo personale architetto. Il corpo come luogo interiore che va curato e alimentato. Ma anche un luogo di unità dove tutte le membra, nella loro diversità, unicità e con la propria funzionalità, collaborano per un unico scopo.
Terracotta, Nebbia Marina e Bianco e sono i tre colori che decodificano lo stato del cuore dell’artista; nei quali si è mosso e sviluppato l’intimo dialogo con Dio. Un processo che parla di trasformazione. Come il cielo che si squarcia dopo una tempesta.
La manifestazione del cielo in terra, per Cinzia , è l’aver realizzato di poter godere, adesso, del paradiso, in mezzo alle circostanze che ogni giorno la stringono e costringono. In mezzo ad esse ha scoperto la Vita, quella luce che colora ogni suo nuovo giorno .
Ma com’è scritto: «Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell’uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano». (Biblecode 1Co 29)