Ci sono forme, più di altre, che non si lasciano dimenticare.

Rimangono in memoria a ricordarci da dove veniamo, da dove partiamo o da dove ritorniamo. E’ questo il caso del circolare, dove idee, emozioni, ricordi ed energie si incastrano per approdare ad una meta che mette pace tra la percezione e l’equilibrio della mente, “incentro”.

Il cerchio è la forma che ha vinto, come una carta scoperta, la tematica della nostra collettiva fotografica, con Bartolo Chichi Art e Photo Gallery e in collaborazione con Vinoverso presentiamo con forza e volontà per farvi scoprire una nuova ambientazione di incontro e scambio culturale.

“ CIRCLE TIME ” è una tecnica di confronto, conoscenza, scoperta e dialogo attiva tra gruppi di persone per condividere dei concetti chiave e interagire con i pensieri, le opinioni e la fantasia.

Il tempo del cerchio è un momento molto profondo da sperimentare, perché il focus dei diversi emisferi che lo compongono scelgono le dinamiche di orientamento e la circolarità delle parole, creando così trasformazione, metamorfosi e crescita.

Wassily Kandinsky nel suo “Lo spirituale dell’arte” in alcune tavole ci spiega e illustra come il cerchio abbia infiniti significati, proprietà, forze e direzioni.

I fotografi in esposizione, Anello Alessandra, Agrusa Rosario, Barone Marco, Campolo Alessia, Cangialosi Stefania, Lo Verde Federica, Monte Marco, Rinaldi Carmelo, Sena Giuseppe e Zoncu Maurizio si sono cimentati con una forma geometrica tra le più dinamiche e trasversali, non solo per le interazioni con i colori, lo spazio, lo spessore, la grandezza o i materiali, ma si sono esercitati a trovare il modello simbolico che la circonferenza costituisce.

Il Cerchio esprime dai tempi più arcaici l’interezza, l’integrità, la connessione, quello che non ha frattura o interruzione. Segno rappresentativo tradizionale di tutto quello che non ha principio né estinzione, composto da una linea intera i cui margini si fondono per estinguersi vicendevolmente.

In questo modello geometrico le fotografie in mostra ci permettono di entrare in un percorso visivo dove i collegamenti, la memoria o le esperienze di ognuno di noi ci faranno attecchire come protagonisti attivi di un’unità particolare tra generale e personale.

Nel 1670 Blaise Pascal, tra i suoi pensieri, adduce a proposito del dell’universo: “È una sfera infinita il cui centro è dovunque e la circonferenza in nessun luogo”; vi invitiamo ad applicare le vostre configurazioni mentali, fisiche o psicologiche per far parte del nostro “ CIRCLE TIME ” e ritrovare la magia trasfigurata tra il cielo e il cosmo.
Tra il sole e la terra.

Maria Rita Chichi

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