Clara Brasca torna ad esporre alla Galleria Omphalos una nuova serie di quadri ad olio su tela, un tema costante del suo lavoro: il rapporto tra pittura contemporanea e la storia della pittura, o meglio il continuo rapporto tra passato e presente.
La storia della pittura considerata come simultaneità e compresenza dei vari linguaggi, luogo dove spariscono i “neo” e gli “ismi” ; dove tutto si può pensare liberamente per scrivere nuovi capitoli della pittura attingendo all'immensa complessità della storia. Il quadrato nero, i tagli nella tela, le astratte geometrie... non sono semplicemente omaggi e/o citazioni, divengono frammenti di un linguaggio più vasto, più articolato; sono idee acquisite al pari della prospettiva o della teoria delle ombre, sono la rappresentazione dello spazio contemporaneo in cui abitano gli uomini e le loro storie. Si potrebbe forse parlare di “contaminazioni” linguistiche se il termine non fosse troppo abusato e vagamente negativo.
In mostra le nuove tele datate 2008, sono affiancate a lavori precedenti come Proserpina1995 o L'impronta di Venere 1996, così da poter cogliere lo svolgersi costante di questo tema nella poetica della Brasca.