Astrattismo d’epoca alla Galleria Immaginaria, che, da sabato 15 gennaio
2011 ospiterà la mostra *Classico Storico*, curata da Nicola Nuti.

Le opere esposte di Vinicio Berti, Bruno Brunetti, Alvaro Monnini,
Gualtiero Nativi e Mario Nuti, vogliono rappresentare una lettura “aperta”
del linguaggio astratto del dopoguerra, vale a dire del percorso
pittorico di ognuno all’interno dell’arte non figurativa, anche al di là del
periodo di adesione al gruppo Astrattismo classico.

Gli astrattisti fiorentini, che emersero in seno al dibattito culturale
postbellico, furono il /trait d’union/ dei gruppi d’avanguardia sorti in
Italia:
il Movimento Arte Concreta a Milano e Forma 1 a Roma, aprendo una
stagione entusiasmante di ricerca con l’obiettivo di coniugare i
stanze artistiche e ideali sociali. Astrattismo, dunque, non come
esperimento stilistico elitario, ma come linguaggio comune per espimere
valori progressisti.
Un messaggio male interpretato dalle forze politiche di allora, che
sfuggiva alla “nomenklatura” culturale dell’epoca.
Un messaggio che però è stato accolto dagli artisti delle generazioni
successive, per merito dei quali possiamo oggi parlare di un “linea
astratta toscana”.