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Claudia Raza – Verso l’infinito
La rassegna propone una trentina di opere realizzate dall’artista dalla fine degli anni ’90 a oggi e suddivise in tre tematiche: le scritture dipinte, i libri d’artista e i canneti
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 3 luglio 2015 alle ore 19 s’inaugura al Museo d’Arte Moderna
"Ugo Carà" di Muggia la mostra personale della pittrice Claudia Raza, intitolata
"Verso l’infinito". Organizzata dal Comune di Muggia – Assessorato alla
Cultura e introdotta sul piano critico dall’arch. Marianna Accerboni, la rassegna
propone una trentina di opere realizzate dall’artista dalla fine degli anni ’90 a oggi e
suddivise in tre tematiche: le scritture dipinte, i libri d’artista e i canneti.
Il poetico sentire - scrive Accerboni - si traduce nelle anime elette in forme diverse e
biunivoche: così accade per la bella Claudia Raza, nei cui verdi occhi scintillano
dolcezza e fermezza, lirismo, entusiasmo, misura e riflessione, dolce rigore.
Nata in una famiglia di architetti, l’artista declina, con delicata tenacia e prolifica
laboriosità, la sua interpretazione del reale in tre ambiti diversi: la pittura, in seno
alla quale vanno collocati anche il disegno e l’amata incisione; la poesia, persuasiva,
profonda e riservata - così come lo è la figurazione - commovente nella sua
essenzialità e nella sua apparente semplicità. E poi ci sono i libri d’artista, piccoli
autentici capolavori, personalissimi e variegati, che a volte sfiorano il concetto di
scultura e di bassorilievo: in questi deliziosi oggetti d’arte, realizzati per la maggior
parte con carta fatta a mano dall’artista stessa o in carta finlandese con finezze
particolari come il legnetto di sommaco che fa da chiusura al libro sul Carso, la Raza
riesce a comporre una simbiosi perfetta tra pittura e (spesso) figurazione da un canto
ed espressione poetica e letteraria dall’altro. ”Adornando” - è il caso di dirlo - o
sottolineando queste calibrate, sobrie ed eleganti composizioni attraverso intrecci di
segni e intarsi di calligrafie antiche come la carolingia od onciale o più
contemporanee come quella realizzata con i caratteri mobili. Ed ecco quindi lo
svelarsi della duplice natura dell’artista e delle sue inclinazioni più proprie: la capacità
di raccontare attraverso il pennello e la scrittura.
Una variegata ispirazione creativa caratterizza in particolare i suoi libri d’artista, una
cinquantina d’esemplari creati compendiando - ancora una volta - semplicità e
raffinatezza. Attraverso di essi la Raza si racconta, ricordando per esempio la propria
giovinezza a Cividale, città antica e colta, ricca di storia, di forza, connotata da
spartana eleganza e note longobarde; oppure interpreta i versi di Neruda attraverso
la xilografia, o ancora Montale e la Dickinson, i burattini di Podrecca, il tema dei
Tarocchi, il fascino di Venezia…
La natura si pone quale primo motivo ispiratore dell’arte della Raza, anche quando
non è presente in modo del tutto esplicito, e viene da lei interpretata con grande
sensibilità e istintiva competenza tecnica: Claudia è capace di cogliere i dettagli
segreti del dato naturale, i palpiti più silenziosi, i momenti di deflagrazione come i
temporali e la luce abbagliante e avvincente che rendono vitale il paesaggio.
Attraverso quest’ultimo tema, al quale l’artista s’intuisce avvinta in una sorta
d’istintiva simbiosi, Claudia scivola nell’infinito delle parole non dette oppure appena
sussurrate, che si traducono in simboli pervicaci e autobiografici della vita: una
scrittura antica e simbolica, attraverso la quale la pittrice si racconta, formulando
un’iterazione del segno che sfiora talvolta il concetto d’informale e si rigenera di
continuo, passando da quadro a quadro come un vortice d’energia infinita. Scrittura
antica e una personale declinazione del segno espressionista contemporaneo
caratterizzano i suoi lavori calligrafici, iniziati nel 2003 e sempre giocati sul filo della
misura, però con una capacità estrema di fantasticare, rammentare, riflettere,
interpretare.
Ed energia è forse il termine più adeguato per descrivere il filo essenziale che collega
tutti i suoi lavori, in cui risuona una musica dal sapore e dal ritmo eterni, che in
sostanza interpretano e rappresentano il ciclo infinito del divenire della vita, che
scorre nei fiumi, nei laghi, nei canneti, spesso mossi dal vento, iniziati nel 2000 con
l’acquerello per poi passare all’acrilico su tela, che rappresentano uno degli eleganti e
sobri Leitmotiv dell’artista.
Un’energia speciale percorre per esempio come un fremito di vento e un ritmo
sempre diversi - e tuttavia coerenti - anche i delicati libri d’artista, variegati non solo
per la finezza e la sobria varietà dei materiali, in rapporto ai quali la Raza svolge ogni
volta instancabilmente un’attenta e appassionata ricerca, ma anche per la
molteplicità dei temi trattati.
Passione è poi un’altra parola chiave che ci chiarisce la creatività della Raza e
percorre come un fiume sotterraneo e segreto la superficie cromatica e tonale dei
suoi dipinti e dei disegni, dei libri d’artista, delle scritture e dei versi.
Talento è infine un termine d’obbligo - conclude Accerboni - per definire un’artista
instancabile, meditativa ma nel contempo istintiva, che con misura e sottile approccio
lirico coglie l’essenza del reale e lo tramuta in racconto di parole, di luce e d’immagini
delicate e intense, come un libero volo verso l’infinito.
Claudia Raza, nata a Cividale del Friuli (Ud), frequenta dal 1982 al ‘93 la Scuola
Internazionale di Grafica di Venezia: in tale ambito studia tecniche sperimentali con
Riccardo Licata, litografia e serigrafia con il francese Robert Simon. Nel 1986
partecipa a seminari internazionali di xilografia con Nelson Dominguez, l’anno
successivo è presente ai corsi di specializzazione in xilografia ed ex libris di Remo
Palmirani ed Egisto Bragaglia, nel ‘91 frequenta un seminario internazionale di
tecniche sperimentali. Completa la propria formazione con il maestro Elias Garcia
Benavides, acquisendo le tecniche relative alla fabbricazione della carta e alle
creazioni di libri d’arte. Frequenta quindi il seminario internazionale di stampa d’arte
in monotipo con Lena Bergstein di Rio de Janeiro.
Dal 1994 al 2001 segue numerosi seminari internazionali in Austria, Slovenia e Italia.
È attiva anche come insegnante di grafica e di pittura e illustratrice di libri. Creato
anche una scenografia, proiettando proprie opere in diapositiva per il dramma sacro
trecentesco La visione di Hildegarda al teatro Bon di Udine. Affianca al raffinato gesto
pittorico il linguaggio della poesia: ha pubblicato Sottili Inquietudini (ed. Il Murice) e
Sottili Inquietudini 2 (Circolo Italo Austriaco di Trieste), tradotto anche in tedesco e
sloveno, Inciso è ogni gesto (Hammerle Editori - Trieste) e Parole scritte (Franco
Rosso Editore – Trieste).
La sua attività è documentata all’Archivio per l’Arte Contemporanea Italiana del ‘900
di Firenze e all’Archivio Storico Arti Contemporanee di Venezia. Le sue opere si
trovano in collezioni pubbliche e private.
La mostra, a ingresso libero, sarà visitabile sino al 26 luglio con il seguente orario:
da martedì a venerdì dalle 18.00 alle 20.00, sabato dalle 10.00 alle 12.00 e dalle
18.00 alle 20.00, domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.00.
"Ugo Carà" di Muggia la mostra personale della pittrice Claudia Raza, intitolata
"Verso l’infinito". Organizzata dal Comune di Muggia – Assessorato alla
Cultura e introdotta sul piano critico dall’arch. Marianna Accerboni, la rassegna
propone una trentina di opere realizzate dall’artista dalla fine degli anni ’90 a oggi e
suddivise in tre tematiche: le scritture dipinte, i libri d’artista e i canneti.
Il poetico sentire - scrive Accerboni - si traduce nelle anime elette in forme diverse e
biunivoche: così accade per la bella Claudia Raza, nei cui verdi occhi scintillano
dolcezza e fermezza, lirismo, entusiasmo, misura e riflessione, dolce rigore.
Nata in una famiglia di architetti, l’artista declina, con delicata tenacia e prolifica
laboriosità, la sua interpretazione del reale in tre ambiti diversi: la pittura, in seno
alla quale vanno collocati anche il disegno e l’amata incisione; la poesia, persuasiva,
profonda e riservata - così come lo è la figurazione - commovente nella sua
essenzialità e nella sua apparente semplicità. E poi ci sono i libri d’artista, piccoli
autentici capolavori, personalissimi e variegati, che a volte sfiorano il concetto di
scultura e di bassorilievo: in questi deliziosi oggetti d’arte, realizzati per la maggior
parte con carta fatta a mano dall’artista stessa o in carta finlandese con finezze
particolari come il legnetto di sommaco che fa da chiusura al libro sul Carso, la Raza
riesce a comporre una simbiosi perfetta tra pittura e (spesso) figurazione da un canto
ed espressione poetica e letteraria dall’altro. ”Adornando” - è il caso di dirlo - o
sottolineando queste calibrate, sobrie ed eleganti composizioni attraverso intrecci di
segni e intarsi di calligrafie antiche come la carolingia od onciale o più
contemporanee come quella realizzata con i caratteri mobili. Ed ecco quindi lo
svelarsi della duplice natura dell’artista e delle sue inclinazioni più proprie: la capacità
di raccontare attraverso il pennello e la scrittura.
Una variegata ispirazione creativa caratterizza in particolare i suoi libri d’artista, una
cinquantina d’esemplari creati compendiando - ancora una volta - semplicità e
raffinatezza. Attraverso di essi la Raza si racconta, ricordando per esempio la propria
giovinezza a Cividale, città antica e colta, ricca di storia, di forza, connotata da
spartana eleganza e note longobarde; oppure interpreta i versi di Neruda attraverso
la xilografia, o ancora Montale e la Dickinson, i burattini di Podrecca, il tema dei
Tarocchi, il fascino di Venezia…
La natura si pone quale primo motivo ispiratore dell’arte della Raza, anche quando
non è presente in modo del tutto esplicito, e viene da lei interpretata con grande
sensibilità e istintiva competenza tecnica: Claudia è capace di cogliere i dettagli
segreti del dato naturale, i palpiti più silenziosi, i momenti di deflagrazione come i
temporali e la luce abbagliante e avvincente che rendono vitale il paesaggio.
Attraverso quest’ultimo tema, al quale l’artista s’intuisce avvinta in una sorta
d’istintiva simbiosi, Claudia scivola nell’infinito delle parole non dette oppure appena
sussurrate, che si traducono in simboli pervicaci e autobiografici della vita: una
scrittura antica e simbolica, attraverso la quale la pittrice si racconta, formulando
un’iterazione del segno che sfiora talvolta il concetto d’informale e si rigenera di
continuo, passando da quadro a quadro come un vortice d’energia infinita. Scrittura
antica e una personale declinazione del segno espressionista contemporaneo
caratterizzano i suoi lavori calligrafici, iniziati nel 2003 e sempre giocati sul filo della
misura, però con una capacità estrema di fantasticare, rammentare, riflettere,
interpretare.
Ed energia è forse il termine più adeguato per descrivere il filo essenziale che collega
tutti i suoi lavori, in cui risuona una musica dal sapore e dal ritmo eterni, che in
sostanza interpretano e rappresentano il ciclo infinito del divenire della vita, che
scorre nei fiumi, nei laghi, nei canneti, spesso mossi dal vento, iniziati nel 2000 con
l’acquerello per poi passare all’acrilico su tela, che rappresentano uno degli eleganti e
sobri Leitmotiv dell’artista.
Un’energia speciale percorre per esempio come un fremito di vento e un ritmo
sempre diversi - e tuttavia coerenti - anche i delicati libri d’artista, variegati non solo
per la finezza e la sobria varietà dei materiali, in rapporto ai quali la Raza svolge ogni
volta instancabilmente un’attenta e appassionata ricerca, ma anche per la
molteplicità dei temi trattati.
Passione è poi un’altra parola chiave che ci chiarisce la creatività della Raza e
percorre come un fiume sotterraneo e segreto la superficie cromatica e tonale dei
suoi dipinti e dei disegni, dei libri d’artista, delle scritture e dei versi.
Talento è infine un termine d’obbligo - conclude Accerboni - per definire un’artista
instancabile, meditativa ma nel contempo istintiva, che con misura e sottile approccio
lirico coglie l’essenza del reale e lo tramuta in racconto di parole, di luce e d’immagini
delicate e intense, come un libero volo verso l’infinito.
Claudia Raza, nata a Cividale del Friuli (Ud), frequenta dal 1982 al ‘93 la Scuola
Internazionale di Grafica di Venezia: in tale ambito studia tecniche sperimentali con
Riccardo Licata, litografia e serigrafia con il francese Robert Simon. Nel 1986
partecipa a seminari internazionali di xilografia con Nelson Dominguez, l’anno
successivo è presente ai corsi di specializzazione in xilografia ed ex libris di Remo
Palmirani ed Egisto Bragaglia, nel ‘91 frequenta un seminario internazionale di
tecniche sperimentali. Completa la propria formazione con il maestro Elias Garcia
Benavides, acquisendo le tecniche relative alla fabbricazione della carta e alle
creazioni di libri d’arte. Frequenta quindi il seminario internazionale di stampa d’arte
in monotipo con Lena Bergstein di Rio de Janeiro.
Dal 1994 al 2001 segue numerosi seminari internazionali in Austria, Slovenia e Italia.
È attiva anche come insegnante di grafica e di pittura e illustratrice di libri. Creato
anche una scenografia, proiettando proprie opere in diapositiva per il dramma sacro
trecentesco La visione di Hildegarda al teatro Bon di Udine. Affianca al raffinato gesto
pittorico il linguaggio della poesia: ha pubblicato Sottili Inquietudini (ed. Il Murice) e
Sottili Inquietudini 2 (Circolo Italo Austriaco di Trieste), tradotto anche in tedesco e
sloveno, Inciso è ogni gesto (Hammerle Editori - Trieste) e Parole scritte (Franco
Rosso Editore – Trieste).
La sua attività è documentata all’Archivio per l’Arte Contemporanea Italiana del ‘900
di Firenze e all’Archivio Storico Arti Contemporanee di Venezia. Le sue opere si
trovano in collezioni pubbliche e private.
La mostra, a ingresso libero, sarà visitabile sino al 26 luglio con il seguente orario:
da martedì a venerdì dalle 18.00 alle 20.00, sabato dalle 10.00 alle 12.00 e dalle
18.00 alle 20.00, domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.00.
03
luglio 2015
Claudia Raza – Verso l’infinito
Dal 03 al 26 luglio 2015
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
MUSEO D’ARTE MODERNA UGO CARA’
Muggia, Via Roma, 9, (Trieste)
Muggia, Via Roma, 9, (Trieste)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 18-20, sabato 10-12 e 18-20, domenica e festivi 10-12
Vernissage
3 Luglio 2015, h 19
Autore
Curatore