Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Claudio Borghi – Dalle cinque alle sette
Le sculture eleganti, sicure, monumentali di Borghi abiteranno lo Spazio heart trasformandone l’identità con la loro silenziosa ma forte presenza. L’esposizione presenta una nutrita serie di sculture, alcune delle quali mai esposte prima, e di disegni selezionati per formare un suggestivo
percorso
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Metalli leggeri come nubi. Strutture immobili dinamiche come folate di vento. Pieni che raccontano il vuoto.
Creature artificiali che interpretano elementi naturali. In questo complesso gioco di contraddizioni, di inaspettati
contrasti e di ossimori, è racchiuso il segreto delle opere di Claudio Borghi: un raffinato rincorrersi di sensazioni
opposte, che si susseguono con ritmo serrato, che suggeriscono percorsi di pensiero e di percezione.
Le sculture eleganti, sicure, monumentali di Borghi abiteranno lo Spazio heart di Vimercate dal 26 febbraio al
26 marzo 2017, trasformandone l’identità con la loro silenziosa ma forte presenza. L’esposizione presenta una
nutrita serie di sculture, alcune delle quali mai esposte prima, e di disegni selezionati per formare un suggestivo
percorso nella ricerca dell’artista.
lunedì 6 marzo 2017
alle ore 21,00
Incontro con l’Artista
Sono opere fortemente sinestetiche, che catturano i sensi e arrivano alla mente; stanno lì, nello spazio, lo occupano
ma non lo ingombrano. Sono eleganti, sicure, monumentali eppure, a guardarle bene, tradiscono una
fragilità interiore – quasi una timidezza – capace di rendere umana la loro dura scorza metallica: sono ritrose
per timidezza e per orgoglio, per citare le parole stesse di Borghi, e si collocano lì, dove il cielo incontra la terra.
Guardano verso l’alto ma non sono Metafisiche, anzi, quasi l’opposto: sono schiette e concrete, suggeriscono
immagini alte senza tradire la qualità tangibile del vero e la loro sostanziale umanità, la loro fisicità. Esse non
evitano il confronto con la realtà, anzi appartengono al Mondo Naturale, da cui sono germinate, contaminandosi
poi con l’evanescenza dei luoghi del Pensiero; sono gocce di pioggia, fiori, alberi, paesaggi, nubi… ma anche
porte, steli, reperti. Non si abbandonano mai all’astrazione pura, mantengono costante e saldo il loro legame con la visione che li ha generati. Un rapporto con la Natura che si allontana sensibilmente dal concetto di rappresentazione,
spostandosi sul piano della rielaborazione emotiva, in una sintesi efficace tra sfera personale e
sguardo universale, tra suggestione individuale e memoria collettiva.
Sono tutte sculture che si riferiscono a un oggetto della Natura, di questa Natura, ma non si presentano come
mutevoli o instabili, si presentano invece nel tentativo di superare l’accidentalità della Natura e condurre verso
ciò che è stabile, eterno, assoluto.
Una scultura di un fiore o una scultura di una pianta con Borghi diventa allusione di un fiore o di una pianta.
Ha la funzione di mediazione fra due realtà, quella sensibile e quella sovrasensibile, per far accedere alla Bellezza.
E per farlo, per potervi accedere, serve sempre prima togliere, mai aggiungere. Togliere il superfluo, partire
dall’ammirazione per la Natura e ciò che la abita, scegliere di non imitare la sua accidentalità, perché solo così
si può raccontare e vedere la Bellezza eterna.
(dai testi in catalogo di Simona Bartolena e Alessandra Galbusera)
Claudio Borghi è nato a Barlassina nel 1954. Si è diplomato al Liceo e all’Accademia di Brera.
È insegnante di Discipline Plastiche ed Educazione Visiva e dal 1994 al 2006 ha condotto il corso
di scultura presso AR.VI.MA. di Pavia. La sua prima esposizione è del 1978 alla Galleria delle Ore di
Giovanni Fumagalli e Giuliana Pacini, in concomitanza della Biennale di Scultura del comune di Arese
alla Villa Medici-Burba di RHO, nella rappresentativa dell’Accademia di Brera insieme ad altri cinque
giovani scultori. Da allora fino al 1996 ha tenuto regolarmente mostre personali alla Galleria delle Ore
e, successivamente, alla Galleria Spaziotemporaneo, ed ha partecipato a rassegne e mostre collettive a
carattere nazionale e internazionale, tra cui “Asti Scultura,” curata da Mario De Micheli, XXIX^; XXX^;
XXXI^ edizione della Biennale di Milano. Alla rassegna “Giovane Arte Contemporanea” di Sartirana gli
vene assegnato il premio CARIPLO. Nel 1989 realizza per la Banca di Credito Cooperativo la grande
scultura per il parco e il Monumento ai caduti di tutte le guerre per il comune di Barlassina. Nello stesso
anno è membro della commissione artistica del Museo della Permanente a Milano. Nel 1990 è segnalato
al premio Fazzini per la scultura. Tra le numerose pubblicazioni si segnalano: il volume “Claudio
Borghi - 25 disegni-” con testo di Stefano Crespi, 1994, edizione Galleria delle Ore; il “Quaderno N. 3”
dal titolo: “Il mio giardino”, con disegni e poesie di Mariolina de Angelis, ed. Pinacoteca di Villa Soranzo;
2001, Varallo Pombia (No); “Claudio Borghi. Toccare, costruire” di Flaminio Gualdoni, ed. Mazzotta,
Milano 2002; nel 2007 disegni con poesie di Alberto Veca per le edizioni Pulcinoelefante. Nel 2006, una
sua opera di grandi dimensioni è acquisita dal M. A. C. A. M. di Maglione. Nel 2007 esce un’intervista,
nella Rubrica Rai TG2 “Non solo soldi” a cura di Stefano Sassi. Nel 2010 ha tenuto mostre personali
presso Palazzo Terragni a Lissone, al Triangolo Nero di Alessandria e una mostra di grandi sculture e
monumentali al Castello Visconteo di Pavia. Nell’ambito della manifestazione “Le meccaniche delle meraviglie”
della provincia di Brescia ha allestito una mostra personale presso la Fondazione Leonesia di
Puegnago del Garda dal titolo “il giardino segreto” (2013). Nel 2014 realizza la grande scultura/teatro
per la piazza del comune di Barlassina.
Creature artificiali che interpretano elementi naturali. In questo complesso gioco di contraddizioni, di inaspettati
contrasti e di ossimori, è racchiuso il segreto delle opere di Claudio Borghi: un raffinato rincorrersi di sensazioni
opposte, che si susseguono con ritmo serrato, che suggeriscono percorsi di pensiero e di percezione.
Le sculture eleganti, sicure, monumentali di Borghi abiteranno lo Spazio heart di Vimercate dal 26 febbraio al
26 marzo 2017, trasformandone l’identità con la loro silenziosa ma forte presenza. L’esposizione presenta una
nutrita serie di sculture, alcune delle quali mai esposte prima, e di disegni selezionati per formare un suggestivo
percorso nella ricerca dell’artista.
lunedì 6 marzo 2017
alle ore 21,00
Incontro con l’Artista
Sono opere fortemente sinestetiche, che catturano i sensi e arrivano alla mente; stanno lì, nello spazio, lo occupano
ma non lo ingombrano. Sono eleganti, sicure, monumentali eppure, a guardarle bene, tradiscono una
fragilità interiore – quasi una timidezza – capace di rendere umana la loro dura scorza metallica: sono ritrose
per timidezza e per orgoglio, per citare le parole stesse di Borghi, e si collocano lì, dove il cielo incontra la terra.
Guardano verso l’alto ma non sono Metafisiche, anzi, quasi l’opposto: sono schiette e concrete, suggeriscono
immagini alte senza tradire la qualità tangibile del vero e la loro sostanziale umanità, la loro fisicità. Esse non
evitano il confronto con la realtà, anzi appartengono al Mondo Naturale, da cui sono germinate, contaminandosi
poi con l’evanescenza dei luoghi del Pensiero; sono gocce di pioggia, fiori, alberi, paesaggi, nubi… ma anche
porte, steli, reperti. Non si abbandonano mai all’astrazione pura, mantengono costante e saldo il loro legame con la visione che li ha generati. Un rapporto con la Natura che si allontana sensibilmente dal concetto di rappresentazione,
spostandosi sul piano della rielaborazione emotiva, in una sintesi efficace tra sfera personale e
sguardo universale, tra suggestione individuale e memoria collettiva.
Sono tutte sculture che si riferiscono a un oggetto della Natura, di questa Natura, ma non si presentano come
mutevoli o instabili, si presentano invece nel tentativo di superare l’accidentalità della Natura e condurre verso
ciò che è stabile, eterno, assoluto.
Una scultura di un fiore o una scultura di una pianta con Borghi diventa allusione di un fiore o di una pianta.
Ha la funzione di mediazione fra due realtà, quella sensibile e quella sovrasensibile, per far accedere alla Bellezza.
E per farlo, per potervi accedere, serve sempre prima togliere, mai aggiungere. Togliere il superfluo, partire
dall’ammirazione per la Natura e ciò che la abita, scegliere di non imitare la sua accidentalità, perché solo così
si può raccontare e vedere la Bellezza eterna.
(dai testi in catalogo di Simona Bartolena e Alessandra Galbusera)
Claudio Borghi è nato a Barlassina nel 1954. Si è diplomato al Liceo e all’Accademia di Brera.
È insegnante di Discipline Plastiche ed Educazione Visiva e dal 1994 al 2006 ha condotto il corso
di scultura presso AR.VI.MA. di Pavia. La sua prima esposizione è del 1978 alla Galleria delle Ore di
Giovanni Fumagalli e Giuliana Pacini, in concomitanza della Biennale di Scultura del comune di Arese
alla Villa Medici-Burba di RHO, nella rappresentativa dell’Accademia di Brera insieme ad altri cinque
giovani scultori. Da allora fino al 1996 ha tenuto regolarmente mostre personali alla Galleria delle Ore
e, successivamente, alla Galleria Spaziotemporaneo, ed ha partecipato a rassegne e mostre collettive a
carattere nazionale e internazionale, tra cui “Asti Scultura,” curata da Mario De Micheli, XXIX^; XXX^;
XXXI^ edizione della Biennale di Milano. Alla rassegna “Giovane Arte Contemporanea” di Sartirana gli
vene assegnato il premio CARIPLO. Nel 1989 realizza per la Banca di Credito Cooperativo la grande
scultura per il parco e il Monumento ai caduti di tutte le guerre per il comune di Barlassina. Nello stesso
anno è membro della commissione artistica del Museo della Permanente a Milano. Nel 1990 è segnalato
al premio Fazzini per la scultura. Tra le numerose pubblicazioni si segnalano: il volume “Claudio
Borghi - 25 disegni-” con testo di Stefano Crespi, 1994, edizione Galleria delle Ore; il “Quaderno N. 3”
dal titolo: “Il mio giardino”, con disegni e poesie di Mariolina de Angelis, ed. Pinacoteca di Villa Soranzo;
2001, Varallo Pombia (No); “Claudio Borghi. Toccare, costruire” di Flaminio Gualdoni, ed. Mazzotta,
Milano 2002; nel 2007 disegni con poesie di Alberto Veca per le edizioni Pulcinoelefante. Nel 2006, una
sua opera di grandi dimensioni è acquisita dal M. A. C. A. M. di Maglione. Nel 2007 esce un’intervista,
nella Rubrica Rai TG2 “Non solo soldi” a cura di Stefano Sassi. Nel 2010 ha tenuto mostre personali
presso Palazzo Terragni a Lissone, al Triangolo Nero di Alessandria e una mostra di grandi sculture e
monumentali al Castello Visconteo di Pavia. Nell’ambito della manifestazione “Le meccaniche delle meraviglie”
della provincia di Brescia ha allestito una mostra personale presso la Fondazione Leonesia di
Puegnago del Garda dal titolo “il giardino segreto” (2013). Nel 2014 realizza la grande scultura/teatro
per la piazza del comune di Barlassina.
26
febbraio 2017
Claudio Borghi – Dalle cinque alle sette
Dal 26 febbraio al 26 marzo 2017
arte contemporanea
Location
HEART SPAZIO VIVO
Vimercate, Via Trezzo, (Monza E Brianza)
Vimercate, Via Trezzo, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
sabato e domenica dalle 16.00 alle 19.00
e in occasione degli eventi in calendario
Vernissage
26 Febbraio 2017, ore 17.30
Autore
Curatore