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Cluj Calling project
Il progetto espositivo presenta una attenta selezione di giovani artisti rumeni che lavorano in esclusiva per la Galleria IAGA International Art Gallery Angels, di Cluj-Napoca, Romania, dove la mostra è stata inaugurata lo scorso 7 febbraio
Comunicato stampa
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Come suggerisce il titolo della mostra, le opere esposte, molte delle quali appositamente realizzate dagli artisti, presentano una straordinaria e affascinante panoramica della pittura e della scultura contemporanee rumene e intendono riflettere sulle origini e le trasformazioni di un luogo e di una cultura, quale quella est-europea, e sul dialogo con la scena internazionale contemporanea, attraverso linguaggi pittorici e scultorei che interrogano la tradizione dalla prospettiva attuale.
Alla base di molte ricerche, il principio conduttore è quello della metamorfosi e del processo creativo, analizzati attraverso il farsi dell’opera, in bilico tra soluzione finale e potenziale trasformazione di linguaggio. I temi portanti sono quelli eterni dell’uomo e della storia: l’analisi dell’identità in relazione allo sguardo dell’altro, lo scontro tra dimensione intima e pubblica dello spazio vissuto, il confronto tra le tecnologie e la tradizione, in una tensione mai risolta tra memoria e dimenticanza.
Dalla raffinata poesia pittorica di Sabina Dragomir, che affronta la metamorfosi del proprio corpo dapprima fotografandosi nell’acqua, poi riproducendolo con la scelta del bianco e nero in tele di grande eleganza, al grembo-bozzolo di Bianca Brisan, che si fotografa all’interno di tessuti avvolgenti per poi rivedersi attraverso la pittura, in opere dove la tensione è nel trauma dell’apparire.
Elena Ilash affronta il problema dell’identità attraverso una scultura colante, mutevole, sperimentale, dove il ritorno al tema del volto si unisce alla sua immediata negazione, destinata a far emergere altri aspetti, nascosti, dell’io dell’artista in relazione alla storia individuale e collettiva.
Florin Marin lavora sulla relazione tra tradizione e innovazione, indagando le vicende epiche della propria terra attraverso una scultura narrativa di grande possenza.
Vlad Capusan e Stefan Botis si esprimono con una pittura violenta, emotivamente carica, ricca di
suggestioni, ad alta temperatura: le opere sono visioni urbane mistiche, dove l’uomo si trova in una perenne
condizione di passaggio e di sfida con le proprie ansie e i propri desideri.
Raccoglie le tracce dell’uomo nel mondo Andrei Ciurdarescu, attento indagatore di luoghi e spazi dove il
passaggio umano si traduce in segno, impronta, gesto, scenario di una storia da ricordare: le sue opere, dai
neri intensi, dai colori caldi e pregnanti, compongono un album urbano di grande intensità.
Infine, Alexandra Muresan: il suo lavoro si esprime attraverso una tecnica antica e preziosa, quella della
lavorazione del vetro che la giovane artista cola e plasma con il supporto di maglie metalliche, creando
opere germinanti, dove la natura diventa artificio e viceversa, in un panta rei ogni volta di sorprendente
bellezza.
A cura di Ilaria Bignotti e Walter Bonomi, la mostra costituisce un importante appuntamento per la critica e
il collezionismo internazionali, confermando la volontà della Galleria IAGA di sviluppare e promuovere il
dialogo tra le ricerche artistiche italiane contemporanee ed est europee, guardando ad un futuro possibile
dove lo scambio e il dialogo internazionali siano davvero le fondamenta sulle quali costruire progetti artistici
di lunga durata e tracciare nuove e vincenti geografie artistiche e culturali.
La mostra è accompagnata da un catalogo dedicato al progetto espositivo e contenente immagini
ambientate di tutte le opere esposte.
14
marzo 2015
Cluj Calling project
Dal 14 marzo al 12 aprile 2015
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
FONDAZIONE SAN DOMENICO
Crema, Via Verdelli, 6, (Cremona)
Crema, Via Verdelli, 6, (Cremona)
Orario di apertura
martedì - sabato 16.00 / 19.00
domenica 10.00 / 12.00 e 16.00 / 19.00
Vernissage
14 Marzo 2015, ore 17.00
Autore
Curatore