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Coesistenze 3
Anna Rita Batocchi, Belisario Mancini, Carlo Silvetti
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Roma – sabato 7 maggio ore 18.00 presso la Galleria “Cassiopea” di Via Basento 24 si inaugura la rassegna degli artisti Anna Rita Batocchi, Carlo Silvetti e Belisario Mancini che, pur nelle diverse espressività, presentano un importante denominatore comune: il senso della ricerca e della speculazione costante, come fondamento del loro “far arte”.
Lontana da ogni accademismo, la sintassi formale della Batocchi si sviluppa su una segnaletica espressivo-materica di forte impatto visivo. In una struttura composita, linee svettanti, campiture monocromatiche, piani contrastanti e polimaterici definiscono sezioni pitto-scultoree, capaci di creare l’illusione di uno spazio aperto, sempre in continuo divenire. Molto vicina alla sensibilità di Richard Diebenkorn, la poetica della Batocchi può essere definita espressionismo-astratto per l’uso della pittura e colore, ridotti all’essenzialità delle forme primigenie.
Diverso è il linguaggio di Carlo Silvetti che su fondali suggestivi, staglia brandelli di muri, dalle difficili angolazioni, o alterna elementi fantastici con altri in nature morte composite, conferendo alla scena un senso di pacata malinconia, sottolineato da uno spazio solitario, dove la presenza umana è solo intuita o meglio suggerita. Una presenza-assenza fortemente connotata da un fiore giallo che il Silvetti inserisce, con modalità diverse nei suoi quadri, come un logo, per meglio definire il carattere metafisico della sua pittura. Non a caso le sue peculiarità sono riconducibili alle prospettive distorte, alle luci innaturali, agli oggetti quotidiani inseriti in contesti improbabili, il tutto per dar vita a magiche atmosfere, cariche di violenze che rimandano a significati più ampi.
Con Belisario Mancini siamo nel campo della scultura in plexiglas e che, come scrive Stefania Severi, privilegia la tridimensionalità ed esalta gli effetti della trasparenza proprio della materia. Inoltre utilizza filamenti di plexiglas di sezione variabile, abbinandoli a superfici e a volumi più o meno cospicui. Ci accorgiamo che ogni sua opera corrisponde ad un tipo di indagine specifica sulle potenzialità espressive del materiale, che si basa su tre fondamentali elementi: la forma, la trasparenza, il colore. Inoltre il corollario della leggerezza viene interpretato sia in chiave fisica che in chiave metafisica.
Lontana da ogni accademismo, la sintassi formale della Batocchi si sviluppa su una segnaletica espressivo-materica di forte impatto visivo. In una struttura composita, linee svettanti, campiture monocromatiche, piani contrastanti e polimaterici definiscono sezioni pitto-scultoree, capaci di creare l’illusione di uno spazio aperto, sempre in continuo divenire. Molto vicina alla sensibilità di Richard Diebenkorn, la poetica della Batocchi può essere definita espressionismo-astratto per l’uso della pittura e colore, ridotti all’essenzialità delle forme primigenie.
Diverso è il linguaggio di Carlo Silvetti che su fondali suggestivi, staglia brandelli di muri, dalle difficili angolazioni, o alterna elementi fantastici con altri in nature morte composite, conferendo alla scena un senso di pacata malinconia, sottolineato da uno spazio solitario, dove la presenza umana è solo intuita o meglio suggerita. Una presenza-assenza fortemente connotata da un fiore giallo che il Silvetti inserisce, con modalità diverse nei suoi quadri, come un logo, per meglio definire il carattere metafisico della sua pittura. Non a caso le sue peculiarità sono riconducibili alle prospettive distorte, alle luci innaturali, agli oggetti quotidiani inseriti in contesti improbabili, il tutto per dar vita a magiche atmosfere, cariche di violenze che rimandano a significati più ampi.
Con Belisario Mancini siamo nel campo della scultura in plexiglas e che, come scrive Stefania Severi, privilegia la tridimensionalità ed esalta gli effetti della trasparenza proprio della materia. Inoltre utilizza filamenti di plexiglas di sezione variabile, abbinandoli a superfici e a volumi più o meno cospicui. Ci accorgiamo che ogni sua opera corrisponde ad un tipo di indagine specifica sulle potenzialità espressive del materiale, che si basa su tre fondamentali elementi: la forma, la trasparenza, il colore. Inoltre il corollario della leggerezza viene interpretato sia in chiave fisica che in chiave metafisica.
07
maggio 2005
Coesistenze 3
Dal 07 al 18 maggio 2005
arte contemporanea
Location
Orario di apertura
17-19.30, esclusi i festivi
Vernissage
7 Maggio 2005, ore 18
Autore