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Collettiva inaugurale
Quattro gli artisti chiamati a dare lo start-up di Metrò: Peppe Ferraro, Gabriele Marino, Mafonso e Andrea Sparaco
Comunicato stampa
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Nasce Metrò, nuovo spazio dedicato all’arte contemporanea nella conurbazione casertana. Nasce a Casagiove in via Messina 22, per volontà del designer Amedeo Santagata, forte di esperienze precedenti vissute con entusiasmo e partecipazione. L’inaugurazione è per domani sabato 19 novembre alla ore 19.
Metrò è un nome accattivante e pertinente. Dà l’idea del viaggio artistico ma anche della stazione, della fermata, della pausa, così come dell’incrocio, dello snodo, dell’incontro con altri percorsi, con altre persone e con altri linguaggi. Ha un sapore underground, esprime una condizione sotterranea, uno scavo nelle conoscenze e nelle coscienze, ma è pronto a risalire in superficie, a confrontarsi con la realtà del territorio. E poi, qui, ai confini con la megalopoli partenopea, Metrò assume anche il significato di un preciso riferimento a una delle operazioni artistiche di maggiore respiro urbano: il Museo della Metropolitana di Napoli.
Quattro gli artisti chiamati a dare lo start-up di Metrò: Peppe Ferraro, Gabriele Marino, Mafonso e Andrea Sparaco. Tutti e quattro sono altamente rappresentativi della produzione artistica di Terra di Lavoro, ne hanno determinato la storia degli ultimi decenni.
A presentarli è il critico d’arte e loro compagno di strada Enzo Battarra, che così scrive:
“Peppe Ferraro, lirico e suggestivo, si fa carico di una cultura popolare, di ricordi di terre baciate dal sole ma tirate su dalle braccia degli uomini. Sono terre attraversate all’alba, o a notte fonda, o nello splendore del giorno, quando quel mondo fantastico di insetti e di piccoli rettili silenziosamente anima il paesaggio.
La storia dell’arte, così come quella del cinema, o degli uomini, è il tessuto su cui inserire un’ironia pittorica pungente e raffinata. È Gabriele Marino a dissacrare miti e divi e a raccontare con quel gusto scanzonato l’effimero dell’esistenza, tra aulico e folklore, tra realtà e finzione, tra astrazione e trompe-l’oeil..
Onirico e fabulistico, Mafonso è l’io narrante che ognuno ha dentro di sé. Le figure emergono dalla memoria, dal silenzio, dalla vita quotidiana, eppure appaiono eroiche, sollevate dal destino a doversi misurare con le contingenze del vivere. I volti hanno la dolcezza dell’infanzia e la teatralità indotta dal palcoscenico della vita.
Il lavoro grafico, pittorico e plastico di Andrea Sparaco è contraddistinto da una cifra costante: una tecnica compositiva suprema, mista a un approccio realizzativo minuzioso e riflessivo. Cuore e cervello sono un tutt’uno inscindibile, l’opera si costruisce secondo un percorso logico ed emotivo al tempo stesso. E l’Uomo è protagonista, anche quando è assente dalla scena.
Quattro modi di vivere l’arte, diversi. I protagonisti di questo primo viaggio metropolitano rappresentano quattro linee di ricerca differenziate, tutte tese a interpretare il presente e, nella sua più vasta accezione, la contemporaneità.
E soprattutto rappresentano quattro modi di interpretare il ruolo e la funzione dell’artista all’interno del proprio territorio, quattro modi di interpretare se stessi”.
Metrò è un nome accattivante e pertinente. Dà l’idea del viaggio artistico ma anche della stazione, della fermata, della pausa, così come dell’incrocio, dello snodo, dell’incontro con altri percorsi, con altre persone e con altri linguaggi. Ha un sapore underground, esprime una condizione sotterranea, uno scavo nelle conoscenze e nelle coscienze, ma è pronto a risalire in superficie, a confrontarsi con la realtà del territorio. E poi, qui, ai confini con la megalopoli partenopea, Metrò assume anche il significato di un preciso riferimento a una delle operazioni artistiche di maggiore respiro urbano: il Museo della Metropolitana di Napoli.
Quattro gli artisti chiamati a dare lo start-up di Metrò: Peppe Ferraro, Gabriele Marino, Mafonso e Andrea Sparaco. Tutti e quattro sono altamente rappresentativi della produzione artistica di Terra di Lavoro, ne hanno determinato la storia degli ultimi decenni.
A presentarli è il critico d’arte e loro compagno di strada Enzo Battarra, che così scrive:
“Peppe Ferraro, lirico e suggestivo, si fa carico di una cultura popolare, di ricordi di terre baciate dal sole ma tirate su dalle braccia degli uomini. Sono terre attraversate all’alba, o a notte fonda, o nello splendore del giorno, quando quel mondo fantastico di insetti e di piccoli rettili silenziosamente anima il paesaggio.
La storia dell’arte, così come quella del cinema, o degli uomini, è il tessuto su cui inserire un’ironia pittorica pungente e raffinata. È Gabriele Marino a dissacrare miti e divi e a raccontare con quel gusto scanzonato l’effimero dell’esistenza, tra aulico e folklore, tra realtà e finzione, tra astrazione e trompe-l’oeil..
Onirico e fabulistico, Mafonso è l’io narrante che ognuno ha dentro di sé. Le figure emergono dalla memoria, dal silenzio, dalla vita quotidiana, eppure appaiono eroiche, sollevate dal destino a doversi misurare con le contingenze del vivere. I volti hanno la dolcezza dell’infanzia e la teatralità indotta dal palcoscenico della vita.
Il lavoro grafico, pittorico e plastico di Andrea Sparaco è contraddistinto da una cifra costante: una tecnica compositiva suprema, mista a un approccio realizzativo minuzioso e riflessivo. Cuore e cervello sono un tutt’uno inscindibile, l’opera si costruisce secondo un percorso logico ed emotivo al tempo stesso. E l’Uomo è protagonista, anche quando è assente dalla scena.
Quattro modi di vivere l’arte, diversi. I protagonisti di questo primo viaggio metropolitano rappresentano quattro linee di ricerca differenziate, tutte tese a interpretare il presente e, nella sua più vasta accezione, la contemporaneità.
E soprattutto rappresentano quattro modi di interpretare il ruolo e la funzione dell’artista all’interno del proprio territorio, quattro modi di interpretare se stessi”.
19
novembre 2005
Collettiva inaugurale
Dal 19 novembre al 03 dicembre 2005
arte contemporanea
Location
METRO’ SPAZIO D’ARTE
Casagiove, Via Messina, 41, (Caserta)
Casagiove, Via Messina, 41, (Caserta)
Vernissage
19 Novembre 2005, ore 19
Autore
Curatore