I fiori così come una pianta possono costituire un aspetto ornamentale, oppure un tema importante quanto una figura umana o un ritratto.

Sicuramente la natura offre un tale ventaglio di possibilità espressive da non porre limiti alla creatività che può scovare uno spirito che trasuda umanità anche tra i contorni di un vaso di frutta o in un mazzo di rose.

Basti pensare alle “Agavi” di Franco Azzinari o alle “Ginestre” di Giancarlo Cazzaniga che forniscono in nuce chiara evidenza delle personalità di entrambi gli artisti.

Ma la natura può assumere una dimensione misteriosa come in “Natura ritrovata” di Renzo Nucara dove gli aspetti vegetali più che nella forma sono percepibili nella rielaborazione mentale dell’artista o nelle suggestioni di chi si pone di fronte all’opera.

In altri artisti la natura appare in tutta la sua esuberanza come in “Primavera” di Natale Addamiano. Un filare di alberi in fiore spicca in un rigoglioso contesto agreste
Ci sono poi i divertissement di Bruno Donzelli e di Francesco Musante in cui il tema floreale diviene un pretesto rispettivamente per fare il verso ad un maestro del passato oppure per un gioco pirotecnico di fantasie al limite del sogno.

Di maestri come Ennio Morlotti o Orfeo Tamburi una semplice pianta, anche se abbozzata in un disegno a china, diviene il segno rivelatore dell’inconfondibile impronta dell’artista .

In Paolo Avanzi e in Claudio Malacarne prevale invece la vivacità e il dinamismo cromatico offerto dai fiori come opportunità di ricerca espressiva.

Franca Doriguzzi