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Collezione Bianchedi Bettoli-Vallunga. Capolavori del XX secolo alla Pinacoteca Comunale di Faenza
Una quarantina di opere, tra cui capolavori di grandi maestri del ‘900 italiano. E’ la collezione Bianchedi Bettoli /Vallunga che è entrata a far parte del patrimonio della Pinacoteca Comunale di Faenza per volontà testamentaria di Augusto Vallunga ed alla concorde disponibilità di sua moglie Maria Grazia Bianchedi Bettoli.
Comunicato stampa
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Una quarantina di opere, tra cui capolavori di grandi maestri del ‘900 italiano. E’ la collezione Bianchedi Bettoli /Vallunga che è entrata a far parte del patrimonio della Pinacoteca Comunale di Faenza per volontà testamentaria di Augusto Vallunga ed alla concorde disponibilità di sua moglie Maria Grazia Bianchedi Bettoli.
Il notaio faentino apprezzato come uomo di profonda cultura e umanità, oltre che per la sua professionalità, è scomparso improvvisamente quasi un anno fa, lasciando alla Pinacoteca di Faenza la collezione, raccolta con acquisti a partire dalla fine degli anni Sessanta, che comprende opere di artisti di valore internazionale.
E’ documentata l’attività di maestri che furono veri protagonisti dell’arte italiana del XX secolo, come Massimo Campigli, Carlo Carrà, Felice Casorati, Giorgio De Chirico, Salvatore Fiume, Franco Gentilini, Filippo De Pisis, Mino Maccari, Mario Mafai, Giorgio Morandi, Ennio Morlotti, Alberto Savinio, Gino Severini, Giulio Turcato e Lorenzo Viani.
La collezione sarà resa pubblica a partire da sabato 7 maggio alle ore 16, in occasione della inaugurazione ufficiale della esposizione permanente nei locali della Pinacoteca Comunale di Faenza (via Santa Maria dell’Angelo, 9) resa possibile grazie al contributo della Banca di Romagna.
Si possono ricordare tra i dipinti della collezione Bianchedi Bettoli/Vallunga, di recente acquisizione al patrimonio cittadino, opere come particolarmente significative come “Le rive della Tessaglia” di Giorgio De Chirico del 1926, “Marina a Forte dei Marmi” di Carlo Carrà del 1940, “Periferia” di Mario Sironi del 1948, “Veduta di Venezia” di Giulio Turcato del 1950 e “Natura morta” di Giorgio Morandi del 1953.
Tutto questo testimonia la qualità e la rarità di una donazione di questo genere, di un livello particolarmente importante, da parte di un uomo rimasto sempre legato alla sua terra di origine dove era tornato a vivere stabilmente conclusa la carriera professionale, ma che frequentemente visitava anche durante gli anni passati nel Bellunese dove ha operato per 35 anni come notaio.
Alla inaugurazione interverranno Francesco Pinoni, Direttore Banca di Romagna, Claudio Casadio, Direttore Pinacoteca Comunale, Laura Carlini, Istituto Beni Culturali Emilia-Romagna (Ibc), Claudio Spadoni, Direttore MAR Ravenna e critico d’arte.
Augusto Vallunga
Nato nel 1938, è scomparso nel 2010. Dopo aver studiato al Liceo Classico “Torricelli” di Faenza ed essersi laureato in Giurisprudenza, diventò notaio.
Arrivato a Puos di Alpago in provincia di Belluno nel 1970 da Faenza, forse con l’intenzione di restare alcuni anni, finì per trascorrervi tutta la vita professionale. Chiuso lo studio nel 2006 e ritiratosi dalla vita professionale, continuò a vivere tra Puos e Faenza.
Amante del suo lavoro, ma anche dell’arte e della poesia, Vallunga è stato stimato da tutta la comunità bellunese e da quella faentina di origine. Tanti i segni della sua generosità. In Alpago ricordano ad esempio quando il notaio Vallunga e la moglie donarono una cifra considerevole in occasione del restauro delle opere di Pieretto Bianco (al secolo Pietro Bortoluzzi), pittore veneto di fine ‘800 - inizio ‘900.
Vallunga è stato una persona estremamente colta e sensibile: fu tra i soci fondatori della Fondazione Salimbeni per le Arti Figurative di San Severino Marche (in provincia di Macerata).
Il notaio faentino apprezzato come uomo di profonda cultura e umanità, oltre che per la sua professionalità, è scomparso improvvisamente quasi un anno fa, lasciando alla Pinacoteca di Faenza la collezione, raccolta con acquisti a partire dalla fine degli anni Sessanta, che comprende opere di artisti di valore internazionale.
E’ documentata l’attività di maestri che furono veri protagonisti dell’arte italiana del XX secolo, come Massimo Campigli, Carlo Carrà, Felice Casorati, Giorgio De Chirico, Salvatore Fiume, Franco Gentilini, Filippo De Pisis, Mino Maccari, Mario Mafai, Giorgio Morandi, Ennio Morlotti, Alberto Savinio, Gino Severini, Giulio Turcato e Lorenzo Viani.
La collezione sarà resa pubblica a partire da sabato 7 maggio alle ore 16, in occasione della inaugurazione ufficiale della esposizione permanente nei locali della Pinacoteca Comunale di Faenza (via Santa Maria dell’Angelo, 9) resa possibile grazie al contributo della Banca di Romagna.
Si possono ricordare tra i dipinti della collezione Bianchedi Bettoli/Vallunga, di recente acquisizione al patrimonio cittadino, opere come particolarmente significative come “Le rive della Tessaglia” di Giorgio De Chirico del 1926, “Marina a Forte dei Marmi” di Carlo Carrà del 1940, “Periferia” di Mario Sironi del 1948, “Veduta di Venezia” di Giulio Turcato del 1950 e “Natura morta” di Giorgio Morandi del 1953.
Tutto questo testimonia la qualità e la rarità di una donazione di questo genere, di un livello particolarmente importante, da parte di un uomo rimasto sempre legato alla sua terra di origine dove era tornato a vivere stabilmente conclusa la carriera professionale, ma che frequentemente visitava anche durante gli anni passati nel Bellunese dove ha operato per 35 anni come notaio.
Alla inaugurazione interverranno Francesco Pinoni, Direttore Banca di Romagna, Claudio Casadio, Direttore Pinacoteca Comunale, Laura Carlini, Istituto Beni Culturali Emilia-Romagna (Ibc), Claudio Spadoni, Direttore MAR Ravenna e critico d’arte.
Augusto Vallunga
Nato nel 1938, è scomparso nel 2010. Dopo aver studiato al Liceo Classico “Torricelli” di Faenza ed essersi laureato in Giurisprudenza, diventò notaio.
Arrivato a Puos di Alpago in provincia di Belluno nel 1970 da Faenza, forse con l’intenzione di restare alcuni anni, finì per trascorrervi tutta la vita professionale. Chiuso lo studio nel 2006 e ritiratosi dalla vita professionale, continuò a vivere tra Puos e Faenza.
Amante del suo lavoro, ma anche dell’arte e della poesia, Vallunga è stato stimato da tutta la comunità bellunese e da quella faentina di origine. Tanti i segni della sua generosità. In Alpago ricordano ad esempio quando il notaio Vallunga e la moglie donarono una cifra considerevole in occasione del restauro delle opere di Pieretto Bianco (al secolo Pietro Bortoluzzi), pittore veneto di fine ‘800 - inizio ‘900.
Vallunga è stato una persona estremamente colta e sensibile: fu tra i soci fondatori della Fondazione Salimbeni per le Arti Figurative di San Severino Marche (in provincia di Macerata).
07
maggio 2011
Collezione Bianchedi Bettoli-Vallunga. Capolavori del XX secolo alla Pinacoteca Comunale di Faenza
Dal 07 maggio al 07 giugno 2011
arte moderna e contemporanea
Location
PINACOTECA COMUNALE
Faenza, Via Santa Maria dell Angelo, 9, (RAVENNA)
Faenza, Via Santa Maria dell Angelo, 9, (RAVENNA)
Vernissage
7 Maggio 2011, ore 16
Autore