26 artisti di diverse generazione, tutti particolarmente attivi sul territorio palermitano, vivono al momento, volenti o meno

all'interno di un grande imbuto tra filiazioni più o meno dirette e palesate concussioni, non una "scena" sia chiaro, tanto

meno una scuola, ma da quel beccuccio si cadrà tutti, dolcemente, all'interno di un vecchio e affascinante frantoio.

L'oleoso liquame invischierà buona parte della già rodata Balestrate lubrificando gli ingranaggi di quel processo

d'evoluzione territoriale fortemente promosso dai giovani organizzatori.

Tra una vecchia lavagnetta che sembra star lì in eterna giacenza, totemiche macchine per la lavorazione dell'olio in

disuso da anni, magazzini che sembrano spalancare le fauci non appena si solleva la pesante saracinesca e il sole a

picco ad illuminarne i denti, l'arte si accoccola in attesa di una risposta, seppur lenta e ben sedimentata, uno sguardo, un

unico batter di ciglia cinico ed invasivo, talvolta petulante, religiosamente votato al cambiamento.

Non a caso i bimbi dotati per naturale inclinazione di uno spirito mutevole e dirompente, sono parte integrante di questo

approccio rigenerativo alla geografia cittadina. In 6 laboratori infatti saranno proprio i più piccoli a piegare l'arte al loro

torbido immaginario.

Ad impregnare le vie del centro lungo le 9 serate di Contaminazioni, un intenso programma prevede l'alternarsi di live e

dj set; il jazz di Mauro Schiavone e Stefanno D'anna, l'hyper pop set di Dj Bug, i live dalle sonorità indie rock di Famelika,

Female, Cappello a cilindro, Modà, e le sperimentazioni di Matilde Politi e Lelio Giannetto; performance e spettacoli

teatrali; De Bello , Sutta Scupa, Insectiadi, quest'ultimo liberamente tratto da "Il Carnevale degli Insetti" di Stefano Benni,

e Soffi , una performance sonora per strumenti a fiato arcaici e computer.