Rosanna Fedele vista da se stessa.
La sua mano da qualche anno segue l’impulso di tracciare una cartina del proprio corpo.
Lo fa senza mai distaccarsi dalla più esasperata concezione della soggettività umana, determinata dalla posizione della testa, più precisamente dei propri occhi rispetto al corpo.
Da sempre, nell’arte, l’autoritratto è concepito al maschile. L’idea stessa dell’essere artista e’ maschile. Rosanna Fedele, senza troppe pretese, tuttavia con passo deciso, cerca di raccontarsi, a volte di capirsi mettendosi a nudo.
E nudo e’ il suo corpo, libero da contaminazioni esterne, quasi sempre davanti ad un mondo oscuro, vuoto ma nel quale lei sembra sentirsi a suo agio.
Il suo corpo non ha una mèta, sta immobile davanti al nulla. Ma è proprio questo nulla che la circonda a farci capire quanto introspettivo sia il viaggio dell’artista: guardando la propria immagine e null’altro lei si sta guardando dentro bramosa di carpire ed estirpare l’angosciante incompletezza del proprio essere.
Appare un altro corpo, quello di un uomo: un estraneo, solo accennato, disegnato appena con un tratto.
Il corpo di un altro essere non può apparire reale come il proprio e certamente non lo completa. Così la figura maschile e’ vicina, anch’essa e’ nuda; ma la sua impalpabilità la fa apparire forse solo come uno scherzo dell’immaginazione.
Tutto questo l’artista Femmina lo fa con piena coscienza delle personali intenzioni e mai dimenticando il proprio “Manifesto impulsivista”, che pone in primo piano l’immediatezza dell’esecuzione come essenza di autenticità dell’opera.


Rosanna Fedele è nata a Roma nel 1971. Nel 1993 si è diplomata all’Accademia di Costume e Moda e nella moda, e a Roma, vive e lavora. www.impulsivismo.it