La Fondazione presenta, giovedì 10 dicembre alle ore 18.00, con una speciale conversazione in streaming aperta al pubblico, il catalogo dedicato alla personale dell’artista Piero Golia (Napoli, 1974), tenutasi presso i propri spazi da gennaio a marzo 2020 e curata da Pier Paolo Pancotto.

Protagonisti dell’incontro sono Piero Golia, in collegamento da Los Angeles, dove vive e lavora, e il curatore Pier Paolo Pancotto, autore del testo in catalogo. Il pubblico potrà partecipare all’appuntamento collegandosi in streaming attraverso il canale YouTube LaFondazione Roma, dove resterà sempre visibile un video della conversazione.

La mostra Piero Golia costituiva la prima personale in Italia dell’artista presso un’istituzione privata e il suo grande ritorno sulla scena nazionale. Il progetto si configurava come il capitolo conclusivo de La stagione romana. 2002-2020, un percorso in tre tappe avviato a Villa Medici nel 2002 e proseguito nel giardino della Villa nel 2016, nell’ambito del programma “Art Club” curato da Pier Paolo Pancotto.

L’inaugurazione, il 21 gennaio 2020, coinvolgeva il pubblico in una performance memorabile, una grande festa aperta a tutti. Un gruppo di musicisti con fiati accoglieva i visitatori all’ingresso de La Fondazione, mentre per tutta la serata una squadra di operai trivellava il pavimento incidendo nel centro dello spazio espositivo la scritta “The End”, ricollegandosi idealmente al “To be continued” in fiamme che concludeva l’azione del 2016. Al termine della serata un coro avrebbe poi congedato tutti i presenti, avvolgendoli con delle sonorità da ninna nanna.

Programmata per chiudere al pubblico il 21 marzo 2020, a causa dell’insorgere dell’emergenza sanitaria, la mostra è stata purtroppo sospesa prima della data stabilita. Questo appuntamento intende finalmente restituire al pubblico la possibilità di scoprire il progetto espositivo e fare esperienza dell’opera dell’artista.
Il volume, disponibile su richiesta ed edito da La Fondazione, documenta ampiamente la performance e l’allestimento della project room che contestualmente presentava la prima mostra in un’istituzione italiana dell’artista Radu Orejan (Tarnaveni, 1984), attraverso un’ampia dotazione iconografica e il contributo curatoriale firmato da Pier Paolo Pancotto, che introduce la pratica dei due artisti.