Lo Spazio Intelvi 11 è una location ricavata all'interno di un edificio risalente all'800 nel borgo di Muronico, a meno di un chilometro da Argegno, sulla sponda occidentale del lago di Como.

Sono in esposizione opere originali e serigrafie che hanno come tema la coppia intesa sia nel senso più classico di marito e moglie o madre e figlio, sia considerata come proiezione di un alter ego o di un qualcosa che si estrinseca come riflesso o antitesi o complementare al soggetto stesso.

La coppia di Franz Borghese è una classica coppia di signora e signore avvolta in un’atmosfera d’altri tempi vagamente beffarda, come è nello stile di questo famoso artista.
Classica è pure la coppia di Gero Urso, uomo e donna paiono usciti da una vignetta che ha il candore di questo maestro del naif.
Ernesto Treccani rappresenta la coppia madre e figlio circondati da un magico alone di poesia in cui lo spirito materno è esaltato da un gioco di fantasie cromatiche.
La coppia di Xante Battaglia replicata più volte come in un antico bassorilievo sembra acquisire uno spessore quasi mitologico di una civiltà dell’antica grecia.
Gli uomini di Saverio Terruso sono una coppia di "bravi" dei "Promessi sposi" del Manzoni intenti a discutere tra loro di losche trame.
La vamp di Remo Squillantini dialoga in silenzio con uno dei suoi ammiratori rappresentato un po’ in disparte sullo sfondo di una sera di gala tipica della ricca società borghese del boom economico.
La modella di Giuliano Trombini si pone in un confronto dialettico con un ritratto femminile dell’illustre Modigliani, come a intrecciare un rapporto intimo tra due periodi così lontani eppure così vicini se calati all’interno di un bar di provincia.
La coppia di damigelle di Vittorio Maria Di Carlo riepiloga lo stile madrigalesco a cavallo tra rinascimento e contemporaneità che ci riporta al Picasso cubista.
Anche in Claudio Semino, artista genovese, riaffiora un’atmosfera sapore dal sapore rinascimentale che abbina il volto di una fanciulla a quello di un’oca, in una giustapposizione ricca di suggestioni oniriche.
La Marylin di Renato Natale Chiesa ha nel proprio inconscio una sorta di invisibile alter ego che affonda le radici in una pop-art dal fascino italiano.
Completa la mostra, la coppia di ragazze di Paolo Avanzi immersa in un alone mistico esemplificato dalla scomposizione dei volti femminili in uno sfondo carico di mistero.

Franca Doriguzzi