Ritorna anche quest’anno l’appuntamento periodico dell’Associazione Culturale Artedì con l’arte presso il Brancaleone, una stimolante occasione di incontro e di scambio culturale.

Tra pittura, fotografia e installazioni l’11 ottobre 2008 si inaugura CORION, una collettiva di giovani artisti emergenti. Tesa a proporre le differenti visioni nelle quali ogni singolo artista concepisce il proprio spazio “interiore” e lo ridimensiona nello spazio “esteriore” prettamente espressivo, tale esposizione prende il nome di Corion, dal greco Spazio.


A cominciare da ERIKA CALESINI, la cui presenza è legata alla preziosa collaborazione con l’Associazione Culturale Ferrara Pro Art che ringraziamo calorosamente. Erika Calesini utilizzando materiali di recupero crea delle pittosculture dove le biciclette formano un unico organismo che si nutre della tela e del colore, attraversando lo spazio pittorico e rendendolo “reale”.


I dipinti di LAURA CULTRERA sono ispirati agli Haiku, un genere di poesia dal tono semplice che trae la sua forza dalle suggestioni della natura e le sue stagioni. Questi quadri incarnano perfettamente l’ideale della citata poesia giapponese: immersi in un’atmosfera trasognante e senza tempo sono caratterizzati dalla purezza di una linea che delinea lo spazio con estrema semplicità.


FRANCESCO ESPOSITO invece, attraverso un abile uso della tecnica fotografica, illude l’occhio traendolo in una prospettiva di spazi dilatati e silenti. Un’illuminazione equilibrata e predisposta con cura partecipa alla resa qualitativa di fotografie che emergono per l’estrema chiarezza della composizione.


Dal mondo dei fumetti incontriamo GAETANO LEONARDI. I suoi coloratissimi e spigliati supereroi sono osservati con una punta di ironia e presentati con un competente linguaggio descrittivo in una visione quotidiana, come Wonder Woman contestualizzata in uno spazio “umano” inconsueto.


Infine, MARCELLO TOMA presenta ruote dentate, elementi meccanici e ingranaggi che trovano il giusto equilibrio tra un’attenta rappresentazione descrittiva e un’ armoniosa stesura del colore. Il movimento di tali meccanismi è teso verso l’infinito e inserito in uno spazio proprio, un universo a sé stante completamente autosufficiente.