Nel 1991 Pierre Restany (1930-2003) insieme ai redattori della rivista D’ARS prese in esame ed approfondì la figura dell’uomo contemporaneo. L’analisi della società e i suoi protagonisti venne affrontata in più numeri della rivista stessa, considerandone in ognuno di questi differenti aspetti. Partendo da tale disamina l’intenzione è quella di realizzare una serie di mostre che indaghino e considerino l’uomo del duemila, prendendo come punto di riferimento i mutamenti di pensiero e quelli tecnologici che lo avvolgono e che lo vedono giornalmente protagonista all’interno della società. Dopo Il corpo come misura, Il corpo come linguaggio, L’inquietudine, Il corpo in mutazione, La soglia del corpo e Dentro lo sguardo, Il corpo: inconscio da liberare il tema affrontato in questo evento è Corpo all’orizzonte. Attualmente il corpo viene sfruttato e introdotto nell’ingranaggio del sistema e della produzione, utilizzandone sia la forza-lavoro, sia l’energia del desiderio, bombardandolo e ipnotizzandolo con i finti ideali di bellezza, giovinezza, salute e sessualità. Obbiettivo dell’arte è anche quello di liberare le potenzialità espressive del corpo, troppo spesso represse dallo spirito, da falsi valori, dalla razionalità e dalla sistematicità.

Gli artisti invitati affrontano questa tematica immergendosi all’interno del pensiero umano e delle sue emozioni, cercando di privarsi dello sguardo oggettivo sulla realtà per cogliere il senso della libertà di un’esperienza ancora oscura;la possibilità di esprimere nuove combinazioni, in modo da affermare l’uomo come esempio di comunicazione e immaginazione creativa.