Una frazione di secondo può valere un’intera esistenza, testimoniare affetti e consolidare emozioni, aprire nuove possibilità per scoprire persone, uomini e donne a loro volta interpreti di altre storie.

Devo tutto alla fotografia, dalle scelte più elementari nel quotidiano alle «grandi svolte» che ho affrontato: vivere al Sud, cercare di portare la fotografia attraverso i suoi grandi interpreti nelle situazioni più impensabili, in masseria o in museo a Trulli, sulla costa della Calabria e ai piedi di Castel del Monte. Questa scelta, che ha occupato circa quindici anni della mia vita professionale, ha prodotto sconfinamenti in altri ambiti: affinità di percorsi, nascita di rapporti di amicizia, collaborazioni e stima, tanta stima per il lavoro, e tanta ammirazione per le persone, per questi autori a cui guardo con immensa emozione.

Questa sequenza di ritratti non è impostata sulla celebrazione dei ricordi, né sui rimpianti o sulla nostalgia, ma è il risultato di un amore comune per questo mezzo straordinario che ha portato me a raccogliere le loro storie e le loro emozioni in un lungo viaggio illustrato.

Del resto, parlando di immagini, non è forse un destino comune che associa il soggetto

del ritratto alla vocazione del ritrattista?

Più che di una raccolta di ritratti si tratta di un antologia di incontri per immagini, laddove proprio la fotografia diventa una chiave d’accesso ai sentimenti.

Ed a lei è dedicata questa tappa da dove mi guardo attorno per aprirmi a nuove ed altre possibili emozioni.

Cosmo Laera