Lo Studio d'Arte del Lauro inaugura la nuova stagione espositiva con una personale di Costantino Guenzi. La mostra propone un gruppo di opere significativo - quindici dipinti a olio e una decina di carte dal 1959 al 1989 - che offre una nuova lettura del lavoro di Guenzi che non si limita ad essere classificato nell'alveo della pittura informale ma vi lascia una traccia personale caratterizzata da una intensa e continua ricerca.
Partecipe e interprete della cultura italiana e milanese del dopoguerra, il suo lavoro si colloca con straordinario rilievo accanto alle esperienze italiane ben note di Morlotti, Milani e Chighine, e in una situazione internazionale consapevole di ricerche come quella di De Stael, Fautrier, Tobey, Hartung e Pollock.
Scrive Elena Pontiggia nella prefazione al catalogo:
"...Guenzi cattura e disperde la forma nello stesso momento, dà e sottrae luce alla materia nello stesso tempo, compie e nega il proprio gesto nello stesso istante. Il risultato è una sorta di rivelazione dell'indistinto.

Guenzi, insomma, ragiona sulla forma colore, sulla griglia ostile delle rette, sulla indocile matassa dei punti, ma su di loro lascia posare una luce malinconica: qualcosa come una tenuità crepuscolare, che però non nasce dal sentimento, dall'emotività. Quella medietas, quel tono ribassato che Guenzi raggiunge, nasce da una consapevolezza per così dire filosofica, che non smette di tormentarlo."

Costantino Guenzi (Milano 1926 – 1989) nel 1954 firma con Mario Bionda e Ralph Romney il manifesto L' Antiestetica. Tiene la sua prima mostra personale nel 1958 alla Galleria Senatore di Stoccarda. Si susseguono da allora mostre personali (tra le altre alla Galleria delle Ore di Milano, alla Galleria Correggio di Parma, alla Galleria Bergamini di Milano e nelle gallerie più significative della Svizzera italiana) e numerose mostre collettive, rassegne pubbliche di gruppo di generazione, ricognizioni più ampi della pittura contemporanea.