L'esposizione chiarisce la versatilità di Tassinari nel ricercare, al pari di molti artisti contemporanei, la sperimentazione di una molteplicità di media. Le sculture esposte rimandano a elementi industriali ce Tassinari ha saputo separare dal loro contesto originale per riorganizzarli secondo una logica cromatica. Il discorso estetico delle sculture viene interrotto dalle fotografie e dai dipinti scelti per l'esposizione. Ad una prima occhiata la selezione sembra disparata; solo attraverso uno sguardo più approfondito i sottili rimandi si lasciano riconoscere. I soggetti delle fotografie di Tassinari vengono dalla strada, dai viaggi, e contraddicono così, a prima vista, l'estetica ridotta delle opere astratte che nascono nell'atelier dell'artista, indulgendo nell'osservazione emergono invece dalle fotografie modelli estetici rintracciabili in altri lavori dell'artista. Le foto evidenziano contraddizioni tra forme e ornamenti che ricordano infatti le sue sculture astratte.In modo altrettanto sottile i dipinti trovano il proprio spazio nel Lichtraum. In alcune delle sue opere Tassinari utilizza immagini reperite casualmente e le trasporta sulla tela, aggiungendo tuttavia un tono sfocato-le ballerine ne sono un esempio-. Questa estetizzazione permette al dipinto di mantenere una posizione antitetica rispetto agli altri elementi della mostra:mentre le opere precedenti sono facilmente ascrivibili in virtù del loro linguaggio ad una forma autonoma ed "elitaria" di estetica che lo spettatore può riordinare secondo una sua logica storica, queste ultime sono un elemento del mondo quotidiano.