Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Curtis Mann – Materiality
Luce Gallery inaugura la stagione espositiva con la seconda mostra personale italiana dell’artista statunitense Curtis Mann, che presenterà in contemporanea a Torino ed a Milano nella galleria Monica De Cardenas una selezione di nuovi lavori.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Le opere dell'artista, pongono l'accento sull'artificio del mezzo fotografico con scene parzialmente modificate o cancellate attraverso un processo tecnico che dimostra la malleabilità delle immagini usate, a volte tratte da scene scelte dal web o attraverso la condivisione delle stesse in relazione a situazioni attuali storicamente interessanti. La fisica alterazione e decontestualizzazione in una continua forzatura alla ricerca
del signifcato imprevisto ma sotteso all'immagine stessa, con il risultato finale di un'oscillazione tra
fotografia, dipinto e reale immaginario diventano l'intento prioritario.
Attraverso l'uso dell'immagine e della superficie sulla quale viene stampata Curtis Mann mette in discussione l'affinità del mezzo fotografico come strumento di documentazione, compromettendo seriamente la presunta capacità di trasmettere la verità. Con il processo di creazione della singola opera, l'immagine si sposta su terreni meno convenzionali anche grazie all'alterazione della superficie piatta della carta fotografica che risulta densa e materica.
Ultimamente il lavoro dell'artista si riferisce al vero e proprio utilizzo del medium fotografico, e sotto un
diverso profilo alla creazione di opere di natura compositiva fino a sfiorare il loro lato scultoreo.
Le porzioni dell'immagine che vengono ricoperte possono servire ad esaltare dettagli che trovano l'interesse dell'artista. Tuttavia il percorso si è spostato verso un carattere che sposa maggiormente la manipolazione della carta fotografica anche con intagli e composizioni che arricchiscono la superficie fotografica.
L'attenzione verso svariate immagini interessate da situazioni internazionali, si mischia con il desiderio di una
creazione piu' autonoma e percettiva ed i richiami al passato vengono meno, fatta eccezione per il percorso artistico che dimostra nelle ultime opere una continuità di intenti di stile.
Con la tecnica inventata l'artista sfrutta l'influenza di Gordon Matta-Clark, che spesso decostruiva, perforava
od eliminava intere sezioni di edifici abbandonati, come analogicamente Curtis Mann “decostruisce” i materiali e le immagini adottando un metodo dagli esiti paradossali per penetrare e stravolgere la struttura ed i significati delle immagini attraverso l'uso della candeggina e della vernice trasparente.
Le cromie rimangono accese e piacevoli assumendo nelle rappresentazioni astratte maggiore incisività.
Singoli soggetti vengono alternati a griglie di fotografie che talvolta richiamano un paesaggio od un cielo che
non ha confini, dimostrando come l'artista sia immerso con sapienza in una serie di nuove tematiche coltivando allo stesso tempo il dialogo tra fotografa e dipinto con l'arricchimento di porzioni intere di scatti fotografici e con l'oscillazione tra l'immagine e l'oggetto.
La curiosità dell'artista tocca la natura fisica della fotografia quasi a volerla scandagliare nel profondo con la
sua materiale decomposizione e cosi' possiamo notare gli strappi o le pieghe nel suo lavoro od i cerchi e gli
archi espressi attraverso la sua originale tecnica al fine di manifestare l'intenzione di entrare dentro
l'immagine come a voler curiosare nell'intimo del medium usato.
Curtis Mann vive e lavora a Chicago ed è nato nel 1980 a Dayton (OH). Le sue mostre personali includono la Galerie Almine Rech a Bruxelles e quest'anno a Parigi, la Kavi Gupta Gallery a Chicago, la Kuseneers Gallery ad Antwerp in Belgio. E' attualmente in mostra con la sua prima personale museale
presso il South Eastern Center for Contemporary Art, Winston-Salem (NC).
Tra le mostre collettive piu' importanti ricordiamo quelle tenutesi al Metropolitan Museum of Art di New
York, “After the Gold Rush: Contemporary Photograph from the Collection”, al Museum of Contemporary
Photograph di Chicago, la Biennale del Whitney Museum of American Art.
del signifcato imprevisto ma sotteso all'immagine stessa, con il risultato finale di un'oscillazione tra
fotografia, dipinto e reale immaginario diventano l'intento prioritario.
Attraverso l'uso dell'immagine e della superficie sulla quale viene stampata Curtis Mann mette in discussione l'affinità del mezzo fotografico come strumento di documentazione, compromettendo seriamente la presunta capacità di trasmettere la verità. Con il processo di creazione della singola opera, l'immagine si sposta su terreni meno convenzionali anche grazie all'alterazione della superficie piatta della carta fotografica che risulta densa e materica.
Ultimamente il lavoro dell'artista si riferisce al vero e proprio utilizzo del medium fotografico, e sotto un
diverso profilo alla creazione di opere di natura compositiva fino a sfiorare il loro lato scultoreo.
Le porzioni dell'immagine che vengono ricoperte possono servire ad esaltare dettagli che trovano l'interesse dell'artista. Tuttavia il percorso si è spostato verso un carattere che sposa maggiormente la manipolazione della carta fotografica anche con intagli e composizioni che arricchiscono la superficie fotografica.
L'attenzione verso svariate immagini interessate da situazioni internazionali, si mischia con il desiderio di una
creazione piu' autonoma e percettiva ed i richiami al passato vengono meno, fatta eccezione per il percorso artistico che dimostra nelle ultime opere una continuità di intenti di stile.
Con la tecnica inventata l'artista sfrutta l'influenza di Gordon Matta-Clark, che spesso decostruiva, perforava
od eliminava intere sezioni di edifici abbandonati, come analogicamente Curtis Mann “decostruisce” i materiali e le immagini adottando un metodo dagli esiti paradossali per penetrare e stravolgere la struttura ed i significati delle immagini attraverso l'uso della candeggina e della vernice trasparente.
Le cromie rimangono accese e piacevoli assumendo nelle rappresentazioni astratte maggiore incisività.
Singoli soggetti vengono alternati a griglie di fotografie che talvolta richiamano un paesaggio od un cielo che
non ha confini, dimostrando come l'artista sia immerso con sapienza in una serie di nuove tematiche coltivando allo stesso tempo il dialogo tra fotografa e dipinto con l'arricchimento di porzioni intere di scatti fotografici e con l'oscillazione tra l'immagine e l'oggetto.
La curiosità dell'artista tocca la natura fisica della fotografia quasi a volerla scandagliare nel profondo con la
sua materiale decomposizione e cosi' possiamo notare gli strappi o le pieghe nel suo lavoro od i cerchi e gli
archi espressi attraverso la sua originale tecnica al fine di manifestare l'intenzione di entrare dentro
l'immagine come a voler curiosare nell'intimo del medium usato.
Curtis Mann vive e lavora a Chicago ed è nato nel 1980 a Dayton (OH). Le sue mostre personali includono la Galerie Almine Rech a Bruxelles e quest'anno a Parigi, la Kavi Gupta Gallery a Chicago, la Kuseneers Gallery ad Antwerp in Belgio. E' attualmente in mostra con la sua prima personale museale
presso il South Eastern Center for Contemporary Art, Winston-Salem (NC).
Tra le mostre collettive piu' importanti ricordiamo quelle tenutesi al Metropolitan Museum of Art di New
York, “After the Gold Rush: Contemporary Photograph from the Collection”, al Museum of Contemporary
Photograph di Chicago, la Biennale del Whitney Museum of American Art.
27
settembre 2012
Curtis Mann – Materiality
Dal 27 settembre al 03 novembre 2012
arte contemporanea
Location
LUCE GALLERY
Torino, Corso San Maurizio, 25, (Torino)
Torino, Corso San Maurizio, 25, (Torino)
Orario di apertura
dal mercoledì al sabato 15.30 - 19.30
Vernissage
27 Settembre 2012, h 18.30
Autore