Daniela Terragni pittrice autodidatta, conosce bene la tecnica della pittura, utilizza il colore per trasfondere la sua visione di mondi interiori (scene uscite dalla sua fantasia), materializzandole sui supporti e narrando fervidamente il suo racconto visivo, proiettando immagini emozionali di momenti percepiti. La realizzazione tangibile di una riflessione spirituale generata dall’ideale filosofico contenuto di un movimento artistico è del tutto personale e il suo segno è forte, meditato e deciso, mirato a cogliere l’apparenza della natura e in questo senso l’immagine così riconoscibile la immette per stile nel filone di una pittura di figurazione; da sottolineare, il lato determinante dei lavori: i getti della sua tavolozza che ci inducono a catalogarli ai canoni dell’informale, dove i colori si elevano creando effetti cromatici e luminosi dove l’oscurità dei momenti difficili non trapela affatto. In questi fondi, in questi spazi onirici Daniela Terragni sostituisce la presenza dell’uomo con degli animali in particolar modo i gatti, questi ritratti in posizioni diverse immersi tra mille simbologie, dai palloncini alle farfalle, simboli questi di libertà per poi finire ai gomitoli di lana come se fosse il filo di Arianna che Daniela Terragni consegna a chi osserva i suoi lavori per condurli verso l’uscita dai labirinti della vita frenetica e dalle atrocità dell’uomo e dalle tragedie che la vita contemporanea ci mostra aridamente.


Raffaele De Salvatore
(giornalista)