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Daniele Duranti – in viaggio
Una mostra concepita come fosse una sorta di retrospettiva nella quale includere il lavoro degli ultimi anni quasi segnandone l’ideale conclusione
Comunicato stampa
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Di dimensioni moderatamente piccole le stanze al piano terra di Palazzo Finaguerra conservano ancora l’antico impianto, con una serie di canali in mattoni e vasche in pietra, per la pigiatura dei grappoli d’uva. All’interno di questi ambienti, intimi e vissuti, è ospitata la personale di Daniele Duranti (Ancona 1974)
inaugurazione sabato 31 marzo 2007
ore 18.30
Una mostra concepita come fosse una sorta di retrospettiva nella quale includere il lavoro degli ultimi anni quasi segnandone l’ideale conclusione. Una ricerca che si dimostra d’estrema coerenza e che affonda le proprie origini nel rapporto uomo – macchina. Le tante implicazioni che questa riflessione suscita vengono dirette dall’artista verso l’immagine televisiva.
L’osservazione delle opere di Duranti non provoca in noi nessun turbamento. Inseguimenti, incidenti stradali, particolari di automobili vengono letti e compresi in modo immediato. Nulla però, dal taglio compositivo, ai colori, all’ambientazione appartiene davvero a un’osservazione diretta del reale. Sono immagini in sequenza dove “l’effetto mosso” non conferisce velocità, ma rimanda al “fermo – immagine” televisivo. Null’altro che una visione trasmessa è quello che l’artista presenta, suggerendo come ormai sia radicato in noi un certo modo di vedere che porta a considerare l’immagine televisiva come fosse un nuovo paesaggio. Attraverso una tecnica lenta e precisa, costituita da una successione di pennellate tirate e sottili, Duranti si appropria dell’inconsistente sequenza filmica. Un processo che rende l’immagine unica, irriproducibile, concreta e che, insieme alla decontestualizzazione, che ne cambia il significato, porta a compimento un’operazione concettuale dove l’opera finita è sostanzialmente diversa dal proprio referente.
inaugurazione sabato 31 marzo 2007
ore 18.30
Una mostra concepita come fosse una sorta di retrospettiva nella quale includere il lavoro degli ultimi anni quasi segnandone l’ideale conclusione. Una ricerca che si dimostra d’estrema coerenza e che affonda le proprie origini nel rapporto uomo – macchina. Le tante implicazioni che questa riflessione suscita vengono dirette dall’artista verso l’immagine televisiva.
L’osservazione delle opere di Duranti non provoca in noi nessun turbamento. Inseguimenti, incidenti stradali, particolari di automobili vengono letti e compresi in modo immediato. Nulla però, dal taglio compositivo, ai colori, all’ambientazione appartiene davvero a un’osservazione diretta del reale. Sono immagini in sequenza dove “l’effetto mosso” non conferisce velocità, ma rimanda al “fermo – immagine” televisivo. Null’altro che una visione trasmessa è quello che l’artista presenta, suggerendo come ormai sia radicato in noi un certo modo di vedere che porta a considerare l’immagine televisiva come fosse un nuovo paesaggio. Attraverso una tecnica lenta e precisa, costituita da una successione di pennellate tirate e sottili, Duranti si appropria dell’inconsistente sequenza filmica. Un processo che rende l’immagine unica, irriproducibile, concreta e che, insieme alla decontestualizzazione, che ne cambia il significato, porta a compimento un’operazione concettuale dove l’opera finita è sostanzialmente diversa dal proprio referente.
31
marzo 2007
Daniele Duranti – in viaggio
Dal 31 marzo al 14 aprile 2007
arte contemporanea
Location
PINACOTECA COMUNALE – MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO – PALAZZO OTTONI
Matelica, Via San Francesco, (Macerata)
Matelica, Via San Francesco, (Macerata)
Orario di apertura
mart. – ven. 16.30 / 18.30
sab. – dom. 10.30 / 12.30 – 16.30 / 18.30
chiuso lunedì
Vernissage
31 Marzo 2007, ore 18,30
Autore
Curatore