Giovedì 24 febbraio alle 18:00 , presso la Galleria 44 Arte Contemporanea, si inaugura la mostra personale di Daniele Gay.

Tauromaquia y alrededores (Tauromachia e dintorni) è il tema di questa personale di Daniele Gay, acquerellista e incisore, la cui abilità tecnica si unisce alla passione per trasmettere con le sue opere sensazioni di “vissuto”. “Traduttore di immagini” come lui stesso si definisce, immagini che si snodano soprattutto intorno ad appunti di viaggio e che non comprendono solo le aree della tauromachia, Spagna e sud della Francia, soggetto di questa mostra, ma sono in generale i luoghi rimasti nella memoria e impressi sulla carta in modo totale e generoso.
Una quindicina di acquerelli per proporre il tema della corrida e dei paesaggi spagnoli, in modo del tutto personale dove gli abbozzi lasciati a contornare l’opera finale danno ancora più forza all’insieme.

Daniele Gay è nato nel 1960 a Torre Pellice, dove vive e lavora.
Nel 1983 termina gli studi di pittura presso l’Accademia Albertina di Torino, dove, dal 1985, insegna tecniche dell’incisione e dal 2000 anche grafica d’arte di pittura su carta.
A partire dal 1980, dopo la mostra di Palazzo Strozzi a Firenze (con la presentazione di L. Carluccio e da C. L. Ragghianti), ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Le sue opere sono state acquisite da importanti musei, tra cui la GAM di Torino, il Museum of Modern Art (MOMA) di New York, il National Art Museum of China di Pechino e la Biblioteca Nazionale di Varsavia.

Ballata e suerte, un pensiero in viaggio di Daniele Gay
Quel pugno di note, pugno alla bocca dello stomaco;
i tercios battuti al suono di un tamburo di carne,
i paso dobles del cuore.
La banda della corrida, avida di vita, di sabbia danzata e musica beffarda, bucolico can can marziale, evocatrice di lapidi.
Suona, tra i silenzi imminenti, la morte
Pompa melodie incongrue, è la festa che si fa destino.
Infatua e annuncia il sangue,
meretrice sonora, farfalla d’ottone, decora di tronfia umanità la Fine,
scherza con la pelle dello scontro.
E’ lo squillo augurale della fiera vanità:
là si esiste, là risuona, consapevole, il corpo, eco dell’istinto,
là l’allgria è supplizio, là è servita, cruda, la verità: la bestia nera.