Fino al 13 maggio al Faber cafè (Macerata, vicolo Ferrari) il vero e il vero simile si mescolano in una mostra di arte grafica, realizzata dal giovane artista e pubblicitario sanbenedettese Daniele Montenovo.
Connubio tra fotografia tradizionale e graphic design, Alterazioni Visive raccoglie una serie di opere che restano sempre al limite del beffardo senza mai scadere nel cinismo, nelle quali l’autore, vuole illustrare un’altra visione della realtà, alterata per l’appunto: il mondo come non è, ma come potrebbe essere.
Parte integrante del progetto è anche il portfolio Ogm: un’analisi “dal sorriso amaro” del costante e continuo tentativo da parte della scienza di “umanizzare la natura”, al punto di donare ai prodotti della terra ciò che da soli non avrebbero mai rischiato di avere: i cinque sensi dell’uomo.

Daniele Montenovo nato a San Bendetto del Tronto nel 1980, si è laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Macerata, e cura oggi le campagne pubblicitarie per numerosi brand nazionali. In ambito artistico è creatore del progetto “Alterazioni Visive”, di cui ha depositato un estratto alla Mediateca delle Marche.

La mostra resterà aperta fino al 13 maggio, dalle 19.00 alle 02.00. Info: 0733/262950.



Daniele Montenovo Già dall’età di 10 anni inizia ad appassionarsi all’allora ancora limitata grafica digitale ma è solo a 16 anni, quando si avvicina per la prima volta all’affascinante mondo della fotografia, che si delinea il suo progetto di rendere la comunicazione visiva e pubblicitaria una vera e propria professione.
Per conto della Regione Marche ha collaborato con il CNR nel progetto, “Anadara: Scrigno di Venere”, uno studio del Dott. Froglia del Centro Nazionale Ricerche, coordinando e realizzando tutto il materiale grafico e di comunicazione da presentare negli expo di tutta Europa.
Dal 1999 ad oggi ha realizzato diverse campagne per numerosi brand italiani specializzandosi in categorie merceologiche ben precise tra le quali il Beauty & Wellness, la moda e la calzatura e affrontando territori concorrenziali non certo facili come i rinomati expo di Milano, Bologna, Mosca, Dusseldorf e Bruxelles.