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Daniele Pario Perra – Communication
COMMUNICATION è un progetto fotografico che affronta il tema dei messaggi
diretti e indiretti visibili nelle principali città europee.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Questi messaggi - in forma di cartelli, pubbliche affissioni, graffiti
murali, o comunicazioni personali - vengono utilizzati dalle organizzazioni
e dai singoli individui per comunicare con grandi numeri di persone e
talvolta condizionarne i comportamenti o le azioni.
Organizzazioni o enti pubblici ricorrono alla comunicazione su strada per
ricordare ai singoli cittadini i loro doveri o le limitazioni personali -
nei confronti dell¹entità presente nel luogo dove è posta la comunicazione -
ma raramente riportano anche i diritti dei cittadini stessi.
I singoli individui utilizzano la comunicazione pubblica come simbolo del
loro pensiero, e spesso in forma non istituzionale, più informale o
creativa: dalle scritte murali alle piccole affissioni di annunci o anche
interventi personali su oggetti urbani e su comunicazioni già presenti sul
territorio.
Lo scopo è sempre quello di diffondere un messaggio nel modo più affine alle
proprie possibilità in relazione al risultato da ottenere.
L¹ analisi rivela un articolato messaggio generale che scaturisce da una
sorta di enorme cartellone pubblicitario che ipoteticamente raccoglie tutti
i messaggi presenti in una città.
L¹insieme di questi messaggi spesso forma un solo corpo comunicativo, un
unico slogan e un¹unica identità culturale, formando quell' insieme di segni
che formano il concept identificativo di una collettività.
Se improvvisamente una mattina ci svegliassimo perdendo completamente la
memoria basterebbe un piccolo tour nella nostra città per riprenderne subito
il possesso e il senso di appartenenza - con relativi diritti e doveri
alla nostra comunità.
Basterebbe guardarsi intorno e leggere l¹immenso numero di comunicazioni
pubbliche a noi dirette, dai cartelli stradali alle insegne dei negozi,
dalle pubblicità ai divieti per capire che il sistema comunicativo
contemporaneo può reinserirci a ruolo in meno di un¹ora e - forse per la sua
efficacia - è stato creato appositamente per affrontare una grande perdita
di memoria collettiva.
Sotto la patina superficiale dobbiamo compiere una riflessione forzata sui
messaggi che quotidianamente popolano le nostre città, perché influenzano
nel bene o nel male i nostri comportamenti con divieti, accezione di
diritti, stimolazione di desideri o ancora e forse più gravemente, con un
uso retorico dell¹informazione.
Inoltre rimane aperta la riflessione sui criteri estetici che questi
messaggi rappresentano: c'è chi trova la pubblicità sfregiante dei nostri
landscape; chi invece i cartelli, monito delle autorità; chi ancora le
scritte sui muri che spesso rappresentano il medium del singolo per
comunicare una posizione su temi non affrontati dai media per rischio di
impopolarità.
Possiamo chiederci quanti di questi messaggi, effigiati in forma di
pubblicità ammiccanti di bassa qualità, come allo stesso modo le scritte sui
muri che tracciano critiche alle convenzioni sociali e politiche, sono
realtà del nostro vivere comune e indagare su quante persone rappresentino
(decine, centinaia o migliaia) e ancor più a quante persone siano diretti.
L¹analisi delle convenzioni sociali che regolano la nostra società ci
obbliga a considerare la comunicazione come una piattaforma di base su cui
la collettività ha costruito le sue regole che talvolta ci sfuggirebbero se
non fosse la comunicazione pubblica a ricordarcelo.
Il progetto fotografico COMMUNICATION vuole analizzare la comunicazione
visibile in molte strade delle città europee allo scopo di collezionare ed
archiviare messaggi, stili, obiettivi, dei soggetti che la creano
analizzando le differenze più evidenti tra la comunicazione pubblica e
quella privata.
L'analisi del progetto COMMUNICATION non è diretta all'unicità della singola
immagine, ma al processo di catalogazione delle sue differenze - insieme
alla creazione di un archivio - che rivela la comune comprensione di una
cultura e di un fenomeno strutturato
Allo stesso modo questa rassegna di immagini informali dimostra la
differenza tra un¹inconscia visualizzazione del singolo scatto e la chiara
percezione della realtà globale e culturale del fenomeno.
Daniele Pario Perra è nato nel 1969, vive e lavora tra l'Italia e la
Svizzera
murali, o comunicazioni personali - vengono utilizzati dalle organizzazioni
e dai singoli individui per comunicare con grandi numeri di persone e
talvolta condizionarne i comportamenti o le azioni.
Organizzazioni o enti pubblici ricorrono alla comunicazione su strada per
ricordare ai singoli cittadini i loro doveri o le limitazioni personali -
nei confronti dell¹entità presente nel luogo dove è posta la comunicazione -
ma raramente riportano anche i diritti dei cittadini stessi.
I singoli individui utilizzano la comunicazione pubblica come simbolo del
loro pensiero, e spesso in forma non istituzionale, più informale o
creativa: dalle scritte murali alle piccole affissioni di annunci o anche
interventi personali su oggetti urbani e su comunicazioni già presenti sul
territorio.
Lo scopo è sempre quello di diffondere un messaggio nel modo più affine alle
proprie possibilità in relazione al risultato da ottenere.
L¹ analisi rivela un articolato messaggio generale che scaturisce da una
sorta di enorme cartellone pubblicitario che ipoteticamente raccoglie tutti
i messaggi presenti in una città.
L¹insieme di questi messaggi spesso forma un solo corpo comunicativo, un
unico slogan e un¹unica identità culturale, formando quell' insieme di segni
che formano il concept identificativo di una collettività.
Se improvvisamente una mattina ci svegliassimo perdendo completamente la
memoria basterebbe un piccolo tour nella nostra città per riprenderne subito
il possesso e il senso di appartenenza - con relativi diritti e doveri
alla nostra comunità.
Basterebbe guardarsi intorno e leggere l¹immenso numero di comunicazioni
pubbliche a noi dirette, dai cartelli stradali alle insegne dei negozi,
dalle pubblicità ai divieti per capire che il sistema comunicativo
contemporaneo può reinserirci a ruolo in meno di un¹ora e - forse per la sua
efficacia - è stato creato appositamente per affrontare una grande perdita
di memoria collettiva.
Sotto la patina superficiale dobbiamo compiere una riflessione forzata sui
messaggi che quotidianamente popolano le nostre città, perché influenzano
nel bene o nel male i nostri comportamenti con divieti, accezione di
diritti, stimolazione di desideri o ancora e forse più gravemente, con un
uso retorico dell¹informazione.
Inoltre rimane aperta la riflessione sui criteri estetici che questi
messaggi rappresentano: c'è chi trova la pubblicità sfregiante dei nostri
landscape; chi invece i cartelli, monito delle autorità; chi ancora le
scritte sui muri che spesso rappresentano il medium del singolo per
comunicare una posizione su temi non affrontati dai media per rischio di
impopolarità.
Possiamo chiederci quanti di questi messaggi, effigiati in forma di
pubblicità ammiccanti di bassa qualità, come allo stesso modo le scritte sui
muri che tracciano critiche alle convenzioni sociali e politiche, sono
realtà del nostro vivere comune e indagare su quante persone rappresentino
(decine, centinaia o migliaia) e ancor più a quante persone siano diretti.
L¹analisi delle convenzioni sociali che regolano la nostra società ci
obbliga a considerare la comunicazione come una piattaforma di base su cui
la collettività ha costruito le sue regole che talvolta ci sfuggirebbero se
non fosse la comunicazione pubblica a ricordarcelo.
Il progetto fotografico COMMUNICATION vuole analizzare la comunicazione
visibile in molte strade delle città europee allo scopo di collezionare ed
archiviare messaggi, stili, obiettivi, dei soggetti che la creano
analizzando le differenze più evidenti tra la comunicazione pubblica e
quella privata.
L'analisi del progetto COMMUNICATION non è diretta all'unicità della singola
immagine, ma al processo di catalogazione delle sue differenze - insieme
alla creazione di un archivio - che rivela la comune comprensione di una
cultura e di un fenomeno strutturato
Allo stesso modo questa rassegna di immagini informali dimostra la
differenza tra un¹inconscia visualizzazione del singolo scatto e la chiara
percezione della realtà globale e culturale del fenomeno.
Daniele Pario Perra è nato nel 1969, vive e lavora tra l'Italia e la
Svizzera
03
dicembre 2004
Daniele Pario Perra – Communication
Dal 03 al 21 dicembre 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA CARTA BIANCA
Catania, Via Francesco Riso, 72/b, (Catania)
Catania, Via Francesco Riso, 72/b, (Catania)
Orario di apertura
lunedì / venerdì ore 17,00 - 20,00
Vernissage
3 Dicembre 2004, ore 19,00
Autore