L’importanza dell’evento per la città di Bologna, è legata non solo per la prima assoluta dell’artista nella città felsinea, ma soprattutto al ruolo che Bucchi – da qualche anno ormai – è riuscito a conquistarsi negli ambienti artistici italiani ed internazionali, entusiasmando autorevoli critici del settore, che con interesse seguono il percorso pittorico di questo giovane artista.

L’originalità e la forza comunicativa dei lavori di Bucchi, sono il risultato di una sperimentazione continua, finalizzata alla ricerca di un “segno” : «segno unico e inconfondibile (in quanto istintivo), della sua mano sui dipinti» (ndr). Nelle opere di Danilo Bucchi, eseguite con l’utilizzo di smalti su tela gocciolati con l’ausilio di siringhe, l’elemento predominante risulta il segno: l’artista si abbandona ad un senso puro ed istintivo del gesto pittorico in cui il segno tratteggia un percorso di svelamento introspettivo di emozioni, tensioni, drammi. L’opera di Bucchi è destinata nel breve periodo ad amplificarsi negli spazi infiniti dell’arte, perché l’originalità e la forza sprigionata dalle sue tele, richiamano l’attenzione e il gusto estetico dello spettatore, nel difficile mondo dell’arte moderna.