Questo è il racconto di un peregrinaggio notturno, di un percorso durato tre lunghi anni, districato fra le mura della città di Pordenone, quando la città stessa era dormiente.
È la storia del tentativo di restituire allo sguardo una Pordenone autentica, fatta di scorci, angoli e vedute che bene conosciamo ma che durante il giorno spesso ignoriamo per fretta, noncuranza o abitudine.
L'occhio del fotografo è andato soffermandosi sulle piccole e grandi architetture che animano Pordenone, rivelandoci il dettaglio nascosto, attraverso l'uso sapiente del dosaggio fra luce e ombra.
Durante quelle passeggiate notturne è riuscito a scovare quei pochi, felici connubi fra città e natura, fra pieno e vuoto, riuscendo a percepire la viva matericità delle superfici.
Le riprese invernali hanno permesso di avere il buio presto; succede allora che gli alberi spogli diventano delle silhouettes grafiche che si stagliano vigorosamente all'interno del paesaggio architettonico.
Vi sono poi alcune immagini dove avvertiamo un sottile gioco dell'inganno.
Quella fotografia racconta quella cosa, pensiamo, ma subito dopo il nostro sguardo viene catturato da un dettaglio, posto in secondo piano, dentro all'immagine stessa, che ci dice altro, che ci narra dell'altrove.
Sono spesso spiazzanti, queste fotografie, in apparenza di impronta classicheggiante, formale e rigorosa, ma che poi scopriamo anche volutamente imperfette, nella loro ingannevole armonia.
Come proprio la città stessa dimostra di essere: teatrale e multiforme.
Pare un percorso fatto in una sola notte e allora viene voglia anche a noi di seguire le sue orme,di calcare i suoi passi, per riappropriarci di quella parte della città che pareva giacere nel nostro oblìo.
Danilo Rommel usa il medio formato 6x6 Hasselblad. Adotta il TMAX 400 rullo 120 con sviluppo nominale e lunghe pose a cavalletto e stampa personalmente gli ingrandimenti in B/N su carta Ilford.
Marissa Morelli

Danilo Rommel nasce nel 1947 a Milano dove vive e studia fino al 1967. Appassionato di meccanica e chimica, si accosta alla fotografia in virtù del fascino dello sviluppo e stampa del negativo B/N, che impara da autodidatta studiando su molte pubblicazioni ed in particolare sui testi del fotografo americano Ansel Adams. Già giovanissimo trova un proprio personale linguaggio espressivo che si evolverà negli anni, ricercando nella pienezza della fotografia bianco e nero l'estetica assoluta della sua fotografia. Trasferitosi a Pordenone nel 1970, da parecchi anni è fotografo professionista operando nel settore del ritratto, still life, paesaggio urbano e naturale. Tra i suoi progetti più importanti troviamo quello sulla Valcellina, cogliendo frammenti e sguardi di una realtà in via di sparizione. Sue opere sono apparse su: Le Tre Venezie, La Loggia, il volume " Storia di una strada ", il volume " Azzano X". Vive e lavora a Pordenone.