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Danino Bozic / Nelio Sonego – L’ossessività e il vortico
In ambedue i casi, è difficile parlare di una pittura per geometrie pure o di arte programmata schematicamente
Comunicato stampa
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Danino Bozic, nato nel 1961 a Pola (Croazia) vive e lavora a Novigrad Vergal bb 48 c.a.p. 52466 tel. ++ 00385 (0) 52 757473. Si è diplomato in Arti Figurative nel 1986 alla Facoltà di Pedagogia di Fiume. Dal 1987 è membro dell’Associazione degli Artisti croati. Ha allestito, a partire dal 1984, una sessantina di mostre personali in vari Pesi d’Europa, principalmente Croazia, Slovenia, Italia e Germania. Ha partecipato a circa 200 collettive internazionali in diversi Paesi del mondo. La sua attività maggiore è però stata dedicata alle installazioni ed alle ambientazioni realizzate in diverse località in corrispondenza di grandi eventi internazionali. 1998: PERSONALE - PORDENONE “la roggia”; 1999 EUROPA MEDITERRANEA CUENCA (E); 2000 PERSONALE ROVIGNO (HR), CROATI A CORDOVADO CORDOVADO (PN), FRONTIERE TRZIC (SLO), TORCHI POREĆ (HR) PERSONALE PORDENONE “la roggia”; 2001 TORCHI PIRAN (SLO),TRENTENNALE PORDENONE
Nelio Sonego Recenti personali 2002 Nelio Sonego, Artefiera Bologna, Bologna (A arte Studio Invernizzi, Milano) Galleria Palladio, Udine; 2003 Spazio Arte Misuraca, Cefalù; 2004 Nelio Sonego. Orizzontaleverticale, A arte Studio Invernizzi, Milano Nelio Sonego, DLUM, Maribor; 2005 Nelio Sonego, Galerija Rigo, Novigrad-Cittanova Recenti collettive 2002. IX Rassegna Biennale d'Arte Contemporanea, Chiesa dei S.S. Giacomo e Filippo, Andora; Castello Paraxo, Andora; Colla Micheri, Anderà, La via dell'arte: arte pellegrina, Ex Chiesa Anglicana, Alassio; La via dell'arte: installazione, Museo Civico d'Arte Contemporanea, Albissola Marina; Carlo Invernizzi. Natura Naturans, Palazzo Trivulzio, Melzo; 2003 D come Disegno, Cordovado; Aria di Primavera. Rassegna di arte, musica e scienza, Ex Chiesa di San Gregorio, Sacile Errare. IV Rassegna Internazionale del Libro d'Artista, Biblioteca Centrale Nazionale, Roma; 2004 Arbeiten auf Papier, Galerie S 65, Colonia 3+3, Galleria Rigo, Novigrad-Cittanova
… Per Bozic, la casualità è aprioristicamente bandita e, se talvolta appare, è solo per un vezzo quasi fanciullesco, in situazioni particolari ed irripetibili; la dominante assoluta è una regola rigida fino all'ossessione, che parte dalla scelta dei materiali e attraversa tutto il lavoro fino alla logica conclusione.
Il centro focale dell'interesse è lo spazio: protagonista assoluto della composizione, viene studiato e articolato fino al limite dell1 esasperazione.
Individuato sul supporto, viene via via scomposto fino agli elementi più semplici e primitivi; successivamente, però, si va ricomponendo con l’aggregazione degli stessi materiali in soluzioni differenti che rendono una visione praticamente infinita dal momento che, variando gli accostamenti, si ottengono ogni volta effetti globali diversi, fino a snaturare definitivamente sia il senso generale che l’articolazione.
Lo spazio è, però, anche superficie cromatica e, come tale, suscettibile di tutte le modificazioni che si possono ottenere attraversando lo spettro cromatico fino alla totale acromia: di qui, il continuum di un’opera che sconvolge le cromie con la semplice giustapposizione degli stessi elementi.
In pratica, l’illeggibilità del reale è conseguenza della impossibilità di definire categoricamente l’evoluzione delle forme.
Su un diverso versante, Nelio Sonego assegna allo spazio solo la funzione di cornice nella quale i segni si vanno ad installare per dare corpo a forme improbabili.
Apparentemente, la ripetitività del segno è solo occasione per creare equilibri instabili, resi peraltro più improbabili dalle variazioni cromatiche e dalla ludicità del tratto spesso vago o poco definito.
Più in profondità, il gusto di far emergere le forme da un vuoto totale allude ad una possibilità indefinita di articolazione del reale, che si compone e si scompone secondo schemi mentali dell’osservatore, piuttosto che per accorpamenti definiti di immagini.
In ambedue i casi, è difficile parlare di una pittura per geometrie pure o di arte programmata schematicamente.
Ma non c’è dubbio che la razionalità presiede alla composizione in tutte e due le grafie e che le conclusioni divergenti sono frutto piuttosto della lettura che non della preparazione: in sostanza, ogni singola opera è preparata in funzione di una logica matematica che impone obblighi e direzioni alla composizione; ma, nel momento della lettura, a prendere la mano è piuttosto la suggestione evocativa che, in un mondo di input e di superfici metalliche al limite dell’esasperazione, fa guardare alle composizioni come a giochi quasi infantili di libertà d’espressione.
Nelio Sonego Recenti personali 2002 Nelio Sonego, Artefiera Bologna, Bologna (A arte Studio Invernizzi, Milano) Galleria Palladio, Udine; 2003 Spazio Arte Misuraca, Cefalù; 2004 Nelio Sonego. Orizzontaleverticale, A arte Studio Invernizzi, Milano Nelio Sonego, DLUM, Maribor; 2005 Nelio Sonego, Galerija Rigo, Novigrad-Cittanova Recenti collettive 2002. IX Rassegna Biennale d'Arte Contemporanea, Chiesa dei S.S. Giacomo e Filippo, Andora; Castello Paraxo, Andora; Colla Micheri, Anderà, La via dell'arte: arte pellegrina, Ex Chiesa Anglicana, Alassio; La via dell'arte: installazione, Museo Civico d'Arte Contemporanea, Albissola Marina; Carlo Invernizzi. Natura Naturans, Palazzo Trivulzio, Melzo; 2003 D come Disegno, Cordovado; Aria di Primavera. Rassegna di arte, musica e scienza, Ex Chiesa di San Gregorio, Sacile Errare. IV Rassegna Internazionale del Libro d'Artista, Biblioteca Centrale Nazionale, Roma; 2004 Arbeiten auf Papier, Galerie S 65, Colonia 3+3, Galleria Rigo, Novigrad-Cittanova
… Per Bozic, la casualità è aprioristicamente bandita e, se talvolta appare, è solo per un vezzo quasi fanciullesco, in situazioni particolari ed irripetibili; la dominante assoluta è una regola rigida fino all'ossessione, che parte dalla scelta dei materiali e attraversa tutto il lavoro fino alla logica conclusione.
Il centro focale dell'interesse è lo spazio: protagonista assoluto della composizione, viene studiato e articolato fino al limite dell1 esasperazione.
Individuato sul supporto, viene via via scomposto fino agli elementi più semplici e primitivi; successivamente, però, si va ricomponendo con l’aggregazione degli stessi materiali in soluzioni differenti che rendono una visione praticamente infinita dal momento che, variando gli accostamenti, si ottengono ogni volta effetti globali diversi, fino a snaturare definitivamente sia il senso generale che l’articolazione.
Lo spazio è, però, anche superficie cromatica e, come tale, suscettibile di tutte le modificazioni che si possono ottenere attraversando lo spettro cromatico fino alla totale acromia: di qui, il continuum di un’opera che sconvolge le cromie con la semplice giustapposizione degli stessi elementi.
In pratica, l’illeggibilità del reale è conseguenza della impossibilità di definire categoricamente l’evoluzione delle forme.
Su un diverso versante, Nelio Sonego assegna allo spazio solo la funzione di cornice nella quale i segni si vanno ad installare per dare corpo a forme improbabili.
Apparentemente, la ripetitività del segno è solo occasione per creare equilibri instabili, resi peraltro più improbabili dalle variazioni cromatiche e dalla ludicità del tratto spesso vago o poco definito.
Più in profondità, il gusto di far emergere le forme da un vuoto totale allude ad una possibilità indefinita di articolazione del reale, che si compone e si scompone secondo schemi mentali dell’osservatore, piuttosto che per accorpamenti definiti di immagini.
In ambedue i casi, è difficile parlare di una pittura per geometrie pure o di arte programmata schematicamente.
Ma non c’è dubbio che la razionalità presiede alla composizione in tutte e due le grafie e che le conclusioni divergenti sono frutto piuttosto della lettura che non della preparazione: in sostanza, ogni singola opera è preparata in funzione di una logica matematica che impone obblighi e direzioni alla composizione; ma, nel momento della lettura, a prendere la mano è piuttosto la suggestione evocativa che, in un mondo di input e di superfici metalliche al limite dell’esasperazione, fa guardare alle composizioni come a giochi quasi infantili di libertà d’espressione.
18
febbraio 2006
Danino Bozic / Nelio Sonego – L’ossessività e il vortico
Dal 18 febbraio al 10 marzo 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE MEETING
Venezia, Via Mestrina (Mestre), 58, (VENEZIA)
Venezia, Via Mestrina (Mestre), 58, (VENEZIA)
Vernissage
18 Febbraio 2006, ore 18,30
Autore
Curatore