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David Auborn – Eyrie
La galleria CAR DRDE è lieta di presentare la prima personale in Italia dell’artista inglese David Auborn (Kent,1990). La mostra racconta l’artista attraverso una selezione di nuovi dipinti, intense pitture di piccolo formato dai cromatismi accesi appaiono come fantastiche perversioni della natura.
Comunicato stampa
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La galleria CAR DRDE è lieta di presentare la prima personale in Italia dell’artista inglese David Auborn (Kent, 1990). La mostra racconta l’artista attraverso una serie di nuovi dipinti realizzati appositamente per il progetto. Intense pitture di piccolo formato dai cromatismi accesi appaiono come fantastiche perversioni della natura, dipinti unici e inusuali.
Se ci stiamo chiedendo in che mondo ci troviamo quando osserviamo le scene di David Auborn, l’unica risposta lecita è l’assenza di risposta. Se stiamo cercando di far convergere certi profili a tratti assimilabili a qualcosa a noi familiare, ci troviamo fuori strada. La pittura di David Auborn è paradossale, egli agisce de-contestualizzando e perseguendo un’indagine sull’ignoto. Tecnicamente il suo punto di partenza sono i disegni, l’unico ancoraggio alla realtà come la intendiamo noi. L’iper-realtà che Auborn crea attraverso le sue pennellate oscilla tra la mistificazione dell’al di qua e la carica di energia tangibile dell’esperienza vissuta. Il suo habitat in- naturale è la sospensione mistica nell’incertezza, dalla quale non fugge, anzi, cerca di ricavare delle risposte per la nostra realtà, seppur essa risponda a una logica dell’illogico e dell’irrazionale. Due elementi – a parer dell’artista – che malgrado la loro vacuità e il grado di mistero che comportano, sono gli unici capaci di fornire una verità potenziale, da cui il pennello di Auborn prende le mosse. Nella cecità forzata a cui l’artista si confina, l’unico conforto è una pittura fatta di istinti, memoria, dialoghi interni e di stimoli esterni sordi che risuonano in un’atmosfera di rumore bianco, white noise. In breve: incertezza, mutismo di fondo, sospensione, dolce resa, dis-informazione, consapevolezza di non riuscire mai ad afferrare la verità. Ora chiediamoci: siamo davvero convinti di trovarci in una realtà altra?
Se ci stiamo chiedendo in che mondo ci troviamo quando osserviamo le scene di David Auborn, l’unica risposta lecita è l’assenza di risposta. Se stiamo cercando di far convergere certi profili a tratti assimilabili a qualcosa a noi familiare, ci troviamo fuori strada. La pittura di David Auborn è paradossale, egli agisce de-contestualizzando e perseguendo un’indagine sull’ignoto. Tecnicamente il suo punto di partenza sono i disegni, l’unico ancoraggio alla realtà come la intendiamo noi. L’iper-realtà che Auborn crea attraverso le sue pennellate oscilla tra la mistificazione dell’al di qua e la carica di energia tangibile dell’esperienza vissuta. Il suo habitat in- naturale è la sospensione mistica nell’incertezza, dalla quale non fugge, anzi, cerca di ricavare delle risposte per la nostra realtà, seppur essa risponda a una logica dell’illogico e dell’irrazionale. Due elementi – a parer dell’artista – che malgrado la loro vacuità e il grado di mistero che comportano, sono gli unici capaci di fornire una verità potenziale, da cui il pennello di Auborn prende le mosse. Nella cecità forzata a cui l’artista si confina, l’unico conforto è una pittura fatta di istinti, memoria, dialoghi interni e di stimoli esterni sordi che risuonano in un’atmosfera di rumore bianco, white noise. In breve: incertezza, mutismo di fondo, sospensione, dolce resa, dis-informazione, consapevolezza di non riuscire mai ad afferrare la verità. Ora chiediamoci: siamo davvero convinti di trovarci in una realtà altra?
24
ottobre 2020
David Auborn – Eyrie
Dal 24 ottobre al 19 dicembre 2020
arte contemporanea
Location
CAR DRDE
Bologna, Via Azzo Gardino, 14a, (Bologna)
Bologna, Via Azzo Gardino, 14a, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10.30-13 e 15-19
Vernissage
24 Ottobre 2020, dalle 15 alle 21
Sito web
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