Il giorno 14 dicembre 2005 si inaugura, presso i locali del Rialto Sant’Ambrogio, l’esposizione del lavoro di Davide Cascio dal titolo Golem – Progetto utopico per spazio urbano. La mostra resterà aperta la pubblico fino al giorno 23 dicembre 2005.
Davide Cascio ha elaborato il progetto nel corso del suo pensionato artistico presso l’Istituto Svizzero di Via Ludovisi, dove risiede e lavora dal gennaio 2005.
L’interesse per l’astrazione delle forme ha portato l’artista ad approfondire lo studio delle tradizione aniconica legata alle culture ebraica e islamica, riscoprendo l’immagine del Golem. L’installazione nasce, infatti, dalle riflessione su questa figura di origine ebraico - askenazita: secondo la leggenda sarebbe stato il rabbino Jehuda Löw ben Bezalel, ai tempi dell’imperatore Rodolfo II, a dar vita a un enorme uomo di argilla per proteggere gli ebrei del ghetto di Praga.
Davide Cascio mette insieme cubi di cartone fino a creare, quasi fosse il Rabbi di Praga, il suo Golem, scultura, struttura geometrica e spazio architettonico. Come nelle sue opere precedenti, il San Gerolamo nello studio (2003) e Polyhedra (stanza per leggere l’Ulisse di Joyce) (2004), l’artista si sofferma sull’analisi attenta della costruzione geometrica, delle forme pure, delle linee, degli spazi, mostrando la realtà di un corpo a partire da un modulo astratto, il cubo. L’artista segue una via che coincide con i suoi percorsi esistenziali e intellettuali, dalla Svizzera all’Egitto, dalla Qabbalah al Rinascimento: un viaggio alla ricerca di miti antichi e moderni.
Il luogo in cui viene esposto il Golem - il Rialto Sant’Ambrogio - non è casuale: il Palazzo di Sant’Ambrogio alla Massima è situato nel quartiere ebraico di Roma, che Davide Cascio ha studiato a lungo nelle sue trasformazioni urbanistiche, e si configura, pertanto, come luogo ideale nel quale presentare Golem – Progetto utopico per spazio urbano.
Il progetto espositivo è curato da tre studenti - Marco Simone Bolzoni, Valerio Del Baglivo, Elena Salza – ed è un’iniziativa autonoma che si avvale del finanziamento dell’Università degli Studi di Roma Tre.