Pots presenterà una mostra fotografica di Davide Gasparetti per tutto il mese di Dicembre presso l’Antica Osteria Ruga Rialto, queste fotografie di grande intensità e lucentezza cercheranno di farci immedesimare nelle bellezze dell’Africa e nelle sue immense contraddizioni, la spettacolarità dei paesaggi, la perfezione della natura nei cromatismi degli animali, la loro forza, l’animalità che li contraddistingue e dall’altro lato la riflessione crudele della loro estinzione, della precarietà del loro esistere ancora per alcuni anni.
I Diari fotografici di Davide sono appunti a colori di una realtà che ci appare lontana, quasi fantastica, colta da questo particolare “Safari” proposto ai visitatori scegliendo le fotografie più intense e più cariche di significato scattate dall’artista.
Vedere gli occhi di questi animali non ci deve far pensare a dei giocattoli, a dei pupazzi dolci da accarezzare e possedere bensì alla loro libertà e di contro alla profonda violenza arrecata, allo sconfinato egoismo umano nei loro riguardi.

Davide presenta cosi la sua kermesse fotografica per Ruga Rialto:
Una serie di scatti realizzati in vari stati dell'Africa come Botswana , Sud Africa , Kenya e Zimbabwe. Le mie foto vogliono essere una testimonianza della bellezza e della dolcezza dei veri abitanti di questa terra che noi con la nostra solita arroganza stiamo estinguendo. Dei leoni- Re dell'Africa- in un censimento del 1994 ne sono stati stimati 200 mila esemplari in liberta' mentre nel 2004 solo 20 mila o per quanto riguarda il ghepardo, la situazione è ben più grave, si prevede l'estinzione in pochi anni. Spero che le mie foto aiutino a riflettere.

Davide inoltre verrà premiato con medaglia d’Oro al "VENICE INTERNATIONAL PHOTO CONTEST 2007" nella categoria "NATURE & WILD - monochrome".
La premiazione avverrà sabato 8 dicembre alle ore 13.00 presso il Palazzo della Prigioni, San Marco, Venezia, e la mostra verrà aperta al pubblico dalle ore 18.30 dietro la chiesa Santa Maria della Pietà, sempre a Venezia, per maggiori informazioni www.vipc.it.

Immaginate un pezzo di terra lungo trenta chilometri e largo altrettanto. Pensatelo selvatico, abitato da animali piccoli e grandi. Figuratevi adesso un gruppo compatto di sessanta esseri umani accampati al centro di questo territorio. Cercate di vedere lì voi stessi, membri di questa tribù, con quel paesaggio, il vostro paesaggio, esteso intorno a voi ben oltre i limiti della vostra visuale. Nessuno a eccezione della vostra tribù utilizza questo enorme spazio. È territorio esclusivamente vostro, è la riserva di caccia della vostra tribù. Ogni tanto gli uomini del gruppo partono in cerca di preda. Le donne raccolgono frutti e bacche. I bambini giocano rumorosamente intorno all'accampamento, imitando le tecniche di caccia dei loro padri. Se la tribù è fortunata, e se aumenta di dimensioni, se ne staccherà un gruppo che andrà a colonizzare un altro territorio. A poco a poco la specie si diffonderà.
Immaginate ora un pezzo di terra lungo trenta chilometri e largo altrettanto. Pensatelo civilizzato, abitato da macchine ed edifici. Figuratevi ora un gruppo di sei milioni di esseri umani accampato al centro di quel territorio. Cercate di vedere lì voi stessi, con la complessità della metropoli estesa intorno a voi ben oltre i limiti della vostra visuale.
Confrontate adesso queste due immagini.
[Desmond Morris, Lo zoo umano (The uman zoo, 1969), traduzione di Ettore Capriola, Mondadori 1970]

Simeoni Ilaria