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Debora Hirsch – Americanlifetime
Una riflessione sul significato di temi affrontati tanto dall’arte che dalla scienza: vita, tempo, linguaggio, identità, memoria, nella società statunitense contemporanea.
Comunicato stampa
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Americanlifetime è il titolo della prima personale a Roma dell’artista
brasiliana (milanese d’adozione) Debora Hirsch. Una riflessione sul
significato di temi affrontati tanto dall’arte che dalla scienza: vita,
tempo, linguaggio, identità, memoria, nella società statunitense
contemporanea. Un’indagine profonda in cui l’artista utilizza tutti i
mezzi a sua disposizione, dalla pittura a olio, alla fotografia
digitale, al video.
Le opere, realizzate appositamente per la mostra, comprendono quattro
dipinti: due della serie “Item” e due della serie “File”, che
ritrarranno rispettivamente Quentin Tarantino e Uma Thurman, Arnold
Schwarzenegger e Nicole Kidman; un dittico olio su tela “Art? Today?”;
un dittico fotografico “US (unknown soldiers)”; due stampe digitali
“Time internet isometrics” e “Life internet isometrics”; un nuovo video
“Cluster memories”.
Le serie di dipinti “Item” e “File” (anagramma delle riviste americane
Life e Time, di cui mantengono l’impostazione grafica) ritraggono
personaggi famosi dello star-system americano. Un pretesto iconografico
che riflette sull’illusorietà della fama come anche sull’enigmatica
espressività dei personaggi. Il ritratto di Schwarzenegger, per esempio,
simbolo ambiguo di un’America aggressiva e vulnerabile allo stesso
tempo, un repubblicano con pensiero democratico; favorevole all’aborto e
ai matrimoni gay, un politico, ex culturista e sex simbol, kitsch o
trendy comunque un volto impenetrabile, quello di un austriaco che aveva
tre desideri: andare in America, diventare attore, sposare una Kennedy.
Che il quarto sia diventare presidente?
Nel dittico fotografico “US (Unknown Soldier)” è restituita un’identità
al soldato senza nome simbolo dei tanti caduti in guerra, un soldatino
di plastica prodotto in quantità industriale, è ancora “vivo” ma
l’espressione denuncia orrore e angoscia.
La formazione scientifica di Debora Hirsch (si è laureata in ingegneria
industriale a San Paolo del Brasile) è forse all’origine del suo
particolare interesse per la tecnologia informatica e il software. Da
tempo l’artista esplora il tema del linguaggio, della difficoltà di
comunicare e di costruire un idioma unico e universale in questo caso i
C-print esposti in mostra “Life internet isometrics” e “Time internet
isometrics” mostrano il prodotto di un’indagine condotta sul campo.
Chiedendo, attraverso internet, ad un ampio campione di persone di
associare al termine “life” tre parole a cui poi associarne in
successione altre, ha ottenuto una serie di curve isometriche: una
modalità di rappresentazione simbolica, una libera interpretazione della
propagazione delle idee, senza rigore scientifico e con l’apparenza di
un disegno astratto.
Il video “Cluster Memories” (durata sette minuti) è nato dal desiderio
di rappresentare la dinamica della memoria. Tutta la sceneggiatura del
film Apocalipse Now scorre veloce sul viso del protagonista, il capitano
Willard, è la prima scena del film. Il testo è nel formato dei titoli di
coda e imita involontariamente il layout di una poesia. In breve tempo,
aiutato dalla colonna sonora dei Doors, il video crea un’atmosfera
sospesa e onirica dove i ricordi sembrano sovrapporsi. Lo sbattere delle
palpebre di Willard che fissa le pale del ventilatore sul soffitto, la
musica di fondo, tutto si ripete in cicli brevi, fino all’esaurimento
del sogno, che è la fine di tutti i sogni.
brasiliana (milanese d’adozione) Debora Hirsch. Una riflessione sul
significato di temi affrontati tanto dall’arte che dalla scienza: vita,
tempo, linguaggio, identità, memoria, nella società statunitense
contemporanea. Un’indagine profonda in cui l’artista utilizza tutti i
mezzi a sua disposizione, dalla pittura a olio, alla fotografia
digitale, al video.
Le opere, realizzate appositamente per la mostra, comprendono quattro
dipinti: due della serie “Item” e due della serie “File”, che
ritrarranno rispettivamente Quentin Tarantino e Uma Thurman, Arnold
Schwarzenegger e Nicole Kidman; un dittico olio su tela “Art? Today?”;
un dittico fotografico “US (unknown soldiers)”; due stampe digitali
“Time internet isometrics” e “Life internet isometrics”; un nuovo video
“Cluster memories”.
Le serie di dipinti “Item” e “File” (anagramma delle riviste americane
Life e Time, di cui mantengono l’impostazione grafica) ritraggono
personaggi famosi dello star-system americano. Un pretesto iconografico
che riflette sull’illusorietà della fama come anche sull’enigmatica
espressività dei personaggi. Il ritratto di Schwarzenegger, per esempio,
simbolo ambiguo di un’America aggressiva e vulnerabile allo stesso
tempo, un repubblicano con pensiero democratico; favorevole all’aborto e
ai matrimoni gay, un politico, ex culturista e sex simbol, kitsch o
trendy comunque un volto impenetrabile, quello di un austriaco che aveva
tre desideri: andare in America, diventare attore, sposare una Kennedy.
Che il quarto sia diventare presidente?
Nel dittico fotografico “US (Unknown Soldier)” è restituita un’identità
al soldato senza nome simbolo dei tanti caduti in guerra, un soldatino
di plastica prodotto in quantità industriale, è ancora “vivo” ma
l’espressione denuncia orrore e angoscia.
La formazione scientifica di Debora Hirsch (si è laureata in ingegneria
industriale a San Paolo del Brasile) è forse all’origine del suo
particolare interesse per la tecnologia informatica e il software. Da
tempo l’artista esplora il tema del linguaggio, della difficoltà di
comunicare e di costruire un idioma unico e universale in questo caso i
C-print esposti in mostra “Life internet isometrics” e “Time internet
isometrics” mostrano il prodotto di un’indagine condotta sul campo.
Chiedendo, attraverso internet, ad un ampio campione di persone di
associare al termine “life” tre parole a cui poi associarne in
successione altre, ha ottenuto una serie di curve isometriche: una
modalità di rappresentazione simbolica, una libera interpretazione della
propagazione delle idee, senza rigore scientifico e con l’apparenza di
un disegno astratto.
Il video “Cluster Memories” (durata sette minuti) è nato dal desiderio
di rappresentare la dinamica della memoria. Tutta la sceneggiatura del
film Apocalipse Now scorre veloce sul viso del protagonista, il capitano
Willard, è la prima scena del film. Il testo è nel formato dei titoli di
coda e imita involontariamente il layout di una poesia. In breve tempo,
aiutato dalla colonna sonora dei Doors, il video crea un’atmosfera
sospesa e onirica dove i ricordi sembrano sovrapporsi. Lo sbattere delle
palpebre di Willard che fissa le pale del ventilatore sul soffitto, la
musica di fondo, tutto si ripete in cicli brevi, fino all’esaurimento
del sogno, che è la fine di tutti i sogni.
04
dicembre 2004
Debora Hirsch – Americanlifetime
Dal 04 dicembre 2004 al 18 febbraio 2005
arte contemporanea
Location
VM21ARTECONTEMPORANEA
Roma, Via Della Vetrina, 21, (Roma)
Roma, Via Della Vetrina, 21, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì dalle ore 10,30 alle ore 19,30
Vernissage
4 Dicembre 2004, ore 18
Autore