D E C O R O
(ALMENO UN PO' DI - ) evento d'arte vivente
ideato da Glandy Piacentini per le sale affrescate del piano nobile del
Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative, Costume e Moda dei secoli XIX e XX
Interventi di:
DONA AMATI, TOMASO BINGA, SILVIA BOVE,
FABIO CAMPAGNA, UGO MAGNANTI e GLANDY PIACENTINI.

Museo Boncompagni Ludovisi
per le Arti Decorative, Costume e Moda dei secoli XIX e XX
Via Boncompagni, 18 – 00187 Roma
normalmente aperto da martedì a domenica ore 8.30 – 19 - ingresso libero
info: tel/fax +39 0642824074 www.museoboncompagni.beniculturali.it

info: 340 3100308

Venerdì 1 aprile 2011 al Museo Boncompagni artisti e poeti presenteranno le loro decorazioni. Per una volta decorare, decoro, decorazione saranno sostantivi non distinti e proprio nella decorazione artistica si manterrà un comportamento decoroso.
Il sobrio e dignitoso gesto performativo con parvenza di ricamo nell'aria, o di pseudo bisbiglio poetico atonal-afonale, ininterrotto e diversificato ghirigoro, si innescherà raggiante e garbato all'interno del Museo della Arti decorative di Roma.
Gli artisti della ‘parola non emessa’ e delle buone maniere, da ottimi decoratori, trascineranno la loro moderna maschera, indifferenti al contesto umano e politico, a proprio agio tra gli orpelli museificati, consapevoli dell’improbabile disposizione alla reciprocità, da parte dei medesimi orpelli.

Per il pubblico un invito a godere di un museo a ingresso libero, un poco aperto (ma anche un poco chiuso) ai cultori della moda e delle arti dette minori con il plus frivolo e concentrato a cui ci hanno abituati gli adepti della categoria inqualificabile degli artisti.
La passeggiata proposta per il Museo Boncompagni è incentrata sulla scoperta di un certo qual decoro, sfuggente ai processi storicizzanti, e vanto ultimo di una società già sparita.

DONA AMATI: “ORpelli e scavi ORiundi”
TOMASO BINGA: “Lungi gesti poetici”
SILVIA BOVE: “Consacrazione”
FABIO CAMPAGNA: “……………………”
UGO MAGNANTI: “Lavaggi, un po’ in aria, un po’ no, di poesia-rosa-decò”
GLANDY PIACENTINI: “Far bello e cattivo tempo”