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Dellaclà – 3 e ½. L’infinita lotta
In occasione della V Giornata del Contemporaneo, la Galleria911 presenta una giornata evento alla Ex Cava del Monte Pelato a Massa-Carrara.
Dellaclà inaugurerà il suggestivo spazio espositivo con un intervento temporaneo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dellaclà opera all’interno della Ex Cava di Marmo del Monte Pelato riconsegnando il “cuscino” che assume una nuova valenza simbolica, infatti allude alla fragilità del nostro corpo(involucro), alla nostra sensibilità e al rischio a cui la vita e la volontà dell’uomo sono sottoposte continuamente.
Sagoma una lastra di zinco a forma di mannaia ,incide sopra il suo volto e lo fa entrare all’interno del cuscino. L’opera diventa lo specchio in cui ciascuno può riconoscere qualcosa di se stesso dove l’artista si rappresenta su oggetti taglienti che “possono” ferire. L’oggetto/lastra è una concreta metafora di accadimenti accidentali di un disagio, di un dolore , di una ”ferita”. Il dolore/trauma riconosciuto, viene plasmato e consegnato a chi sa accoglierlo in modo da diventare uno strumento di conoscenza tra gli esseri umani. Assurgono così a pratica magica, mentre fanno sì che il dolore prenda una forma concreta e visibile a tutti, mostrandone la nostra accettazione.
Lo spettatore si trova così costretto a prendere coscienza di una situazione spiacevole ma reale .l’ arma è metafora e tale resta nel suo valore provocatorio e iperbolico.
Qui la metafora viene agita sulla scena e nello spazio teatralizzato che è luogo per eccellenza della finzione nel suo più puro senso etimologico, realtà e finzione si incontrano per lanciare un messaggio a chi vorrebbe starsene quieto spettatore.
Sagoma una lastra di zinco a forma di mannaia ,incide sopra il suo volto e lo fa entrare all’interno del cuscino. L’opera diventa lo specchio in cui ciascuno può riconoscere qualcosa di se stesso dove l’artista si rappresenta su oggetti taglienti che “possono” ferire. L’oggetto/lastra è una concreta metafora di accadimenti accidentali di un disagio, di un dolore , di una ”ferita”. Il dolore/trauma riconosciuto, viene plasmato e consegnato a chi sa accoglierlo in modo da diventare uno strumento di conoscenza tra gli esseri umani. Assurgono così a pratica magica, mentre fanno sì che il dolore prenda una forma concreta e visibile a tutti, mostrandone la nostra accettazione.
Lo spettatore si trova così costretto a prendere coscienza di una situazione spiacevole ma reale .l’ arma è metafora e tale resta nel suo valore provocatorio e iperbolico.
Qui la metafora viene agita sulla scena e nello spazio teatralizzato che è luogo per eccellenza della finzione nel suo più puro senso etimologico, realtà e finzione si incontrano per lanciare un messaggio a chi vorrebbe starsene quieto spettatore.
03
ottobre 2009
Dellaclà – 3 e ½. L’infinita lotta
03 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
EX CAVA MONTE PELATO
Massa, (Massa-carrara)
Massa, (Massa-carrara)
Orario di apertura
sabato ore16-00
Vernissage
3 Ottobre 2009, ore 19-00
Autore