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Demetrio Paparoni – Cristo e l’impronta dell’Arte. Il divino e la sua rappresentazione nell’arte di ieri e di oggi
Presentazione del libro di Demetrio Paparoni “Cristo e l’impronta dell’Arte. Il divino e la sua rappresentazione nell’arte di ieri e di oggi” (Skira). Con l’autore ne parlano Moni Ovadia e Aldo Nove
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Questo libro racconta come gli artisti hanno affrontato nella loro opera il rapporto con il
trascendente e in che modo hanno trattato l’immagine di Cristo, interpretandone la figura con
l’obiettivo di rendere visibile l’invisibile.
Demetrio Paparoni, fra i piu?attenti osservatori dell’arte contemporanea, si accosta ai dipinti del
passato analizzandoli in relazione alle visioni che ci vengono dall’arte moderna e contemporanea.
Questa impostazione affiora già nell’immagine di copertina, un recente dipinto dell’artista cinese
Yue Minjun che riprende la Deposizione dalla Croce di Rosso Fiorentino, svuotandola però della
presenza umana.
Con una scrittura piana e accessibile, il libro esamina il modo in cui gli artisti di oggi hanno
ridisegnato sul piano iconografico, e inevitabilmente teologico, la figura di Cristo alla luce dei
mutamenti storici e dello sviluppo di nuovi linguaggi. Approda all’arte dei nostri giorni mettendo
in evidenza come, già dalla seconda metà dell’Ottocento, la rappresentazione di Cristo tende a
sottrarsi alla narrazione religiosa per farsi simbolo della sofferenza umana. Ne consegue una
rappresentazione di Cristo legata alle vicende personali dei singoli individuie alle vicendestoriche,
come dimostrano le crocifissioni di James Ensor, Lovis Corinth, Max Beckman o Marc Chagall.
Il libro mette in gioco inediti accostamenti che consentono di analizzare le antropometrie di Yves
Klein e le tante opere realizzate attraverso l’impronta del corpo umano in relazione alla Sindone
di Torino. Dedica inoltre attenzione al modo in cui la figura di Cristo compare nell’arte cinese
contemporanea. La ricchezza di riferimenti spazia da Matthias Grünewald ad Anish Kapoor, da
Sebastiano del Piombo ad Akseli Gallen-Kallela, dalle antiche icone ad Andy Warhol, da Hans
Holbein a Marlene Dumas, dalle veroniche di El Greco a quelle di Georges Rouault, di Mimmo
Paladino, di Francesco Clementee di Nicola Samorì, dalla Sindone diTorino allerappresentazioni
che ne hanno fatto Tony Oursler e Wang Guangyi.
Attraverso le sue analisi e l’ampia carrellata di opere, riprodotte con la qualità di stampa che
caratterizza le pubblicazioni Skira, “Cristo e l’impronta dell’Arte” dà un contributo importante al
dibattito contemporaneo sull’arte attuale.
Demetrio Paparoni (Siracusa 1954), saggista e curatore di mostre d’arte contemporanea, ha
fondato nel 1983 la rivista d’arte contemporanea “Tema Celeste”, che ha diretto fino al 2000. Ha
curato numerose monografie di grandi protagonisti della scena artistica internazionale. Negli
ultimi anni ha scritto saggi per i cataloghi delle grandi mostre che la città di Milano ha dedicato
ad Andy Warhol, Keith Haring, Jean-Michel Basquiat, David LaChapelle, Edward Hopper, Roy
Lichtenstein, Tony Oursler, Anish Kapoor. Tra i suoi libri: L’astrazione ridefinita (Tema Celeste,
1994), Il corpo vedente dell’arte (Castelvecchi, 1997), Il corpo parlante dell’arte (Castelvecchi, 1997),
L’arte contemporanea e il suo metodo (Neri Pozza, 2005), Eretica (Skira, 2006), Il bello, il buono e il
cattivo (Ponte alle Grazie, 2014).
trascendente e in che modo hanno trattato l’immagine di Cristo, interpretandone la figura con
l’obiettivo di rendere visibile l’invisibile.
Demetrio Paparoni, fra i piu?attenti osservatori dell’arte contemporanea, si accosta ai dipinti del
passato analizzandoli in relazione alle visioni che ci vengono dall’arte moderna e contemporanea.
Questa impostazione affiora già nell’immagine di copertina, un recente dipinto dell’artista cinese
Yue Minjun che riprende la Deposizione dalla Croce di Rosso Fiorentino, svuotandola però della
presenza umana.
Con una scrittura piana e accessibile, il libro esamina il modo in cui gli artisti di oggi hanno
ridisegnato sul piano iconografico, e inevitabilmente teologico, la figura di Cristo alla luce dei
mutamenti storici e dello sviluppo di nuovi linguaggi. Approda all’arte dei nostri giorni mettendo
in evidenza come, già dalla seconda metà dell’Ottocento, la rappresentazione di Cristo tende a
sottrarsi alla narrazione religiosa per farsi simbolo della sofferenza umana. Ne consegue una
rappresentazione di Cristo legata alle vicende personali dei singoli individuie alle vicendestoriche,
come dimostrano le crocifissioni di James Ensor, Lovis Corinth, Max Beckman o Marc Chagall.
Il libro mette in gioco inediti accostamenti che consentono di analizzare le antropometrie di Yves
Klein e le tante opere realizzate attraverso l’impronta del corpo umano in relazione alla Sindone
di Torino. Dedica inoltre attenzione al modo in cui la figura di Cristo compare nell’arte cinese
contemporanea. La ricchezza di riferimenti spazia da Matthias Grünewald ad Anish Kapoor, da
Sebastiano del Piombo ad Akseli Gallen-Kallela, dalle antiche icone ad Andy Warhol, da Hans
Holbein a Marlene Dumas, dalle veroniche di El Greco a quelle di Georges Rouault, di Mimmo
Paladino, di Francesco Clementee di Nicola Samorì, dalla Sindone diTorino allerappresentazioni
che ne hanno fatto Tony Oursler e Wang Guangyi.
Attraverso le sue analisi e l’ampia carrellata di opere, riprodotte con la qualità di stampa che
caratterizza le pubblicazioni Skira, “Cristo e l’impronta dell’Arte” dà un contributo importante al
dibattito contemporaneo sull’arte attuale.
Demetrio Paparoni (Siracusa 1954), saggista e curatore di mostre d’arte contemporanea, ha
fondato nel 1983 la rivista d’arte contemporanea “Tema Celeste”, che ha diretto fino al 2000. Ha
curato numerose monografie di grandi protagonisti della scena artistica internazionale. Negli
ultimi anni ha scritto saggi per i cataloghi delle grandi mostre che la città di Milano ha dedicato
ad Andy Warhol, Keith Haring, Jean-Michel Basquiat, David LaChapelle, Edward Hopper, Roy
Lichtenstein, Tony Oursler, Anish Kapoor. Tra i suoi libri: L’astrazione ridefinita (Tema Celeste,
1994), Il corpo vedente dell’arte (Castelvecchi, 1997), Il corpo parlante dell’arte (Castelvecchi, 1997),
L’arte contemporanea e il suo metodo (Neri Pozza, 2005), Eretica (Skira, 2006), Il bello, il buono e il
cattivo (Ponte alle Grazie, 2014).
19
novembre 2015
Demetrio Paparoni – Cristo e l’impronta dell’Arte. Il divino e la sua rappresentazione nell’arte di ieri e di oggi
19 novembre 2015
arte contemporanea
presentazione
incontro - conferenza
presentazione
incontro - conferenza
Location
MUSEO DIOCESANO
Milano, Corso Di Porta Ticinese, 95, (Milano)
Milano, Corso Di Porta Ticinese, 95, (Milano)
Vernissage
19 Novembre 2015, h 18.30
Editore
SKIRA
Ufficio stampa
LUCIA CRESPI