Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Dentro ognuno di noi
Mostra collettiva
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’arte è piacere, comunicazione, conforto. La ricerca della felicità rappresenta una costante filosofica per ogni uomo e in ogni tempo. Grandi sistemi di pensiero hanno tentato di offrire risposte proponendo modi di vivere per cogliere dall’esterno le energie capaci di renderci persone felici, accanto ai dogmi della società contemporanea che impone un modello di felicità connesso con il consumo e il possesso. È ciò che hai che ti rende felice.
E se così non fosse?
Dimentichiamo la morale “dei grandi” e prestiamo invece attenzione ad esseri piccini quali i Trolls, protagonisti dell’omonimo film d’animazione che, tra glitter e chiome vaporose coloratissime, ci insegnano che si può essere felici sempre perché la felicità non è fuori ma dentro ognuno di noi. Può essere sufficiente una canzone, l’abbraccio di un amico, per agire significativamente e nel profondo, per far accendere la luce che brilla in ognuno di noi.
Questo film, metafora di cosa significhi davvero felicità, ha ispirato la scelta di due artiste che costantemente scavano dentro se stesse per elaborare un linguaggio visivo capace di esternare la loro luce: l’Arte. L’Arte è piacere, comunicazione, conforto; la sua universalità cinge amanti e non in un grande abbraccio.
Loretta Agostini, in arte Lore, Giusella Brenno e Lucia Sottili sono tre artiste che hanno sviluppato percorsi e raggiunto esiti artistici differenti, ma in tutte si scorge la necessità di lasciarsi condurre dall’energia creativa che, in qualsiasi momento della vita, può bussare alla nostra porta per offrirci un viaggio dentro noi stessi.
Per Loretta Agostini, personalità energica e travolgente, la pittura ha fatto ingresso nella sua vita lentamente, presentandosi attraverso le pareti spoglie delle stanze di un antico monastero in cui attualmente vive. Le superfici bianche mostravano sia il loro potenziale di tele, ma anche il potenziale della stessa artista che, pian piano, ha scoperto una passione per la pittura ancora dormiente. Eppure, è in lei una drasticità di comportamenti e scelte, per cui tutto si sviluppa con immediata decisione e senza spazio per mezze misure. Ma se graduale è stata la scoperta, oggi la Agostini dimostra un’esplosiva energia sulla tela, attraverso una pittura vissuta come gioco e sperimentazione. La genesi dell’opera parte con l’ideazione del titolo, nato a sua volta da episodi che possono spaziare dalle notizie ascoltate da voci radiofoniche, televisive, agli incontri con persone, capaci di tracciare un solco nella sua mente, il quale apre una nuova dimensione di riflessione personale. La creazione è poi esplosiva, è l’atto creativo per eccellenza, intervallata talvolta da momenti più distesi, in cui le campiture di colore si estendono con pennellate più lunghe. Sebbene ogni opera sia l’esito di un “seminario” avente i suoi tempi di riflessione, l’atto pittorico è invece scevro da studi preliminari sull’immagine e si realizza con un completo e immediato lasciarsi trasportare dall’ispirazione. Lo si evince anche nella scelta dell’uso dei colori: ricorre a ciò che già ha, affidandosi in parte al caso di quanto precedentemente raccolto. Nelle opere c’è il moto delle emozioni, lo scontro, con delimitazioni di pasta aggettante a fare da contorno a zone dalla carica emotiva. Le forme, fluide, si realizzano in ghirigori ampi che invitano a superare la soglia della superficie per avventurarsi in un nuovo spazio dalla morfologia gonfia e sinuosa.
Giusella Brenno si lascia guidare dal suo istinto in percorsi fatti di astrazione e figurazione. In questo evento presenta entrambe le ricerche. C'è una mano sapiente che riesce, anche quando c’è la materia, a non essere mai invadente cercando le trasparenze. Ogni opera necessita di uno studio attento che è il solo in grado di svelare le stratificazioni che ci sono poiché c’è una continua ricerca personale. E’ come una ballerina l‘artista, danza sulla superficie sulle punte attenta a non cadere e minuziosamente dettaglia opere di piccolo e grande formato con una grazia ed una soavità di difficile reperimento oggi. E’ straordinario notare come la materia sia sempre leggera, delicata e mai invadente, non la si percepisce se non si scruta la superficie con attenzione ed è in questa raffinatezza diffusa che risiede la grandezza di un’artista dalla mano abile ed esperta che ancora utilizza la purezza della carta per incantare e stupire con grandiosità estrema.
Lucia Sottili dimostra come l’Arte non solo sia felicità, ma è anche unione. Unione tra generazioni, essendo nata in una famiglia d’artisti e artigiani, ed è unione tra mondo reale e mondo simbolico, quello appartenente all’inconscio. Pittrice ed arteterapeuta, i suoi maggiori interessi vertono sull’Uomo e sulla Natura, dove quest’ultima è rappresentata come archetipo di un mondo distante, onirico, in cui il tempo sembra scorrere più lentamente. Specchi d’acqua e nebbia introducono in paesaggi quieti, silenziosi, che invitano l’osservatore a completare con l’immaginazione ciò che la tela non comprende. La pittura della Sottili è infatti meditativa e leggera, con rimandi evocativi ad una realtà sfuggente che si sfalda e ricompone con la sovrapposizione di rettangoli, mantenendo però una forte valenza iconica. I colori si rifanno a tinte che rilassano l’occhio, attraverso toni pastello, chiari, che tendono a sfumare, come fossero tasselli di pittura dal volume interno vuoto. In alcune opere è più marcata la ricerca mimetica e figurativa dei paesaggi, altre riassumono un processo di astrazione del concetto, il quale si fa visione simbolica, come osservata in sogno quando la mente costruisce, elemento dopo elemento, il luogo in cui apparentemente ci muoviamo. Le forme essenziali sono portatrici di emozioni, esprimono stati d’animo generali della condizione umana. L’intreccio di linee progressivamente più sottili, filiformi, ci racconta la consapevolezza e la condizione di ogni uomo che sente la propria complessità interiore, la possibilità che da ogni intreccio possa nascere un nuovo percorso, la necessità di curare ogni “filo” con pazienza, per poter guardare la nostra immagine riflessa in uno specchio d’acqua e vederci cresciuti, rigogliosi. Felici.
[…]
La felicità è dentro ognuno di noi,
a volte qualcuno deve aiutarti a trovarla”
Trolls, USA, 2016
E se così non fosse?
Dimentichiamo la morale “dei grandi” e prestiamo invece attenzione ad esseri piccini quali i Trolls, protagonisti dell’omonimo film d’animazione che, tra glitter e chiome vaporose coloratissime, ci insegnano che si può essere felici sempre perché la felicità non è fuori ma dentro ognuno di noi. Può essere sufficiente una canzone, l’abbraccio di un amico, per agire significativamente e nel profondo, per far accendere la luce che brilla in ognuno di noi.
Questo film, metafora di cosa significhi davvero felicità, ha ispirato la scelta di due artiste che costantemente scavano dentro se stesse per elaborare un linguaggio visivo capace di esternare la loro luce: l’Arte. L’Arte è piacere, comunicazione, conforto; la sua universalità cinge amanti e non in un grande abbraccio.
Loretta Agostini, in arte Lore, Giusella Brenno e Lucia Sottili sono tre artiste che hanno sviluppato percorsi e raggiunto esiti artistici differenti, ma in tutte si scorge la necessità di lasciarsi condurre dall’energia creativa che, in qualsiasi momento della vita, può bussare alla nostra porta per offrirci un viaggio dentro noi stessi.
Per Loretta Agostini, personalità energica e travolgente, la pittura ha fatto ingresso nella sua vita lentamente, presentandosi attraverso le pareti spoglie delle stanze di un antico monastero in cui attualmente vive. Le superfici bianche mostravano sia il loro potenziale di tele, ma anche il potenziale della stessa artista che, pian piano, ha scoperto una passione per la pittura ancora dormiente. Eppure, è in lei una drasticità di comportamenti e scelte, per cui tutto si sviluppa con immediata decisione e senza spazio per mezze misure. Ma se graduale è stata la scoperta, oggi la Agostini dimostra un’esplosiva energia sulla tela, attraverso una pittura vissuta come gioco e sperimentazione. La genesi dell’opera parte con l’ideazione del titolo, nato a sua volta da episodi che possono spaziare dalle notizie ascoltate da voci radiofoniche, televisive, agli incontri con persone, capaci di tracciare un solco nella sua mente, il quale apre una nuova dimensione di riflessione personale. La creazione è poi esplosiva, è l’atto creativo per eccellenza, intervallata talvolta da momenti più distesi, in cui le campiture di colore si estendono con pennellate più lunghe. Sebbene ogni opera sia l’esito di un “seminario” avente i suoi tempi di riflessione, l’atto pittorico è invece scevro da studi preliminari sull’immagine e si realizza con un completo e immediato lasciarsi trasportare dall’ispirazione. Lo si evince anche nella scelta dell’uso dei colori: ricorre a ciò che già ha, affidandosi in parte al caso di quanto precedentemente raccolto. Nelle opere c’è il moto delle emozioni, lo scontro, con delimitazioni di pasta aggettante a fare da contorno a zone dalla carica emotiva. Le forme, fluide, si realizzano in ghirigori ampi che invitano a superare la soglia della superficie per avventurarsi in un nuovo spazio dalla morfologia gonfia e sinuosa.
Giusella Brenno si lascia guidare dal suo istinto in percorsi fatti di astrazione e figurazione. In questo evento presenta entrambe le ricerche. C'è una mano sapiente che riesce, anche quando c’è la materia, a non essere mai invadente cercando le trasparenze. Ogni opera necessita di uno studio attento che è il solo in grado di svelare le stratificazioni che ci sono poiché c’è una continua ricerca personale. E’ come una ballerina l‘artista, danza sulla superficie sulle punte attenta a non cadere e minuziosamente dettaglia opere di piccolo e grande formato con una grazia ed una soavità di difficile reperimento oggi. E’ straordinario notare come la materia sia sempre leggera, delicata e mai invadente, non la si percepisce se non si scruta la superficie con attenzione ed è in questa raffinatezza diffusa che risiede la grandezza di un’artista dalla mano abile ed esperta che ancora utilizza la purezza della carta per incantare e stupire con grandiosità estrema.
Lucia Sottili dimostra come l’Arte non solo sia felicità, ma è anche unione. Unione tra generazioni, essendo nata in una famiglia d’artisti e artigiani, ed è unione tra mondo reale e mondo simbolico, quello appartenente all’inconscio. Pittrice ed arteterapeuta, i suoi maggiori interessi vertono sull’Uomo e sulla Natura, dove quest’ultima è rappresentata come archetipo di un mondo distante, onirico, in cui il tempo sembra scorrere più lentamente. Specchi d’acqua e nebbia introducono in paesaggi quieti, silenziosi, che invitano l’osservatore a completare con l’immaginazione ciò che la tela non comprende. La pittura della Sottili è infatti meditativa e leggera, con rimandi evocativi ad una realtà sfuggente che si sfalda e ricompone con la sovrapposizione di rettangoli, mantenendo però una forte valenza iconica. I colori si rifanno a tinte che rilassano l’occhio, attraverso toni pastello, chiari, che tendono a sfumare, come fossero tasselli di pittura dal volume interno vuoto. In alcune opere è più marcata la ricerca mimetica e figurativa dei paesaggi, altre riassumono un processo di astrazione del concetto, il quale si fa visione simbolica, come osservata in sogno quando la mente costruisce, elemento dopo elemento, il luogo in cui apparentemente ci muoviamo. Le forme essenziali sono portatrici di emozioni, esprimono stati d’animo generali della condizione umana. L’intreccio di linee progressivamente più sottili, filiformi, ci racconta la consapevolezza e la condizione di ogni uomo che sente la propria complessità interiore, la possibilità che da ogni intreccio possa nascere un nuovo percorso, la necessità di curare ogni “filo” con pazienza, per poter guardare la nostra immagine riflessa in uno specchio d’acqua e vederci cresciuti, rigogliosi. Felici.
[…]
La felicità è dentro ognuno di noi,
a volte qualcuno deve aiutarti a trovarla”
Trolls, USA, 2016
16
luglio 2020
Dentro ognuno di noi
Dal 16 al 30 luglio 2020
arte contemporanea
Location
CENTRO CULTURALE ZEROUNO
Barletta, Via Indipendenza, 1, (Barletta-andria-trani)
Barletta, Via Indipendenza, 1, (Barletta-andria-trani)
Orario di apertura
lun- ven. 17.30 - 20.00, sabato e tutte le mattine su appuntamento - dom. chiuso.
Autore
Curatore
Autore testo critico
Patrocini