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Devis Venturelli – Capricho
Per Edicola Radetzky, Devis Venturelli realizza una visionaria colonna in cui vengono contraddette le proprietà tradizionalmente legate a questo elemento architettonico.
Da forma monumentale e celebrativa che rimanda alla stabilità, la colonna di Devis Venturelli appare come un incongruo miraggio.
Comunicato stampa
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Progetto Città Ideale presenta Capricho, mostra di Devis Venturelli, parte del ciclo di esposizioni realizzate con il sostegno di Enel Energia con cui Edicola Radetzky viene attivata come spazio espositivo per l'arte contemporanea.
Nella ricerca di Devis Venturelli, il valore d’uso e le proiezioni simboliche convenzionalmente associate agli elementi architettonici e allo spazio urbano vengono trasformati in pura forma, veicoli di un’esperienza estetica in cui i significanti si liberano delle sovrastrutture linguistiche per aprirsi al divertissement.
La città diviene scenario di una rappresentazione teatrale in cui la narrazione si fa visione, estasi urbana.
Nelle proprie opere, Devis Venturelli utilizza spesso spunti derivati dall’antropologia culturale contemporanea che, passando attraverso un’ampia diffusione popolare, assumono un valore trasversale rispetto alle differenze sociali e linguistiche.
Per Edicola Radetzky, Devis Venturelli realizza una visionaria colonna in cui vengono contraddette le proprietà tradizionalmente legate a questo elemento architettonico.
Da forma monumentale e celebrativa che rimanda alla stabilità, la colonna di Devis Venturelli appare come un incongruo miraggio all’interno della città. La forma asciutta e slanciata della colonna classica diviene morbida e tondeggiante, contraddistinta da una florida sensualità in cui convergono elementi promiscui.
Il ritmico chiaroscuro delle scanalature viene tradotto da Venturelli in un susseguirsi di strisce di pizzo riccamente colorato, disposte verticalmente per definire il fusto della colonna.
Materiale originariamente carico di riferimenti simbolici, dall’erotismo alla purezza e al lutto, il pizzo diviene materiale per un fantasioso nonsense dallo sgargiante cromatismo.
La struttura della colonna è animata da un perenne flusso d’aria che ne agita la sommità, costituita da fili di lana, come la chioma di una bizzarra cariatide.
Come suggerito dal titolo, l’opera di Venturelli è prossima al Capriccio, forma dell’arte e dell’architettura fondata sulla pura invenzione, bizzarra e visionaria, priva di ogni funzionalità.
Il titolo fa riferimento anche al filone del bizzarro e dell’eccesso insito nella cultura ispanica, dai Caprichos di Goya alle architetture di Gaudí, dal folklore fino all’immaginario cinematografico di Almodóvar.
L’ammiccante antropomorfismo della colonna di Venturelli attrae il passante per accompagnarlo in una dimensione visionaria in cui decade la separazione tra natura e artificio.
Nella ricerca di Devis Venturelli, il valore d’uso e le proiezioni simboliche convenzionalmente associate agli elementi architettonici e allo spazio urbano vengono trasformati in pura forma, veicoli di un’esperienza estetica in cui i significanti si liberano delle sovrastrutture linguistiche per aprirsi al divertissement.
La città diviene scenario di una rappresentazione teatrale in cui la narrazione si fa visione, estasi urbana.
Nelle proprie opere, Devis Venturelli utilizza spesso spunti derivati dall’antropologia culturale contemporanea che, passando attraverso un’ampia diffusione popolare, assumono un valore trasversale rispetto alle differenze sociali e linguistiche.
Per Edicola Radetzky, Devis Venturelli realizza una visionaria colonna in cui vengono contraddette le proprietà tradizionalmente legate a questo elemento architettonico.
Da forma monumentale e celebrativa che rimanda alla stabilità, la colonna di Devis Venturelli appare come un incongruo miraggio all’interno della città. La forma asciutta e slanciata della colonna classica diviene morbida e tondeggiante, contraddistinta da una florida sensualità in cui convergono elementi promiscui.
Il ritmico chiaroscuro delle scanalature viene tradotto da Venturelli in un susseguirsi di strisce di pizzo riccamente colorato, disposte verticalmente per definire il fusto della colonna.
Materiale originariamente carico di riferimenti simbolici, dall’erotismo alla purezza e al lutto, il pizzo diviene materiale per un fantasioso nonsense dallo sgargiante cromatismo.
La struttura della colonna è animata da un perenne flusso d’aria che ne agita la sommità, costituita da fili di lana, come la chioma di una bizzarra cariatide.
Come suggerito dal titolo, l’opera di Venturelli è prossima al Capriccio, forma dell’arte e dell’architettura fondata sulla pura invenzione, bizzarra e visionaria, priva di ogni funzionalità.
Il titolo fa riferimento anche al filone del bizzarro e dell’eccesso insito nella cultura ispanica, dai Caprichos di Goya alle architetture di Gaudí, dal folklore fino all’immaginario cinematografico di Almodóvar.
L’ammiccante antropomorfismo della colonna di Venturelli attrae il passante per accompagnarlo in una dimensione visionaria in cui decade la separazione tra natura e artificio.
03
dicembre 2016
Devis Venturelli – Capricho
Dal 03 al 31 dicembre 2016
arte contemporanea
Location
EDICOLA RADETZKY
Milano, Viale Gorizia, (Milano)
Milano, Viale Gorizia, (Milano)
Orario di apertura
24 ore su 24
Vernissage
3 Dicembre 2016, ore 19.00
Autore
Curatore